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PERCORRENDO
LA FILIERA
A cura di GIUSEPPE CREMONESI [ cremonesi.web@asa-press.com
]
Vini
Champagne…per brindare a un incontro
Così recita il testo di una fortunata e non giovanissima canzone
di Peppino di Capri ancora in voga. Una sorta di romantico messaggio significativo
anche ai giorni nostri in quanto sembra che gli italiani di incontri ne
facciano molti. Almeno dieci milioni! Già, perché stando
ai dati ufficiali, sono appunto oltre 10 milioni le bottiglie di bollicine
“made in France” stappate nel 2007 dai nostri connazionali
con una crescita, rispetto l’anno precedente, del 10%. La strisciante
e deleteria bagarre tra i nostri spumantisti Trentini, Franciacortini
(che addirittura rifiutano il termine spumante del loro vino con le bollicine)
o dell’Oltrepo, per citare le aree più vocate, che non consente
di fare sistema, facilita l’ingresso dei prodotti stranieri. Vero
è che lo Champagne ha da sempre un’aurea di straordinario
fascino; per antonomasia è un inebriante strumento di seduzione
e emblema di Festa. Saranno pure stereotipi ma è difficile scalfirli:
brindare con lo Champagne, oltre alle classiche feste di ricorrenza, sottolinea
qualcosa d’importante raggiunto o un sorridente auspicio per raggiungerlo.
E ciò al di là della qualità reale e percepita del
prodotto o della marca. Fa premio il ‘brand’ Champagne e ciò
è sufficiente. A proposito di qualità, senza fare del mero
nazionalismo, va detto che i nostri spumanti sono mediamente altrettanto
validi se non superiori di tanti prodotti francesi. Eppure, malgrado i
drammatici titoloni su ristrettezze economiche, congiuntura e crisi della
quarta settimana, importiamo bollicine straniere a fiumi. Ammesso che
i dati siano attendibili risulterebbe che ultimamente l’offensiva
arriva anche dalla Spagna. La Cava Espumoso, ossia lo spumante spagnolo,
avrebbe secondo la Federazione spagnola Vini (Fev), fatturato nel nostro
Paese (anno 2007) oltre 55 milioni di euro per un volume di 247 milioni
di ettolitri. Valori incredibili, infatti, la stessa Fev ammette, che
può esserci un errore statistico. Copio e incollo quanto precisato:
En cuanto a los espumosos y cavas, hay que resaltar su gran crecimiento
en valor (+28%). Una explicación a este dato la encontramos en
el gran aumento detectado en las expediciones de espumosos a Italia durante
los meses de septiembre a diciembre de 2007, llegando a aumentar hasta
un 1.781%. Este dato puede ser producto de un error estadístico.
In ogni caso, che dire delle nostre bollicine? Come accennato manca tra
i produttori una politica e una strategia di comunicazione univoca per
imprimere un’immagine concreta (la scelta della marca la farà
il mercato); è scarsa o nulla una visibilità impattante
mentre sono noti, quantomeno a chi si occupa anche marginalmente di food
& beverage, i litigi da contrada, i distinguo capziosi, le faziosità
regionali. Se un consumatore brinda a Champagne, beve Champagne e basta.
La scelta, ad esempio, tra Veuve Cliquot, Philipponnat o Moët &
Chandon (tre marche tra le centinaia) è successiva e sarà
dettata dall’esperienza, dal gusto e dal prezzo. Gli spumantisti
d’oltralpe sono una corporazione coesa che si riconoscono nel Comité
Interprofessional du Vin Champagne il quale si occupa dell’immagine
che difendono strenuamente, del marketing nazionale e internazionale,
della promozione, dell’iniziazione al consumo e delle degustazioni,
attività che svolge per tutte le Maison. Inoltre, sempre a nome
dei vigneron aderenti, questo comitato parla di terroire, di cèpage,
di uve, di millésimés, di Champagne de corp, de coeur e
d’esprit, mentre dalle nostre parti ognuno fa da sé e si
promuove come può e come sa, affidandosi al massimo a chef più
o meno stellati che elaborano ricette fantasiose e costosissime oppure
a comunicati stampa che dovrebbero ricordare a chi li legge che alla tal
festa, cerimonia, inaugurazione o vernissage, si è brindato con
lo spumante XY. Un po’ pochino, e fa rabbia perché oggettivamente
(e beninteso sottovoce, è riconosciuto anche dai “cugini”
francesi) la nostra spumantistica è in gran parte eccellente.
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