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ASPETTANDO
EXPO 2015
A cura di Enza
Bettelli
Radicchio Rosso di Treviso IGP
Questa pregiata insalata veneta viene coltivata
nella provincia di Treviso ma anche in alcuni comuni delle province di
Padova e di Venezia, due città famose per le loro bellezze architettoniche,
e non solo. Treviso non è meno ricca dal punto di vista storico
e culturale e il suo centro accoglie molti edifici pregevoli e caratteristici,
con i canali a fare spesso da “strada” come a Venezia. Da
non perdere una visita al mercato del pesce di Treviso che è situato
su una specie di isolotto, proprio dietro la piazza principale, dove il
pesce è freschissimo e con molte proposte di pescato locale. Tra
le altre cittadine che meritano una visita nella provincia di Treviso
ci sono Asolo, situata tra i Colli Asolani, con molti edifici e palazzi
storici, tra i quali la casa di Eleonora Duse. Castelfranco Veneto è
uno dei centri più rinomati per la coltivazione del radicchio e
nel suo Duomo sono custoditi preziosi affreschi e dipinti, tra cui un
Giorgione. Valdobbiadene e Conegliano, caratterizzate da lunghi portici,
sono immerse tra il verde dei vigneti che forniscono le uve per il rinomato
Prosecco DOC.
1 - Treviso, 2 - Asolo, 3 - Castelfranco, 4 - Conegliano
IL CONSORZIO
Il Consorzio Tutela Radicchio Rosso di Treviso e Variegato di Castelfranco
è stato fondato nel 1996, ha sede a Quinto di Treviso e riunisce
un centinaio di soci. Il Consorzio ha il compito di “vigilare sul
corretto uso delle denominazioni Radicchio Rosso di Treviso I.G.P., nelle
due tipologie precoce e tardivo, e Radicchio Variegato di Castelfranco
I.G.P. e tutelarle contro ogni abuso. Vigilare sulla produzione dei radicchi
medesimi al fine di salvaguardare la tipicità e le caratteristiche
peculiari previste dal disciplinare di produzione. Promuovere e diffondere
il consumo e la conoscenza del Radicchio Rosso di Treviso I.G.P., precoce
e tardivo e del Radicchio Variegato di Castelfranco I.G.P., in Italia
e all’estero ed assicurarne la valorizzazione commerciale. Assistere
i produttori e i confezionatori al fine di agevolare e migliorare la produzione
e la commercializzazione in Italia e all’estero delle produzioni
tutelate, anche attraverso corsi di formazione.”
IL RADICCHIO ROSSO
E’ probabilmente la più pregiata tra le insalate, grazie
alle tecniche particolari e molto accurate con le quali è coltivata
e che vengono eseguite quasi esclusivamente a mano perché le foglie
diventino lunghe, croccanti e con un piacevole sapore amarognolo e senza
sciuparsi. Queste tecniche sono molto antiche ma documenti attendibili
risalgono solo alla seconda metà dell’Ottocento. Il Radicchio
Rosso di Treviso può essere di tipologia Precoce o Tardivo, così
riconoscibili.
1 - Precoce, 2 - Tardivo, 3 - Tardivo e Variegato
- Precoce. La raccolta inizia dal primo
settembre e ha un cespo voluminoso, dalle foglie ampie e avvolgenti di
colore rosso smagliante, con costola fibrosa che da bianco a volte sfuma
nel verde, radice non più lunga di 4 cm, sapore leggermente amarognolo
e consistenza mediamente croccante. Prima della raccolta i cespi vengono
legati fino al raggiungimento della giusta maturazione.
- Tardivo. E’ il più conosciuto e caratteristico ed è
accolto dal primo novembre e dopo che ha subito almeno due brinate, è
dolce e croccante, ha colore rosso vino, con foglie carnose, compatte,
avvolgenti, costola bianca amarognola e grossa, con radice lunga 6 cm
al massimo. Dopo la raccolta, il radicchio Tardivo viene ripulito dalle
foglie esterne e i cespi sono lasciati sul campo ma in tunnel che li proteggono
e in seguito ricoperti da teli scuri per favorire l’imbianchimento
e il raggiungimento della croccantezza e del gusto amarognolo caratteristici.
E non dimentichiamo che il Radicchio Rosso non è solo una insalata,
ma è molto versatile in cucina e si può aggiungere al risotto,
saltare in padella per condire la pasta o servire come contorno o come
guarnizione per i crostini, condito con qualche goccia di aceto balsamico.
Anche la radice, pelata e affettata sottile o grattugiata grossolanamente
si può aggiungere alle insalate e alle altre preparazioni con il
radicchio.
LA GASTRONOMIA DEL TERRITORIO
La Marca Trevigiana ha davvero molto da offrire e i campi di radicchio
delle diverse tipologie si alternano a quelli di ottimi ortaggi e legumi,
ma sono di grande pregio anche i funghi che si raccolgono sulle colline
circostanti, così come i marroni di Miane, le pesche di Mogliano
Veneto, pollo, faraona e la selvaggina presente in tutta l’area.
Tra i prodotti tipici della provincia c’è la Casatella Trevigiana
DOP, un formaggio dolce e morbido.
1 - Funghi, 2 - Moleche, 3 - Prosecco
Con questi ingredienti vengono preparati
molti dei piatti più tradizionali della provincia, come risi e
bisi (cioè piselli), con il radicchio e con i funghi, la pasta
e fagioli, la zuppa di pollo, la faraona con la salsa peverada, quagliette
con la polenta. Molto gustosi anche i numerosi piatti a base di pesce,
come le moleche (i gamberi pescati durante il periodo della muta), il
risotto con l’anguilla o con la tinca. Infine, i dolci sono poco
elaborati e spesso a base di mandorle, come la torta fregolotta, o con
la farina gialla come la pinza. Il tutto è naturalmente accompagnato
dagli ottimi vini veneti e, in particolare, dal Prosecco DOC che viene
prodotto proprio in questa provincia e conosciuto apprezzato nel mondo
intero.
TIRAMISU’
Il tiramisù
è un dessert divenuto un classico della pasticceria internazionale,
ma non tutti sanno che questo morbido dolce fu preparato per la prima
volta negli anni Settanta in un ristorante di Treviso, diffondendosi poi
prima negli altri ristoranti quindi nella cucina di casa per la semplicità
della sua preparazione.
Per farcire, la versione più
classica è uno zabaione preparato con 4 tuorli, 150 g di zucchero
a velo e 4 cucchiai di Marsala secco, cotto a bagnomaria finché
diventa gonfio e soffice. Mentre lo zabaione si raffredda preparare una
crema con 250 g di mascarpone lavorato con qualche cucchiaio di panna
fresca per renderlo cremoso, prima di amalgamarvi con delicatezza lo zabaione.
Come base si possono utilizzare sia dei savoiardi sia delle fettine di
pan di Spagna, senza la crosta, entrambi bagnati nel caffè freddo
profumato a piacere con brandy. I savoiardi o la torta vanno allineati
in un recipiente rettangolare (o in recipienti singoli per semplificare
il servizio), senza lasciare spazi liberi, quindi ricoperti con 1/3 della
crema che va spolverizzata leggermente con il cacao amaro. Fare altri
2 strati uguali e infine coprire il recipiente con la pellicola da cucina
o il foglio di alluminio e lasciare in frigorifero per almeno mezza giornata.
Servire dopo avere spolverizzato con altro cacao amaro.
Una versione più semplice sostituisce lo zabaione con crema pasticciera,
mentre per alleggerire il dolce si mescolano mascarpone e yogurt, anche
se questa è una variante non accreditata dai puristi.
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