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IL
BENESSERE A TAVOLA
A cura di Gudrun
Dalla Via [dallavia@asa-press.com]
IL FRESCO CETRIOLO DIFENDE DAL CALDO E TONIFICA LA PELLE
Croccante, dissetante, fresco: il cetriolo si sposa proprio bene con il
solleone come già si sa dai tempi antichi (ne parlano Plinio, Dioscoride,
Avicenna, il Mattioli). Questa cucurbitacea è ricca di Vitamine
e di mucillagini ed ha proprietà depurative, rinfrescanti e diuretiche.
E' una verdura che si presta alla preparazione di fantasiose e fresche
insalate e stuzzichini (a fette, a cubetti o a fiammifero), guarnizioni
per panini, minestre fredde come gazpacho e zaziki e verdure cotte (a
vapore, stufate o in forno, ripiene) da condire con erbe aromatiche come
menta, aneto, maggiorana o basilico, o in modo piccante con senape, curcuma
o peperoncino nonché in fresche salse per piatti di pesce o di
carne.
COME SCEGLIERLI
I cetrioli possono essere diritti o gobbi, con buccia liscia o bitorzoluta,
ma debbono sempre essere verdi, fermi fino alle punte, senza macchie o
ammaccature. Meglio sceglierli sottili; quelli molto grandi e soprattutto
quelli "panciuti" sono pieni di semi già grossi e spesso
duri. Evitare cetrioli gialli, avvizziti, morbidi; meglio non comperare
dove sono stati esposti al sole o dove vengono versati o maneggiati con
poca grazia: sono "frutti" delicati che diventano amari se prendono
colpi o cadute.
Finché sono in stagione, approfittare dei cetrioli freschi; quelli
sott'aceto sarebbero da gustare solo in piccole quantità con piatti
proteici (possibilmente non nelle insalate di riso!); sono sconsigliati
comunque a chi deve seguire una dieta iposodica.
PER DIGERIRLI FACILMENTE
I cetrioli freschi e teneri solitamente sono di facile digestione. Chi
vi trovasse difficoltà può ricorrere a diversi trucchi.
- Pelare solo quelli più grossi. Spazzolare energicamente sotto
l'acqua corrente quelli piccoli dalla buccia tenera; per molte persone
sono decisamente più compatibili così.
- Togliere i semi, specie se grossi. Basta tagliare il cetriolo a metà
e "scodellare" i semi con un cucchiaio o cucchiaino.
- Assaggiare un pezzetto. Se non è dolce, tagliare le estremità
del cetriolo e strofinarle sulla superficie tagliata fino a far uscire
un po' di schiuma. Sciacquare e ripetere finché non esce altro
liquido. Ciò rompe le cellette in cui sono contenuti l'enorme riserva
d'acqua e, tra i princìpi attivi, quelli idrosolubili amari.
- Tagliare il cetriolo a fette e cospargerlo di sale. Lasciar spurgare,
ben coperto, per almeno venti minuti e sciacquare leggermente. (Operazione
da fare solo se il cetriolo è piuttosto grosso o amaro, perché
si perdono anche sostanze vitaminiche e sali minerali, insieme all'acqua.)
- Farli spurgare con sale e qualche goccia di aceto.
- Riporli in frigorifero prima di servirli. Freddi sono non solo più
croccanti e rinfrescanti ma spesso anche più digeribili.
- Gustarli come centrifugato fresco oppure frullati con acqua, soprattutto
alla sera, quando sono utili a conciliare il sonno.
UN COSMETICO PER L'ESTATE
I cetrioli sono un ingrediente di bellezza, per uso interno ed esterno.
- Il silicio di cui è ricca soprattutto la buccia, favorisce la
compattezza della pelle e la robustezza di capelli e unghie.
- Le fette di cetriolo fresco, posate sulle palpebre chiuse, combattono
la stanchezza degli occhi e le "borse" sotto questi.
- Per schiarire lentiggini e macchie, tagliare un cetriolo a fette sottili
e coprire con latte. Porre in frigorifero, coperto, per alcune ore, poi
tamponare la pelle mattina a sera o anche più volte al giorno.
(Il rimedio va preparato fresco ogni due giorni.)
- Il succo fresco di cetriolo è un eccellente tonico e idratante
per la pelle. Più rudimentale ma pure efficace: strofinare qualche
fetta oppure l'interno della buccia contro la pelle. Utile soprattutto
per pelle grassa o arrossata.
- Maschera al cetriolo: la purea di cetriolo, semplicemente frullata,
è molto rinfrescante e tonificante. Si può aumentare l'affetto
astringente aggiungendo un albume d'uovo montato a neve. L'aggiunta di
un cucchiaino di miele invece aumenta l'effetto idratante.
(Pubblicato su “Il Giornale” del 17.7.2005)
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