|
ATTORNO
ALLA TAVOLA
A cura di CARLO PASSERA [ passera.web@asa-press.com
]
A TAVOLA VOGLIAMO TUTTO E
SUBITO
Quali sono i trend agroalimentari di fondo che percorrono la
nostra società? Tema complesso, cui ha tentato di dare una risposta
un convegno svoltosi qualche tempo fa, durante il quale è stata
presentato un interessante rapporto redatto dalla società Reset
per conto della Fondazione Italiana Buon Ricordo. Premessa: in un quadro
macro-economico di stabilità e considerando la caratteristiche
di bene primario che i prodotti alimentari ricoprono, le scelte di consumo
agro-alimentare dipendono in misura marginale dall’andamento dei
prezzi e dai livelli di reddito, mentre assumono maggiore importanza nello
spiegare i comportamenti di consumo gli stili di vita e le tendenze socioculturali.
Ma quali modelli si stanno imponendo? La risposta è determinata
da un’evoluzione sociale ed economica che vede il rallentamento
del tasso di crescita della popolazione, il conseguente invecchiamento
della stessa, la presenza di forti flussi di immigrazione, la progressiva
diffusione di forme di lavoro dipendente ed autonomo ad orario continuo,
il crescente coinvolgimento della manodopera femminile Esiti: si ricerca
un consumo alimentare “time-saving”, che “faccia perdere
meno tempo”; che si concili con la progressiva destrutturazione
e ricollocazione fuori casa dei pasti (sempre meno frequente è
la richiesta di un pasto completo di tre portate, sia a casa che al ristorante;
e allo stesso tempo incrementa il consumo di pasti fuori casa); che “garantisca”
in modo semplificato la qualità del singolo alimento; che, di conseguenza,
sia facilmente “riconoscibile”, con relativa crescente importanza
dell’informazione pubblicitaria e della marca. Inoltre, giacché
il tempo dedicato alla preparazione casalinga dei pasti è in diminuzione,
il pasto al ristorante ha sempre di più alla base della propria
motivazione la ricerca di un’esperienza cognitiva ed emozionale,
una sorta di “evento” che diventa piacere e cultura. Proprio
perciò – come scoperta e/o riscoperta - coesistono spinte
di segno opposto indirizzate alla valorizzazione delle culture e tradizioni
locali (rivalutazione dei prodotti tipici), all’emergere di tendenze
omologanti e di apertura al nuovo (prodotti etnici). L’insieme di
bisogni espressi dai consumatori diventa in definitiva più articolato
e dipende in misura crescente da fattori quali il gusto, il valore nutrizionale,
la freschezza, la salubrità, la genuinità, la varietà,
la novità, la comodità d’uso, la sicurezza, la qualità,
la tipicità. Nel breve-medio termine è prevedibile che i
comportamenti d’acquisto di prodotti alimentari si orientino a favorire
l’offerta connotata per: contenuto salutistico, richiamo alle tradizioni
gastronomiche, elevato contenuto di servizio, riconoscimento e tutela
Dop/Igp, tracciabilità e controllo dell’intera filiera agro-alimentare,
rintracciabilità dell’origine delle materie prime e dei mangimi,
autocertificazioni e certificazioni di enti esterni, comunicazione e etichetta,
ruolo di controllo delle associazioni dei consumatori. Insomma: abbiamo
poco tempo per scegliere e mangiare, ma vorremo comunque farlo bene e,
possibilmente, in modo intelligente.
Cookie & Privacy Policy
|
|
|