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IL
BENESSERE A TAVOLA
A cura di Gudrun
Dalla Via [dallavia@asa-press.com]
Colazione da re
Sentirsi pieni di energia e di buon umore: la prima colazione può
essere il segreto che cambia la qualità della nostra giornata!
Ma è importante sceglierne bene gli ingredienti.
Rispetto ad altri popoli, gli italiani sembrano essere meno portati a
considerare importante il primo pasto della giornata. Eppure i nutrizionisti
ci ricordano spesso i vantaggi di una prima colazione "giusta".
Ma che cosa significa? Dovremmo prediligere alcuni alimenti ad altri?
O avere un occhio attento alle dosi? E' importante il modo di combinarli?
Ecco le proposte per tutti i gusti.
UNA CARICA DI ENERGIA, PER TUTTO IL GIORNO
Sembra
fin troppo ovvio: il cibo serve per darci energia. Perché dunque
non rifornircene quando maggiormente ci serve, cioè all'inizio
della giornata?
La motivazione più frequente è lo scarso appetito, appena
alzati. Anche questo è abbastanza logico, se si è consumato
un pasto serale abbondante, e magari a tarda ora. Durante le ore di inattività
non abbiamo certamente fatto in tempo a smaltirlo.
Il secondo motivo può essere la fretta, se ci si alza appena in
tempo per uscire di casa. Alla sera siamo più rilassati e stiamo
a tavola a lungo, ma al mattino magari lesiniamo i minuti necessari per
consumare con calma una prima colazione.
Infine incidono le abitudini; ma basta organizzare la spesa e magari preparare
il necessario alla sera, prima di coricarsi, ed ecco spuntare la voglia
di assaggiare qualche cosa di sfizioso.
Non occorrono periodi lunghi come nelle diete: la differenza si sente
sin dal primo giorno. Dopo una prima colazione leggera ma sufficientemente
nutriente, si ha più voglia di lavorare o di studiare, di muoversi
e di pensare. E' soprattutto il nostro cervello a dettare le regole del
gioco, perché è un organo assai sensibile alle variazioni
di glucosio nel sangue. Dopo un digiuno prolungato, come per esempio dalla
cena del giorno precedente fino al pranzo, la glicemia (appunto il livello
di glucosio) è molto bassa, e il cervello segnala questa carenza
di sostegno con sintomi come stanchezza, irritabilità, difficoltà
a concentrarsi e magari con il classico languore, intorno alle dieci o
le undici. Ricorrere a caffè e cappuccino peggiora la situazione:
in breve tempo si avrà prima un picco glicemico, poi un calo ancora
più marcato. I carboidrati raffinati e la caffeina infatti inducono
un eccessivo rilascio di insulina.
Il segreto per sentirsi pieni di energia in modo costante consiste nel
tenere costante il livello glicemico, ricorrendo a carboidrati complessi
e ricchi di fibre; da evitare invece i carboidrati raffinati o isolati
come prodotti da forno contenenti zucchero e farina bianca. Anche il caffè
interferisce con la secrezione di insulina, quindi è meglio riservarlo
per i momenti di emergenza.
IN LINEA, CON UNA BUONA DISTRIBUZIONE DEI PASTI
Svegliarsi
con la bocca impastata è un segnale chiaro: abbiamo ecceduto con
il pasto della sera. Quel che è peggio: gli alimenti che non vengono
"bruciati" in attività finiscono facilmente in "scorte",
cioè in cuscinetti adiposi.
Se riusciamo a mangiare quel che effettivamente consumeremo nelle prossime
4-5 ore, è molto più facile mantenere una linea agile e
snella.
Perché non provare a consumare una cena man mano sempre più
leggera - l'ideale è un minestrone oppure una insalatona accompagnata
per esempio da una porzione di pesce - per avere poi un sano appetito
al mattino?
Se temete di avvertire i morsi della fame, dopo una cena leggera, tenete
a portata di mano frutta fresca oppure gambi di sedano o carote crude,
da sgranocchiare secondo la necessità.
IL MATTINO HA IL BUON UMORE IN BOCCA
Mostrami l'espressione del tuo viso e ti dirò che cosa hai mangiato
- è così che si potrebbe parafrasare il famoso motto, valido
in modo particolare al mattino. A stomaco piacevolmente pieno il nostro
portamento è eretto e affrontiamo il mondo a testa alta. Abbiamo
l'energia necessaria per pensare e agire, e soprattutto possiamo attingere
ai neurotrasmettitori, sostanze biochimiche indispensabili per il lavoro
del cervello e del sistema nervoso.
I nostri stati d'animo e il nostro umore vengono determinati dalla presenza
di questi messaggeri; la prevalenza di un tipo di neurotrasmettitore o
l'altra decide se ci sentiamo tranquilli e rilassati oppure grintosi e
attivi. In pratica dovremmo decidere come vogliamo sentirci e scegliere
di conseguenza che cosa mangiare.
Se desiderate affrontare i compiti della mattina con serenità e
disponibilità al dialogo, scegliete una prima colazione ricca di
carboidrati: questi favoriranno il rilascio del triptofano, precursore
del neurotrasmettitore serotonina.
Se invece vi serve spirito combattivo, puntate su una prima colazione
prevalentemente proteica per poter disporre a volontà del neurotrasmettitore
tirosina.
In ogni caso fate abbondante uso di frutta fresca: l'apporto di vitamine,
sali minerali e enzimi garantisce un rendimento stabile e ripulisce l'organismo
dalle tossine dello stress.
CHE COSA METTIAMO SUL VASSOIO DELLA COLAZIONE?
Perché
porre limiti alla fantasia? L'unica cosa da evitare è ... la monotonia.
Variare gli ingredienti del primo pasto della giornata è utile,
tra l'altro, per limitare il rischio di intolleranze alimentari (le eventuali
reazioni negative del nostro organismo sono molto più marcate se
il sistema immunitario viene sollecitato nello stesso modo, giorno dopo
giorno, mentre una rotazione tra diversi cibi gli permette di rigenerarsi).
* Frutta fresca - Non dovrebbe mai mancare; è l'inizio ideale della
giornata. Sceglietela di stagione e matura al punto giusto. Consumatela
all'inizio della colazione e magari portatene anche con voi come spuntino.
I succhi di frutta sono meno adatti, specie se contengono zucchero aggiunto.
In ogni caso sono stati privati delle fibre e tendiamo a berle troppo
in fretta, provocando così un rapido rialzo della glicemia, con
inevitabile calo successivo.
I frullati con frutta fresca sono decisamente migliori perché conservano
le fibre e se ne possono addirittura aggiungere, per esempio sotto forma
di semi oleosi tritati. I frullati andrebbero però sorbiti lentamente,
sempre per evitare un rapido picco glicemico.
* Latte e derivati - Uno degli ingredienti più amati, per la prima
colazione. Ma insieme agli innegabili valori nutrizionali, il latte vaccino
porta con sé un grave inconveniente, spesso ignorato o sottovalutato:
è molto diffusa una forma di intolleranza al latte, più
o meno marcata.
Per fortuna è
possibile preparare il classico caffèlatte ricorrendo al latte
di soia. Il caffè può essere tranquillamente sostituito
da orzo o altri estratti di cereali, radici ecc., mentre il latte di soia
garantisce un apporto nutrizionale equiparabile a quello del latte vaccino
e in più un abbondante rifornimento di sostanze utili per il cuore,
le ossa, il sistema ormonale.
Chi ama pane o toast al formaggio trova una valida alternativa nel formaggio
di soia o tofu, disponibile in diverse varietà di sapore; il gusto
neutro del tofu del resto si presta ad essere arricchito in moltissimi
modi con verdure, aromi e spezie, anche secondo i gusti personali.
Lo yogurt fa sempre più parte della prima colazione degli italiani:
neutro o con frutta o cereali è sempre un alimento eccellente,
grazie soprattutto ai fermenti che arricchiscono la flora intestinale
e ci liberano dalle tossine stagnanti. Anche lo yogurt esiste nella varietà
"soia", cioè realizzato con latte di soia, e se ne trovano
in vendita con numerosi gusti.
* Biscotti
Possono essere una variante gradevole; preferite quelli realizzati con
farina integrale e con poco zucchero. Variate anche tipo e ingredienti,
con una rotazione tra i vari tipi di cereali e sceglieteli ricchi di altri
ingredienti nutrienti come per esempio soia, semi oleosi e frutta secca.
FAGIOLI A COLAZIONE?
Può sembrare strano, ma per molti americani i fagioli sono ancora
oggi uno degli ingredienti preferiti di una prima colazione robusta ed
energetica. Chi non ama i sapori forti o salati di prima mattina ma gradisce
ugualmente una prima colazione proteica e al tempo stesso priva di colesterolo
può ricorrere a uno dei molti prodotti realizzati con la soia,
che è anch'essa una leguminosa come il fagiolo. E' addirittura
più ricca di proteine, e dal sapore talmente delicato da prestarsi
appunto alla preparazione di biscotti, snack o simili.
(Pubblicato su Altra Medicina – gennaio 2006)
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