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PERCORRENDO
LA FILIERA
A cura di GIUSEPPE CREMONESI [ cremonesi.web@asa-press.com
]
Sommario
ACQUISIZIONI
LA STAR E’ DIVENTATA SPAGNOLA
RAGGRUPPAMENTI INDUSTRIALI
BIRRA SEMPRE PIU’ CONCENTRATA
FLORICOLTURA
VANNO DI MODA LE INSALATE FLOREALI
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ACQUISIZIONI
LA STAR E’ DIVENTATA SPAGNOLA
“Gallina Bianca… fa buon brodo”
Potrebbe essere una battuta ma di fatto è la realtà. Gallina
Bianca è una azienda iberica controllata dal gruppo catalano Agrolimen
che per (si dice) 900 milioni di euro ha acquistato dalla famiglia Fossati
la proprietà della Star. Si parla di sinergie industriali; in sostanza
l’operazione ha queste connotazioni anche se, in un sussulto di
italianità, significa che un altro pezzo storico del nostro agroalimentare
se ne va. E’ la globalizzazione, bellezza. La recente operazione
ha come scopo primario quello di creare una forte leadership nel settore
degli insaporitori che sono il core business di entrambe le aziende. Va
però detto che in questo segmento il marchio spagnolo ha una notorietà
internazionale assai più forte di quello dell’azienda brianzola
(è presente in oltre 70 Paesi), tuttavia il brand italiano può
vantare una diversificazione merceologica maggiore in quanto, come è
noto, ha nel suo catalogo sughi, oli, infusi, salse, ecc. Operazione sinergica
quindi per rafforzarsi sui mercati non solo nel food. Infatti, il gruppo
Agrolimen ha prodotti che coprono anche altre necessità non precisamente
gastronomiche: suoi sono i marchi Tampax e Lindor.
RAGGRUPPAMENTI INDUSTRIALI
BIRRA SEMPRE PIU’ CONCENTRATA
Nel settore birrario il fenomeno di Merger & Acquisition è
stato tra i primi a svilupparsi. Attualmente, a fronte delle oltre 6.000
birrerie attive nel mondo, oltre un terzo delle quali in Europa, il comparto
è caratterizzato da un deciso processo di concentrazione che si
è accentuato nell’ultimo decennio. Sfogliando la classifica
annuale di The Barth Report, a fine 2005 i primi 40 produttori di birra
assorbivano oltre l’80% della produzione mondiale, ma i primi quattro
concentravano il 42% del totale e i primi 12 rappresentavano circa i due
terzi. Il gruppo InBev (ex Interbrew), con oltre 200 milioni di ettolitri
di birra prodotti nel 2005, ha conquistato la pole position dopo l'integrazione
con la sudamericana Ambev e nel 2006 ha consolidato la sua posizione con
l'acquisizione di birrerie nell'Europa dell'Est e nell'Est Asiatico. Sab
Miller, con 176 milioni di ettolitri prodotti, ha sorpassato il colosso
Usa Anheuser Busch grazie alle acquisizioni, tra cui quella, recente,
del gruppo Bavaria in Colombia. Con 173 milioni di ettolitri prodotti,
resta il principale gruppo statunitense ed il terzo nel mondo. Anheuser
Busch detiene, tra l’altro, il 50% del gruppo messicano Modelo (46
milioni di ettolitri di birra nel 2005) e possiede il 27% della Tsingtao,
leader della birra cinese con oltre 40 milioni di ettolitri prodotti in
un anno. L’olandese Heineken, che si sta ora concentrando sui grandi
mercati emergenti dell'Est (Cina e Russia soprattutto) mantiene il quarto
posto con una produzione di 119 milioni di ettolitri. Questo gigantismo
dei grandi gruppi ha però visto parallelamente una crescita dei
microbirrifici artigianali, fenomeno che ha uno sviluppo esponenziale
di locali (oltre 150) anche nel nostro Paese. Negli Stati Uniti ce ne
sono circa 1.500, tra brew pub e microbirrerie con una produzione a valome
pari al 3% della produzione totale per un valore di mercato di oltre 3
milioni di dollari. In Australia le birre artigianali coprono il 10% dei
consumi interni tanto che il noto produttore Lion Nathan ha recentemente
avviato una propria catena di birrerie artigianali con annesso ristorante
a insegna James Squire, nome che ricorda la storica sede dublinese della
Guinness.
FLORICOLTURA
VANNO DI MODA LE INSALATE FLOREALI
Tempo fa usando un certo dentifricio “spuntava
un fiore in bocca”; qualche anno dopo un nostro cantautore dichiarava
alla sua bella che “ogni giorno mangiava un fiore in ricordo del
suo amore”. Parevano stravaganze poetico-pubblicitarie. Invece eccoci
all’oggi. Dal 1840 l'azienda agricola Ascheri di Albenga, si occupa
di floricoltura e orticoltura. Oggi la sua specializzazione si è
concentrata nella produzione, confezionamento e distribuzione di piante
ed erbe aromatiche ma più recentemente ha elebaorato una linea
di prodotti inusitati (quantomeno dalle nostre parti) quanto originale.
Viene infatti proposta al mercato una linea di fiori commestibili corredata
da un pratico ricettario per la preparazione di insalate. Le insalate
floreali, molto diffuse all'estero, stanno incontrando, a detta dell’azienda
ligure, un certo interesse anche in Italia, soprattutto nella ristorazione.
Per molti italiani è quantomeno curioso gustare un'insalata di
rose, cosa che è invece normale ad esempio per un giapponese ghiottissimo
anche dei fiori di crisantemo, che però forse arriccerebbe il naso
davanti ad una insalata di carciofo (un altro fiore!) crudo. I fiori di
questa azienda si trovano al momento solo in alcuni cash & carry,
mentre le erbe aromatiche, sia a taglio, confezionate in un packaging
particolarmente attrattivo, sia in piantine sistemate in espositori personalizzati,
si trovano presso molte insegne della Gdo.
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