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PERCORRENDO
LA FILIERA
A cura di GIUSEPPE CREMONESI [ cremonesi.web@asa-press.com
]
Sommario
BILANCI
ANNATA AGRARIA 2006 DI SEGNO NEGATIVO
I BIG DELLA RISTORAZIONE COMMERCIALE
FATTURANO IN EUROPA OLTRE 70 MILIARDI DI EURO
DOSSIER
DA ISMEA: RAPPORTO 2006 SULL’EVOLUZIONE
DEL SISTEMA AGROALIMENTARE ITALIANO
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BILANCI
ANNATA AGRARIA 2006 DI SEGNO NEGATIVO
La flessione produttiva è stata del
2,8%. In crescita i costi per le aziende. Export in discreta ripresa ma
rilevante è il peso delle importazioni.
L’appena archiviato 2006 è stato per il mondo agricolo
una annata difficile irta di problemi confermando una persistente crisi
strutturale del settore. Inoltre, a causa delle a dir poco “pazze”
condizioni climatiche di questa prima parte del 2007, si temono danni
gravi per molte colture che indicherebbero un’annata ancora peggiore.
Tornando ai dati delle scorso anno, la produzione, secondo i dati della
Confederazione italiana agricoltori (Cia), è scesa del 2,8%; il
valore aggiunto ha registrato un calo del 3,5%; i costi sono saliti di
oltre l’1,4%; le importazioni sono aumentate del 3,1%, mentre le
esportazioni sono cresciute solo dell’1,8%. A chiudere il quadro,
i redditi degli agricoltori hanno avuto una flessione del 4,2 per cento
che fanno seguito al taglio del 10,4% di due anni fa. Il calo della produzione
lorda vendibile agricola è stato determinato da una contrazione
pari al 3,2% delle coltivazioni vegetali e dalla diminuzione del 2,1 per
cento avutasi nel comparto zootecnico. Specificatamente circa le coltivazioni
si sono registrate flessioni per i cereali, per gli ortaggi, meno 5,4%,
e un forte calo del 13,8% della produzione di pomodori. Cali anche per
per l’olio d’oliva, per le produzioni destinate alla trasformazione
industriale (meno 18,9 per cento). In controtendenza frutta e agrumi,
cresciuti del 2%, e il vino che ha segnato un aumento dello 0,8 per cento.
Sul fronte zootecnico diminuzioni per gli avicoli soprattutto per gli
effetti provocati dall’influenza aviaria. Trend inverso per i bovini
(più 0,3 %) e per i suini (più 2%). Analizzando i singoli
comparti, la Cia, evidenzia che sulle contrazioni registrate dai cereali
hanno influito vari aspetti. A parte gli eventi climatici avversi che
hanno colpito in particolare le regioni del Centro-Nord tagliando la produzione,
ad incidere in maniera ancora più tangibile è stata la riforma
della Politica agricola comune (Pac) e l’introduzione dell’aiuto
disaccoppiato che ha provocato l’abbandono di alcune colture cerealicole.
Riguardo alle colture industriali, la cui produzione era risultata in
aumento nel 2005 in seguito allo sbocco delle bioenergie, si è
avuto un calo soprattutto in seguito alla chiusura di molti zuccherifici
e la conseguente riduzione della produzione di barbabietole. Il tutto
determinato dall’entrata in vigore della nuova Ocm zucchero.
Da questi dati risulta, quindi, che l’agricoltura è il solo
settore che non registra, nel corso del 2006, una crescita che invece
si evidenzia per l’intera economia nazionale che dovrebbe mettere
a segno un aumento tra l’1,5 e il 2,5%.
Il 2006 e il 2005, dunque, passano alla storia come gli anni più
difficili per l’agricoltura italiana dell’ultimo decennio.
I
BIG DELLA RISTORAZIONE COMMERCIALE
FATTURANO IN EUROPA OLTRE 70 MILIARDI DI EURO
Secondo un’indagine apparsa su "Food service
Europe, nel 2005 i centoundici maggiori protagonisti della ristorazione
collettiva e commerciale hanno registrato in Europa vendite per 72,4 miliardi
di euro con una crescita del 5,2%, dato che rappresenta all’incirca
il 22% del mercato totale europeo della ristorazione. La migliore performance
è della statunitense Subway che ha incrementato il suo giro d'affari
in Europa del 65%, facendo registrare vendite per 340 milioni. Seguono
Rostik Group con il 44,4% e Caffè Nero Group con il 38,8%. In termini
assoluti, manco a dirlo, prima della lista è McDonald's seguito
da Compass Group ed Elior. Leader del settore sono i brand originari dell’Inghilterra
(25 gruppi) e degli Usa (12) e i comparti della ristorazione veloce (25)
e del contract catering. Tutti i canali registrano un aumento di fatturato
tranne il comparto parchi di divertimento che è in flessione dello
0,2%. I Paesi rappresentati sono 17, tra cui l'Italia con 5 gruppi (Autogrill,
Camst, Pellegrini, Cremonini e Cir ) con un complessivo giro d'affari
nel 2005 di oltre 2,5 miliardi, in aumento del 2,7% rispetto l’anno
precedente. I 56 gruppi con basi in Gran Bretagna, Stati Uniti e Francia,
che rappresentano poco più della metà dell'intera lista,
hanno un giro d'affari pari ai 3 quarti del totale. Le prime dieci imprese
sono le stesse del 2004, mentre nel 2005 appaiono 7 nuovi gruppi, di cui
tre compagnie rifondate o con diversa ragione sociale. Le quattro autentiche
new entry sono la francese Groupe Bertrand, la finlandese Sok, le britanniche
BaxterStorey e Caffè Nero Group.
La rivista pubblica anche un’istantanea con alcuni dati sintetici
ma indicativi sui principali gruppi operanti in Europa che qui di seguito
riporto: McDonald's è presente nel Vecchio Continente con 6.352
fast food e vendite ammontati a 14.708,5 milioni di dollari, in aumento
del 4% rispetto l’anno precedente. Nel mondo, la grande “M”
gialla campeggia in 118 Paesi con 31.886 unità; il giro d'affari
della company statunitense è pari a 54.278 milioni di dollari.
La “rivale” Burger King, è anch’essa una catena
di fast food con oltre 11.000 punti di ristoro, ha registrato vendite
per oltre 12 miliardi di dollari con un incremento del 7,9%. In Europa
è presente con 1.950 locali, di cui 630 nel Regno Unito, 500 in
Germania, 400 in Spagna e 100 in Turchia.
Compass Group, è la più rilevante impresa di catering del
mondo, ha registrato vendite per 12.704 milioni di sterline (+7,9%) e
profitti per 711 milioni di sterline. Elior, è il gruppo forte
soprattutto nella ristorazione legata ai viaggi, ha oltre 12.000 contratti
di concessione per servizi catering. Oltre la metà delle vendite
sono state realizzate in Francia. Il profitto si è attestato sui
140,4 milioni di euro, 55.811 gli addetti.
Mitchells & Butlers rappresenta il più importante gestore di
pub nel Regno Unito con oltre duemila locali. Ha registrato un fatturato
di 1.660 milioni di sterline, di cui il 33% nella vendita di birra e il
31% nel food, e profitti per circa 300 milioni di sterline.
Il giro d'affari del gruppo Yum! Brands è stato nel 2005 di circa
30 miliardi di dollari, di cui oltre 21 attraverso locali in franchising.
E' diffuso nel mondo con oltre 34mila punti di ristorazione e pizzerie
di cui 2.373 in Europa, specificatamente:1.352 ad insegna Pizza Hut e
1.021 Kfc.
Accor, è una ormai nota catena alberghiera con oltre 4.000 strutture
ricettive in 140 Paesi e 68.600 addetti; ha chiuso il 2005 con un fatturato
di 7.622 milioni di euro. Nel mercato europeo ha incrementato i profitti
del 68% e il numero degli hotel e delle camere, rispettivamente, del 54%
e del 50%.
Leader nel servizio catering aereo. è Lsg Sky Chef Group, con un
giro d'affari di 2.215 milioni di euro (-5%) e 190 flight kitchen. In
Europa le flight kitchen sono 58 di cui 17 in Germania, 6 in Inghilterra
e 4 in Svezia.
Le vendite food & beverage dello Spirit Group ammontano a 894 milioni
di sterline incassati nei 1.820 pub e ristoranti in gestione. Di recente
il gruppo britannico è stato acquisito da Punch Taverns che ha
annunciato che la maggior parte dei pub gestiti da Spirit sarà
dato in locazione. Whitbread, importante marchio birrario britannico è
proprietario di varie insegne nella ristorazione, ha registrato un giro
d'affari di 1.584 milioni di sterline suddivisi tra i pub e i ristoranti
Marriot e Maredo in Germania. Nel 2006 ha venduto 239 ristoranti al gruppo
Mitchells & Butlers.
Aramark ha totalizzato vendite per 10.963 milioni di dollari, di cui 2.280
nei servizi food. Nel mercato europeo, che rappresenta il 65% del giro
d'affari, i maggiori paesi sono Regno Unito, Germania, Spagna e Irlanda.
Wetherspoon, proprietaria di 50 pub in Gran Bretagna, ha avuto un incremento
del 3% nelle vendite (809,9 milioni di sterline) e una flessione del 9,3%
nei profitti (70,4 milioni di sterline). Il food rappresenta circa il
25% dell'intero fatturato (+7%).
Autogrill, presente in 979 location con 4.500 punti di ristoro e 51.000
addetti, ha registrato vendite per 3.529 milioni di euro (+10,9%) e profitti
per oltre 130 milioni di euro. Possiede oltre 50 brand. La divisione europea
della catena alberghiera Hilton International ha registrato nelle sue
275 strutture ricettive un giro d'affari complessivo di 1.807 milioni
di sterline. I principali mercati sono rappresentati da Gran Bretagna,
Svezia e Germania. Nel mondo le strutture sono in totale 390 con un fatturato
di circa 3 miliardi di sterline. Best Western è la più grande
catena alberghiera del mondo con oltre 4.200 strutture ricettive in 80
Paesi. Il food & beverage incide per il 25% sul fatturato complessivo
del gruppo. Greggs, proprietaria di oltre 1.300 punti di ristoro ad insegna
Greggs e Bakers Oven in Gran Bretagna e Belgio, ha registrato ricavi per
533,4 milioni di sterline e profitti per 50 milioni. E' specializzata
nella vendita di sandwich, panini e food take-away.
Quick è una nota grande grande catena di fast food europea, attiva
dal 1971, con 404 unità di cui 315 in Francia, 79 in Belgio e Lussemburgo
e 10 nel resto d'Europa. In Belgio, ad esempio, è più diffusa
di McDonald's.
Gate Gourmet, con un giro d'affari di 2,5 miliardi di franchi svizzeri,
rappresenta il secondo fornitore del settore del catering aereo. Ha contratti
con 109 compagnie di 29 Paesi alle quali fornisce quasi 200 milioni di
pasti l'anno. In Europa i mercati principali sono rappresentati da Gran
Bretagna e Irlanda, Turchia e Germania.
Agapes è proprietario di circa 400 ristoranti, di cui oltre la
metà in Francia. Di recente ha inaugurato i primi locali in Russia.
L'italiana Camst è attiva in diversi settori: buoni pasto e ristoranti
ma opera da tempo anche nel catering (soprattutto scuole e ospedali);
recentemente oltre ai servizi di ristoro all'interno della Fiera di Bologna
ha preso l’appalto per gli stessi servizi per la nuova Fiera di
Milano.
Il fatturato totale di Greene King ammonta a 732,6 milioni di sterline,
con un incremento del 32,5% rispetto al 2004. In totale i pub aperti sono
oltre 800, tutti a gestione diretta. Non solo di mobili è il business
del colosso svedese Ikea. Il fatturato del food & beverage, con 617
milioni di euro, rappresenta, infatti, il 4,2% del suo giro globale d'affari.
Il maggiore mercato nel settore ristorazione è rappresentato dalla
Germania, seguita da Gran Bretagna, Francia e Svezia.
Il giro d'affari totale del gruppo alberghiero Marriott ammonta ad oltre
11 miliardi di dollari. Del colosso americano fanno parte diverse catene,
tra cui i prestigiosi Ritz-Carlton, Renaissance e Courtyard; strutture
ricettive diffuse in 67 Paesi con 2.800 alberghi, 180 dei quali in Europa.
Di recente la Marriott Uk ha realizzato un accordo di joint venture con
il gruppo birrario inglese Whitbread.
La finlandese Fazer Amica è leader nel settore catering nei paesi
scandinavi con un fatturato complessivo di 986 milioni di euro. Rifornisce
oltre 1.400 punti di ristoro presenti anche in strutture pubbliche. L'americana
Starbucks (nome che prima o poi impareremo a conoscere bene anche noi)
vanta un fatturato di 6,4 miliardi di dollari. In Europa è presente
con 710 locali, di cui 123 di recente apertura. Di questi oltre la metà
è localizzato in Gran Bretagna.
Wolverhampton & Dudley, proprietaria di oltre 500 pub in Gran Bretagna,
ha fatturato nel 2005 circa 600 milioni di sterline, registrando un incremento
del 16,3% rispetto l’anno precedente. Le vendite nel settore food
incidono per il 30% sul totale.
Domino's Pizza, con oltre 8mila pizzerie sparse in tutto il mondo, è
leader nel proprio settore. Ha registrato vendite per circa 5 miliardi
di dollari, con un aumento del 6,5%. In Europa (circa 700 pizzerie) la
catena si è particolarmente sviluppata in Gran Bretagna e Irlanda
con 400 locali, in Francia con 90 e in Olanda con 62.
La finlandese Sok, attiva nel settore della ristorazione e nell'alberghiero,
ha chiuso il 2005 con un fatturato di 635 milioni di euro. In Finlandia
possiede 48 alberghi e 554 ristoranti, alcuni gestiti in collaborazione
con Abc Service Station.
DOSSIER
DA ISMEA: RAPPORTO 2006 SULL’EVOLUZIONE
DEL SISTEMA AGROALIMENTARE ITALIANO
Puntualmente come ogni anno è da pochi giorni disponibile,
anche su supporto elettronico, l’edizione 2006 (riguardate l’annata
precedente) del rapporto sullo stato e sull’evoluzione del sistema
agroalimentare nazionale. Si tratta di un lavoro complesso, accurato ed
esaustivo che analizza e commenta lo status dell’intero settore
partendo dal quadro economico di riferimento a quello normativo e la disamina
delle politiche comunitarie e nazionali. Di particolare interesse l’analisi
e i dati sull’andamento delle diverse filiere agroalimentari, dal
frumento all’ortofrutta, dal vino, all’olio, alle carni, al
latte, agli ittici, ecc. Documentate, infine, le proiezioni sugli scenari
del lungo periodo. A corredo, tabelle chiare e leggibili e da considerazioni
oggettive circa l’analisi, comparto per comparto, dei mercati, le
quote dei canali di vendita, la dinamica degli acquisti, il computo (e
non la stima) in volume e in valore dei consumi alimentari delle famiglie
italiane, la classificazione dei prodotti secondo il grado di elasticità
dei prezzi. Altrettanto importante le considerazioni del ruolo dell’agroalimentare
nell’economia nazionale e le performance economiche-finanziarie
delle imprese agricole misurandone redditività e punti di critici.
Uno studio completo e approfondito ancorché molto semplice da consultare,
utile in particolare per gli operatori del settore, stampa specializzata
inclusa, che avranno sott’occhio il quadro completo del settore.
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