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PERCORRENDO
LA FILIERA
A cura di GIUSEPPE CREMONESI [ cremonesi.web@asa-press.com
]
Sommario
FRODI AGROLIMENTARI
IL BOLLETTINO “NERO”
DELL’ISPETTORATO
FUNCTIONAL FOOD
IN ITALIA C’E’ AMPIO SPAZIO
DI MERCATO
OLIO
RAPPORTO UNAPROL: BENE NEL 2005 IL
NOSTRO EXPORT
ACQUE MINERALI
SETTORE SEMPRE PIU’ CONCENTRATO.
LO SHOPPING Di FONTI E IMBOTTIGLIATORI CONTINUA
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FRODI
AGROLIMENTARI
IL BOLLETTINO “NERO” DELL’ISPETTORATO
29 giugno 2006. Chissà perché se ne parla troppo poco, anzi,
quasi niente. Colpevoli soprattutto noi della stampa pronti a sbattere
il “mostro” in prima pagina (ultimo caso eclatante l’aviaria)
causando allarmismi e danni incalcolabili mentre si liquidano in dieci
righe sulle pagine locali, con tanto di prudente condizionale, notizie
certe di frodi, contraffazioni e agropiraterie e sleali concorrenze servite
sciolte e a pacchetti. Il solo valore dei sequestri (9mila 350 miliardi
di euro) di merci è superiore ad una qualsiasi “manovrona”
inventabile dalle varie finanziari. Andandole a scovare le notizie non
mancano. Come la relazione ufficiale dell’Ispettorato Centrale Repressioni
Frodi (ICRF) voluto e attivato dal Ministero delle Politiche Agricole
e Forestali che puntualmente ogni anno ragguaglia, enumerandole, le nequizie
commesse nel settore. Intanto, non è poi così superfluo
ricordare che l’agroalimentare nazionale, per la rilevanza economica,
sociale, ambientale e culturale, riveste un ruolo strategico in Italia,
fornendo un contributo significativo alla formazione del PIL e agli scambi
con l’estero, all’occupazione ed alla valorizzazione del territorio.
Tuttavia, il settore sta attraversando una fase di transizione critica
- spiegano all’Ispettorato - trovandosi ad affrontare problematiche
complesse e diversificate, legate non solo ai mutamenti in atto in Europa
ma anche a quelli a livello mondiale come l’internazionalizzazione
degli scambi, la liberalizzazione dei mercati e lo sviluppo delle bio-tecnologie
che creano tensioni all’interno di un mercato qual è quello
agroalimentare in cui si erano consolidati i ruoli tradizionali dei diversi
Paesi. Nell’ambito di questo scenario, dove i flussi commerciali
al pari dei fenomeni di agropirateria, contraffazione e, più in
generale, di concorrenza sleale, sono in costante aumento, l’azione
di contrasto alle frodi costituisce uno strumento indispensabile per la
difesa, la valorizzazione e l’affermazione delle produzioni nazionali.
I principali risultati ottenuti
Nel corso del 2005 l’Ispettorato ha effettuato oltre 34.000 visite
ispettive, con un
incremento del 38% rispetto all’anno precedente durante le quali
sono stati controllati più
di 24.000 operatori (+36%) e sono stati prelevati quasi 12.000 campioni
(+20%).
Il numero dei prodotti controllati è risultato pressoché
raddoppiato rispetto al 2004,
passando da circa 47.000 a quasi 89.000. Relativamente alle attività
analitiche, i laboratori dell’Ispettorato hanno analizzato 11.763
campioni accertandone 1.021 irregolari. A questi vanno aggiunti 693 campioni
prelevati dall’ICRF e, per l’effettuazione di particolari
determinazioni di laboratorio (sementi OGM, riso alimentare e da seme),
analizzati da Istituti convenzionati. I risultati conseguenti hanno evidenziato
98 campioni con esito irregolare. In definitiva, nel corso del 2005 sono
stati analizzati quasi 12.500 campioni. Nel complesso, nel corso delle
azioni di controllo sono stati riscontrati 3.751 operatori irregolari
(pari al 15% del totale degli operatori controllati), il 4% in meno rispetto
al 2004. Risulta aumentato, tuttavia, sia il numero di sequestri effettuati
(+13%) che delle notizie di reato inoltrate alla competente Autorità
Giudiziaria (+12%). Infatti, il numero di sequestri è passato da
442 del 2004 a 498 nel 2005, mentre gli avvisi di reato sono risultati
436 contro i 388 registrate nell’anno precedente.
Indicatori dell’attività svolta
Qui di seguito il sommario sintetico di quanto svolto dall’Ispettorato.
Per ragioni di spazio ometto le voci dei vari comparti indagati (vitivinicolo,
carni, ittico, ortofrutticolo, ecc). In pari tempo confermo che praticamente
nessuno è uscito immacolato dalle ispezioni effettuate. Quindi,
riassumendo:visite ispettive 34.165; operatori controllati 24.395; campioni
prelevati 11.980; prodotti controllati 88.847; operatori irregolari 3.751;operatori
irregolari (%) 15,4; campioni analizzati 1.763: campioni irregolari 1.021;
campioni irregolari (%) 8,7; sequestri 498; valore dei sequestri (in €)
9.356.056; notizie di reato 436; contestazioni amministrative 3.977.
FUNCTIONAL FOOD
IN ITALIA C’E’ AMPIO SPAZIO DI MERCATO
29 giugno 2006. La notizia è ormai nota: il prossimo anno la Fiera
di Rimini varerà nell’ambito della rassegna “Rimini
Wellness” che si terrà in maggio, la prima edizione di “Dietetica”
una nuova sezione dedicata al “cibo del futuro”. Pragmaticamente
il management fieristico ha commissionato alla AcNielsen uno studio per
identificare a livello mondiale i principali fattori di crescita del Fast
Moving Consumer Good’s.: ebbene, il 75% delle prime 24 categorie
in maggior crescita sono relative a salute e dieta. Più specificatamente
Nielsen ha chiesto ad un campione rappresentativo della popolazione italiana
le connessioni tra malattie e alimentazione sbagliata; il 60% ha risposto
affermativamente. In ogni caso, particolarmente interessanti, in questo
segmento della produzione alimentare sembra siano i cibi funzionali che
appaiono oggi come una innovazione ma la cui origine affonda le radici
nella nostra storia. Il concetto di cibo funzionale è legato a
visioni magiche; si pensi che in tutte le culture tribali esistono cibi
“che fanno guarire” e a uso cerimoniale. Più recente
(1990), invece, la codifica scientifica dove il termine functional food
è definito come sostanza alimentare (o parte di essa) che offre
benefici medici o salutistici inclusa la prevenzione o il trattamento
della malattia. Questi i prodotti offerti dal mercato acquistati regolarmente
in Italia mediamente dal 17% della popolazione. Prodotti integrali con
molte fibre, sale arricchito con sodio, olio e margarine con basso colesterolo,
socchi di frutta arricchiti, yogurt protobiotico, latte di soia, latte
con vitamine, bevande fermentate con batteri.
OLIO
RAPPORTO UNAPROL: BENE NEL 2005 IL NOSTRO EXPORT
29 giugno 2006. La produzione mondiale di olio di oliva della campagna
2005 -2006 dovrebbe attestarsi intorno ai 2.580.000 tonnellate, rispetto
ai 3milioni della campagna precedente e con consumi poco al di sotto dei
2,8 milioni di tonnellate. Cala del 10%, rispetto alle previsioni del
Consiglio oleicolo internazionale (Coi) la produzione spagnola, stimata
intorno alle 880mila tonnellate. Questo lo scenario mondiale degli oli
d’oliva, illustrato dall'Unaprol in occasione della loro 32a assemblea
generale. Il rapporto evidenzia, nel Mediterraneo, la buona performance
della Tunisia, che registra un aumento del 53% della produzione rispetto
all'annata precedente e raggiunge le 200.000 tonnellate. Al contrario,
in Turchia e Siria vi è una sensibile riduzione, rispettivamente
del 23% e del 43%, rispetto al 2004. In Italia la produzione, secondo
l'ultima stima, dovrebbe attestarsi intorno alle 700mila tonnellate, con
un decremento del 13,5% rispetto alla campagna precedente. Consumi sostanzialmente
stabili rispetto allo scorso anno, superiori alle 835mila tonnellate,
mentre in Spagna e in Grecia si segnala una leggera diminuzione. Dallo
scenario economico risulta che nel 2005 le esportazioni totali di olio
di oliva hanno superato le 365mila tonnellate, di cui ben oltre 214mila
riguardavano la sola categoria degli oli vergini. Rispetto al 2004, le
esportazioni all'interno dell'Ue hanno subito un aumento del 10% in quantità
e un aumento del 13% in valore. Simile l'incremento delle esportazioni
verso i Paesi terzi, che registrano un incremento del 10% in quantità
e del 19% in valore con un prezzo medio pari a circa 3,5 euro/kg. La domanda
di olio di oliva made in Italy continua ad indicare sensibili margini
di crescita in Stati Uniti, Canada e Germania, mentre per la prima volta
si affaccia tra i Paesi nuovi consumatori la Cina, dove le importazioni
di olio nel 2005 hanno fatto registrare un aumento percentuale del 137,24%,
rispetto al 2004. Un segnale, secondo gli esperti, che fa ben sperare
per le nostre esportazioni e la nostra bilancia agroalimentare. L'Italia,
con quasi 6.000 frantoi, resta il Paese che conta il maggior numero di
impianti attivi. Una caratteristica che ha sempre svolto un'importanza
determinante per la qualità del prodotto. Dall'indagine dell'ottobre
2005 condotta sui dati Iri-infoscan, risulta che un litro di olio Dop
viene scambiato mediamente a 8,36 euro il litro contro i 3,89 euro il
litro dell'extravergine di base. Ciò sta a significare che il mercato
premia la qualità e che i prodotti a denominazione di origine protetta
spuntano prezzi doppi rispetto al prodotto 100% italiano.
ACQUE MINERALI
SETTORE SEMPRE PIU’ CONCENTRATO. LO SHOPPING
Di FONTI E IMBOTTIGLIATORI CONTINUA
29 giugno 2006. Recentemente davo notizia in questa rubrica dell’acquisto
da parte di Coca Cola della sorgente di acque minerali Traficante di Rionero
in Vulture, propietaria dei marchi Lila, Lila Kiss e Sveva. Sono invece
di questi giorni i rumors riguardanti le mosse di Nestlè che tramite
la controllata San Pellegrino sarebbe in trattative per acquistare in
toto lo stabilimento d’imbottigliamento dell’acqua minerale
Santa Rosalia e Santo Stefano Quisquilia situato in provincia di Agrigento.
La scelta è strategica soprattutto dal punto di vista logistico
in quanto con questa acquisizione il settore water di Nestlé occuperebbe
una posizione di leadership nell’isola potendo disporre di una fonte
direttamente sul territorio con la quale approvvigionerebbe il mercato
regionale.
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