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MONOGRAFIE
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Il venerdì sera della Giuvannina al San Giovanni 2006
L’evento è stato preceduto dalla favolosa prestazione
effettuata dalla Giuvannina a Nizza a fine maggio: 2800 porzioni a ridosso
della Promenade des Anglaises per il 200° anniversario di Garibaldi,
in posti numerati su invito della città di Nizza direttamente dal
sindaco che ha desiderato che i 600 quintali di stocco fossero arrostiti
nell’olio vergine di Arma di Taggia!
Il
Comitato Internazionale in questa prima manifestazione che anticipa l’anno
di ricorrenza dei festeggiamenti che dal 4 luglio segneranno, per tutto
l’anno 2007, il bicentenario della nascita a Nizza dell’"Eroe
dei due mondi, ha conferito al Commendatore Sergio Lanteri il diploma
di membro ad honorem della prestigiosa fondazione Amici di Escoffier che
gli è stato consegnato alla conclusione del 5° convegno Nazionale
“Olio, stoccafisso e vino”, sabato 17 giugno ad Imperia...
L’allegro ambiente della conviviale per l’apertura delle feste
del patrono di’Imperia aperte la sera prima e rallegrate dalla tradizionale
Giuvannina con i suoi rimestatori e cuochi ha primeggiato la presentazione
delle specialità di cucina mediterranea ancora una volta con la
ricetta dello stocco all’onegliese. Altri cuochi hanno preparato
fagioli di Mammola, trennette al pesto, cozze, fritto di mare, serviti
con libagioni d’Ormeasca ruspante e di Vermentino: in questo ambiente
si è tenuto il battesimo del santo Giovanni a cui ha preso parte
il gruppo dei relatori – alcuni alla loro prima presenza –
dei rappresentanti Norvegesi, dei cuochi protagonisti del contest gastronomico
del giorno successivo...
Non sono mancati spunti di vera gogliardica gioia di sapori mediterranei
anche di carne con le braciole in pizzaziola della squadra di Somma Vesuviana:
la casseruola di Tonino è stata letteralmente lucidata dalle scarpette
voraci dei nordici, non tanto vichinghi ma lombardo veneti, non più
usi ai sapori intensi dei pomodorini vesuviani arricchiti da origano calabrese
sgranato dai suoi rametti, alla delicatezza carezzevole di limoni naturali
giganti dalla scorza amabilmente dolce, dal sapore delicatamente profumato
dei fagioli di Mammola in anteprima...
Il Patron del San Giovanni, Commendatore Sergio Lanteri, è amico
della Norvegia e la Norvegia non è solo amica di Lanteri... ma
con lo stoccafisso è legata affettivamente e commercialmente all’Italia.
Eletto di fatto “ambasciatore
d’onore” dello stoccafisso Norvegese, ma particolarmente dell’Italia
per la tradizione dell’amore per stoccafisso e baccalà delle
Lofoten, Lanteri diventa quasi l’amante alla corte della casa reale
e frequenta con entusiasmo ogni convegno, evento, occasione e dimostrazione
della bontà e della capacità onegliese di “stoccare”
con la Giuvannina e con la neonata Accademia dello Stoccafisso della provincia
d’Imperia e la Battistina, la padellina – si fa per dire –
di quasi due metri di diametro è più facile ed agevole da
gestire la partecipazione e l’entusiasmo anche a distanza!
Il prossimo appuntamento all’estero sarà in Portogallo, a
Cohimbra, patria della tradizione portoghese, protaginhusta di una gustosissima
prestazione l’anno scorso a Oneglia.
Peccato, anche quest’anno, non incontrare l’ambasciatrice,
putroppo bloccata da una brutta avventura di traffico a Milano che l’ha
costretta alle cure dell’ortopedico...
La signora Eva Brugge, ambasciatrice, è stata appresentata dal
responsabile del Norvegian Council della Pesca per l’Italia e dal
Consigliere Commerciale della Reale Ambasciata di Norvegia a Roma signor
Knut A. Mugaas.
Buon conoscitore della lingua italiana, del mondo economico, della società
italiana ha goduto l’ambiente festoso per un paio d’ore in
allegri scambi di curiosità rese più franche dalla libagione
d’uso... anche se la mia pedanteria mi ha spinto a scambiare idee
ed impressioni su tematiche di queste settimane che coinvolgono i rapporti
satellitari delle osservazioni sui tesori dei mari della terra e in particolare
l’attenta osservazione di correnti e di rischi d’inquinamento
che nel mare Baltico hanno luogo per affetto degli scrichi fluviali dall’Europa
continentale... Essi vanno a minacciare allevamenti di salmone e molluschi,
ma fortunatamente hanno pochissima influenza sui banchi di aringhe e di
merluzzo di quelle acque.
La fortuna della situazione geografica dell’arcipelago delle isole
Lofoten esclude fenomeni di inquinamento e le mandrie di merluzzi che
depongono stagioinalmente le uova consentono la pesca miracolosa della
Morua: i locali si accontentano di non disturbare la riproduzione e di
non falcidiare la popolazione ittica con campagne di sovrapesca, accontentandosi
di un onesto ritorno di risorse di vita per la popolazione che si mantiene
virtuosamente legata alla tradizione della pesca, della sua trasformazione
e della sua qualità.
Convegno al Museo dell’Olivo
Fabrizio
Salce, giornalista fondatore e conduttore di Agrisapori, ha presentato
una sintesi del documentario girato lo scorso anno per le TV italiane
e straniere “dai fiordi ai carrugi: la pesca e la lavorazione del
merluzzo nelle isole Lofoten”.
Il grande rispetto dell’ambiente ha consentito una rappresentazione
familiare come se fosse un tesoro del Mediterraneo: con una carrellata
che accompagna il regista dalla neve a pochi metri dalla battigia alla
spiaggia invernale della cosidetta Copacabana del Nord, le tracce fino
alle carezze delle ondine sulla rena bianca, richiama i passi verso frammenti
della civiltà delle conchiglie della preistoria vichinga...
Il viaggio del merluzzo fuori dal mare inizia con la fiocinatura per il
trasferimento in barca, la sua dissezione da testa e interiora e la preparazione
– a quel punto – per la salagione o per la stesura a coppiette
a cavallo dei pali (stocks) delle strutture di esposizione al vento secco
delle latitudini delle Lofoten.
Curioso vedere i ragazzini di scuola separare lingue e guancette dalla
testa... per guadagnarsi un premio e prendere nota che i mangiarori delle
interiora lavate sono soprattutto i Nigeriani...
Così si prepara per viaggiare nel mondo il merluzzo, ma soprattutto
per arrivare nel Mediterraneo lungo le rotte medioevali praticate dalle
marinerie anseatiche, iberiche e italiche, in concorrenza con tonnina
afro-siciliana, alle aringhe polari, per ricevere la benedizione di monaci
e prelati e consentire ad ogni tavola, soprattutto a quelle una volta
più popolari, di rispettare le nuove regole della Riforma conciliare.
E’ il dottor Alfredo Pelle il relatore che cala con arguzia il merluzzo
nella trappola della controriforma che ne determina il destino verso le
centinaia di migliaia di padelle della repubblica Veneta, di quelle marinare
di Spagna e d’Italia, delle case popolari del retroterra mediterraneo
e anche di montagna, di mense e comunità religiose...
Il dr Pelle attribuisce senza reticenza “colpe” orginali a
Martin Lutero che attaccava Roma a più non posso da ogni punto
di vista, alla reazione cattolica romana del dopo Conciclio di Trento
con una valanga di nuove regole, a Magnusson e ai veneti che preferiscono
chiamarlo comunque baccalà, come se fosse un pesce “tonto”...
tanto da farsi battere anche da morto stecchito!
Gadus morua delle Lofoten:
la sua storia nella repubblica veneta diventa popolare solo cento anni
dopo l’incontro con le mandrie a ridosso delle coste norvegesi fatte
dal Piero Querini e dai suoi compagni naufragati sulle scogliere del nord
nel 1432. Cento anni di riposo per contribuire alla fine alla bontà
della sua riduzione a divertimento non solo tappa buchi del digiuno veneto!
Quando i Baschi, alla caccia di balene, si accorgono che le bolle del
mare a ridosso del Labrador sono tutte guizzi di Gadus, cambia anche la
storia dello stockfish, fino allora quasi indenne dalla morte per l’azione
disseccante del sale marino. Il sale risale da allora le rotte del nord,
quindi i noli incidono sui costi e sulla competitività globale
del prodotto come i conti dimostrano ieri ed ai giorni nostri: a lungo
il costo del sale e il peso in andata e in ritorno danno ancora gambe
buone al leggero stock-fish! Quasi come se avesse trovato le ali per un’affermazione
protagonista... resta nel veneto col sinonimo di “tonto”,
vinto a tavola dopo prolungate battiture, lunghe immersioni e mantecature
fino a presentarsi come un dolce, nutriente e cremoso compare di mensa...
La scrittrice signora Maria Rosa Schiaffino ha naturale sensibilità
feminile per la delicatezza e trova nelle due denominazioni popolari di
baccalà e stoccafisso l’accento sulla sua forza, sulla personalità
dell’ex-pesce nelle preparazioni che diventano familiari nella tradizione
classica di buona cucina, soprattutto ligure. Ricorda l’atmosfera
dei pranzi di famiglia a base di stocco accomodato, della propria ricerca
personale editoriale volta a raccontare queste storie vere alla popolazione
che ne stava dimenticando i valori.
Richiama una fortunata collana editoriale che fa parte della sua vita
e della sua storia che affonda nel mare radici di pesce e ricordi dell’uomo
che se ne cibava. Trova in Vincenzo Buonassisi e Silvio Torre due eccellenti
narratori del protagonismo di stocco e baccalà in cucina. Merluzzo
stocco e merluzzo baccalà non sono dei tonti, sono la rappresentazione
del mare, della vela, del marinaio.
Da duri si traformano in sapori dolci, morbidi. L’acqua è
protagonista prima e dopo la morte, sarà suo il compito di addolcirne
la fibra. L’olio è il condimento che integra il merluzzo
con l’ambiente mediterraneo, agendo come il Principe per Cenerentola,
calzandole preziose scarpette, abbellendo le sue vesti... per presentarla
nella forma più consona alla sua gentilezza ed attraente...
E’ una storia tanto fatata che commuove la relatrice. Lo scambio
di esperienze umane non cessa di sfociare in vera emozione di felicità
e contemporaneamente di ricordi di tempi già lontani...
A mettere Olio extravergine al protagonismo di Principe collabora Fabrizio
Vignolini: difficile sintetizzare il suo apporto: è un tratttato,
completo di tabulazioni, caratteristiche, classificazioni, regole comunitarie,
notizie di qualità, emozioni sensoriali...Anzi, conclude proprio
ricordando l’obbligatorietà alla prova di qualificazione
sensoriale per conoscere il semplice succo di un frutto, l’oliva,
proveniente con biodiversità sfumate dalle migliaia di varianti,
delicata e sensibile alla conservazione con cui arricchisce di profumi
e sapori a volte difficili da ricercare i principi nutritivi che le sono
caratteristici...
Virgilio Pronzati chiude la schiera dei relatori che anche in questa edizione
sono stati comunicatori di interpretazioni sincere del rapporto dell’uomo
con stoccafisso, olio e vino. Pronzati è un diluvio, o meglio un’onda
su una spiaggia sabbiosa preceduta da un declivio molto dolce... , quasi
come a Copacabana... Si espande come una carezza in piccole ondatine,
con crestine vivacizzate da battute, osservazioni, curiosità, scoperte...
La sua cultura gastronomica e di ambiente consente di arricchire ogni
nome di particolari, dai profumi delle varietà di basilico alle
diversità dei ceppi autoctoni dei vitigni; dai condimenti per lo
stocco all’affinità per le compagne “uve” per
la vita o per le amanti di una notte, dalle chiome rosse o bionde, tanniche
o meno, sapide come alle cinque terre o ruspanti come le ormeasche. Passa
in un lampo dal resveratrolo allo stufato di capra con i fagioli, dall’origine
del pesto con i pinoli a quella delle fave secche con lo stocco per elencare
in un volo pindarico le caratteristiche vinose dei liguri e quelle delle
ricerche di alimentazione e ristorazione...
Il finale di applausi al Comitato di san Giovanjni per i Lanteri padre
e figlio non risparmia le autorità e il nuovo socio onorario dell’Accademia
della Stoccafisso commendatore Alberti che si commuove al diploma d’attestazione...
Il Commendatrore Carli saluta, sponsor cortese, gli ospiti in visita al
suo patrimonio museale. Il cavaliere Tommaso Lupi è felice di trovare
aperti consensi ai suoi vini pazientemente e tenacemente affinati nele
cantine dell’entroterra a ridosso di terrazze bche vanno invidia
anche ai valtellinesi.
Poi, tutti a tavola, essere pasciuti nell’ultima attesa da stuzzichini
di verdure ripiene imperiesi che la tradizione signorile e popolare ligure
non manca mai di offrire per una preparazione ai sapori delle ricette
nazionali di stocco e baccalà ad una tavola di amici... !
Enzo Lo Scalzo
Incontri speciali:
Ristorante Irma, porto di Ancona
La Trattoria di Irma e lo Stoccafisso all’anconitana... hanno sessant’anni
al porto di Ancona. Delinquenti hanno messo a fuoco il locale poche settimane
fa, Nadia Angeloni, la figlia, è sensibilmente angosciata, ma felice
dell’aiuto che le è arrivato da tutta la popolazione, dagli
altri ristoratori e dalla Accademia anconitana, dello stoccafisso. Ho
guardato vecchie e nuove edizioni dei ristoranti di Ancona della AIC senza
trovarne traccia: eppure ha fatto piangere quella roccia di Lanteri!
Forse merita una menzione speciale d’incoraggiamento: ha sempre
preparato buone cotture della tradizione anconetana, per tutti...
Il suo piatto di “ciavattoni con stoccafisso all’anconetana”,
anche se preparato alla spianata Peri e trasportato ai tavoli eleganti
del Museo dell’Olivo, era ruspante, vero, forte: il peperoncino
lo ha dotato di forza, quella necessaria per riprendere vigore dopo queste
sferzate della vita.
Niccolo e le chicche di Summa Vesuviana sono una tyradizionale macchia
di amicizia, colore, divertimento e sapere dei sapori
Frittata di maccheruna
braciola alla pizzaiola
pomodorini, olio, aglio...
sono stati gli ingredienti autoctoni portati
dal Vesuvio. Nel 2006, ogni 4 anni, le lucciole di Somma Vesuviana si
accenderanno in Agosto... per la festa della Madonna dell’Assunta...
Sarebbero onorati di ricevere gli amici di ASA incontrati in questi anni
ad Imperia: Enza Bettelli, Enzo Lon Scalzo, Giorgio Colli, Anna Goffi...
Ci saranno?
Avrebbero voluto tanto incontrare Livio e Wilma Cerini, autori del grande
libro sulla cucina di baccalàa e stoccafisso... Per ora un abbraccio
da lontano.
Addetto commerciale di Norvegia, signor
Knut A. Mugaas
Il consigliere economico di Norvegia e
il supporto al business e allo sviluppo del paese è perfettamente
al corrente di come gira il mondo. Risiede a Milano abbiamo parlato di
chimica del fluoro, di satelliti e di ESA, di Norvegian Council e stockfish,
muscoli, salmone di contaminazione del Baltico, delle correnti del mare
del NORD.,..
E’ un incontro da ripetere, non mancheranno
le occasioni...
els
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