NUOVI
CANALI DI VENDITA
FARMERS MARKET IN CRESCITA
Di fronte al drammatico aumento dei casi di obesità presenti in
tutti i Paesi cosiddetti industrializzati e le limitazioni negli Usa all’apertura
di nuovi fast food, sono accompagnate da un autentico boom, nelle città
statunitensi, di mercati degli agricoltori, con un aumento del 53% negli
ultimi 10 anni dei Farmers Market, dove acquistare frutta e verdura locali.
Ne avevo già dato cenno tempo fa in questa rubrica e oggi lo ricorda
Coldiretti nel sottolineare che la svolta americana verso una alimentazione
più equilibrata si registra nell’apertura di ben 4.385 Farmers
Market, dei quali 496 nella sola California, dove cresce l’opposizione
alla concessione di nuove licenze per l’apertura di nuovi punti
vendita delle storiche catene di fast food.
In Italia, favorire soprattutto nelle città l’apertura di
mercati gestiti direttamente da veri imprenditori agricoli (e non da grossisti
o pseudo tali), risponde alla crescente domanda dei consumatori di ridurre
le intermediazioni e combattere la lievitazione dei prezzi. In altri termini
si tratta di accorciare la filiera causa principe dell’aumento dei
costi della spesa. Sta per essere pubblicato il Decreto - con il palese
“nulla osta” del Mipaaf - per favorire la diffusione di questo
nuovo canale commerciale previsto dalla finanziaria e ovviamente sostenuto
con forza dalla Coldiretti. D’altronde già parecchi consumatori
superando spesso difficoltà logistiche vanno direttamente nelle
aziende agricole a comperare beni primari. I dati dell’Osservatorio
nazionale sulla spesa in campagna precisano che quasi sette italiani su
dieci hanno fatto acquisti direttamente nelle imprese agricole giudicando
i prezzi sensibilmente più convenienti, con un aumento a 2,4 miliardi
di euro del valore degli acquisti di vini, ortofrutta, olio, formaggi,
e altre specialità. Più in dettaglio, secondo una indagine
di Agri 2000, l’aumento degli italiani che hanno fatto acquisti
direttamente dagli agricoltori è giustificato da un risparmio compreso
tra il 20 e 30%, per tacere delle maggiori garanzie di freschezza e genuinità
francamente riscontrate. La vendita diretta in campagna è un fenomeno
che già coinvolge 48.650 aziende agricole con 21.000 cantine aperte
dove è possibile acquistare vino che, con il 41% delle aziende
totali, è il prodotto maggiormente commercializzato direttamente,
seguito dall’ortofrutta acquistata spesso lungo le strade durante
gli spostamenti dell’esodo estivo con il 23,5%, dall’olio
di oliva con il 16%, dalla carne e dai salumi con l’8%, dai formaggi
comprati in malghe e caseifici con il 5%, mentre più ridotto è
il numero di imprese che offrono miele (1%). Fenomeno che allarma anche
la Gdo. Non a caso nei supermercati Coop potrebbero presto arrivare i
Farmer Market che sono visti dal leader della distribuzione italiana come
elemento di attrattiva di nuovi clienti che poi proseguirebero nel punto
di vendita il resto della spesa, e per questo si pensa a “isole”
dedicate.
CANALI DISTRIBUTIVI
LIDL, SEMPRE MENO DISCOUNT
La catena tedesca di fatto discount lo è, ma in termini strategici
e comunicazionali si muove come le insegne dei retailer più importanti.
Anzi, forse con strategie più mirate. Il successo - e le crescite
di fatturato - che riscuote dalle nostre parti è verosimilmente
legato alla recessione economica in atto, ma non solo. Si potrebbe citare
l’ampliamento dell’assortimento merceologico che è
di tutto rispetto (fresco compreso), così come i layout dei punti
di vendita assai meno indecorosi di qualche tempo fa, tuttavia, a mio
avviso, è la comunicazione verso il consumatore che sta determinando
il suo primato tra le catene distributive del suo segmento. Lidl è
l’unico discount che investe in spot sui network nazionali proponendo
offerte non di prodotti food (troppo banali) ma di una gamma merceologica
diversa cadenzata intelligentemente secondo periodi topici delle diverse
stagioni: (fai-da-te, giardinaggio, scuola, pulizie casa, attrezzi cucina,
prodotti per auto e moto, ecc) con articoli originali, pressoché
esclusivi e a prezzi decisamente convenienti. Di questi giorni due ulteriori
interessanti iniziative anch’esse cadenzate strategicamente nel
particolare momento di pesantezza economica delle famiglie italiane.
Giorni fa è stata presentata la prima carta di credito low-cost
a livello nazionale. Si chiama Lidl Card ed è utilizzabile in
tutti i 450 discount dell’insegna presenti sul territorio e presso
i partner convenzionati.
Questa card offre la possibilità di dilazionare i pagamenti e
di acquistare prodotti e servizi Lidl a prezzi scontati. Rispetto alle
altre carte della Gdo, che perlopiù si limitano a premi e raccolte
punti, consente di ottimizzare i propri flussi di pagamento. La carta
permette di scegliere la modalità preferita per il rimborso degli
acquisti: unica soluzione senza interessi, rate mensili o con la promozione
del momento. I tassi di finanziamento applicati all'eventuale soluzione
rateale sono pari alla metà di quanto offerto dalla media del
mercato. La sua elasticità consente di saldare in qualsiasi momento,
senza spese ulteriori, l'eventuale debito residuo. I vantaggi sono documentati
da un'analisi comparativa svolta da AcNielsen che ha raffrontato alcune
delle principali carte disponibili in Italia. La fase di lancio propone
una dilazione del pagamento per tutti gli acquisti effettuati nei loro
punti di vendita nei mesi di settembre e ottobre. Le spese potranno
essere effettuate con pagamento posticipato al 5 gennaio 2008 senza
costi aggiuntivi. Aderiscono all'iniziativa, fornendo sconti ai suoi
possessori, Last Minute Tour (15% sui viaggi) e il gruppo Filo Diretto
(pacchetti assicurativi: polizza responsabilità civile capofamiglia
a 49 euro, servizio cartella clinica on line Medical Passport a 19 euro).
Lidl Card, disponibile solo in Italia, è un progetto realizzato
con la collaborazione di Findomestic Banca, società partecipata
pariteticamente dalla Cassa di Risparmio di Firenze e dalla francese
Bnp Paribas. L'azienda ha predisposto un call center dedicato (848.800.166)
per fornire informazioni dettagliate reperibili anche sul sito www.lidl.it.
“Contiamo fra un anno di convertire la card in carta di circuito
- ha dichiarato Andrea Vai, amministratore delegato di Lidl Italia -
e di superare entro 4 anni 100mila carte distribuite”. La seconda
iniziativa è il varo sul proprio sito di una rubrica tenuta da
uno chef noto al pubblico televisivo che insegna i segreti della cucina
e offre ricette di facile preparazione.
Lidl Italia fa parte del gruppo tedesco Lidl Schwarz, quarto operatore
della grande distribuzione in Europa con un giro d'affari 2006 di 33,7
miliardi di euro. In Italia, ha registrato nel 2006 un fatturato di
1,8 miliardi. L'azienda, che dispone di un patrimonio immobiliare di
180 milioni, intende proseguire la crescita nel nostro Paese aprendo
nei prossimi anni 30/35 punti vendita l'anno. Oltre ai 450 discount,
la rete Lidl comprende anche 8 centri di distribuzione (con un nono
di imminente apertura in Puglia) dando lavoro a 8mila dipendenti.