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ASPETTANDO
EXPO 2015
A cura di Enza
Bettelli
Mela Val di Non DOP
Poco distante da Trento, la Val di Non si
presenta con le migliori caratteristiche del territorio trentino. In questa
ampia valle colpisce, infatti, la bellezza dei laghi alpini, tra i quali
i più famosi sono l’imponente lago artificiale di Santa Giustina
e quello, minuscolo e caratteristico, di Tovel. Le montagne sono ben rappresentate
dalla catena delle Maddalene e dalle Dolomiti del Brenta, patrimonio dell’Unesco,
che racchiudono il prezioso Parco Naturale Adamello Brenta. Ovunque borghi
contadini e paesi, spesso caratterizzati da antichi palazzi e castelli,
alcuni famosi come quello di Thun e quello di Cles, o come il santuario
di San Romedio. La valle è particolarmente verde grazie anche alla
presenza del fiume Noce e di vari torrenti e ruscelli che, nel corso dei
secoli, hanno scavato le rocce formando il caratteristico paesaggio che
fa sì che la valle sia conosciuta anche come la Valle dei Canyon.
Naturalmente tanta ricchezza d’acqua contribuisce alla presenza
di boschi, alpeggi e alla coltivazione dei meli, che si estendono per
oltre un decimo dell’intera superficie della valle e che sono presenti
in questa zona fin da tempi antichi. Lo testimonia tra l’altro il
nome di Malè, importante centro della valle, che deriva dal latino
maletum (posto delle mele).
La valle è facilmente raggiungibile con l’automobile, ma
è molto piacevole visitarla con il trenino che percorre l’Alta
Val di Non, soprattutto in primavera quando i meleti fioriti si trasformano
in vere e proprie nuvole bianco-rosate.
IL CONSORZIO
Con il marchio Melinda il consorzio rappresenta 16 cooperative frutticole,
per un totale di oltre 5000 soci i cui meleti sono impiantati su circa
6500 ettari e con una produzione annua di circa 300 mila tonnellate, pari
al 15% della produzione nazionale. Il consorzio è nato nel 1989
e da allora si occupa della produzione, della conservazione, del confezionamento,
della vendita e della promozione delle mele e dei prodotti a base di mela
in ben 27 Paesi nel mondo.
La DOP è stata accordata nel 2003 e i soci seguono un protocollo
disciplinare che prevede la produzione integrata, per ottenere frutti
di qualità nel rispetto e nella salvaguardia dell’ambiente.
La zona di produzione DOP è lungo il bacino del torrente Noce e
nell’intero territorio dei comuni ivi compresi, che a loro volta
ricadono nella provincia autonoma di Trento.
LE MELE
La DOP Val di Non è riferita a tre varietà di mela: Golden
Delicious, Red Delicious e Renetta Canada e tutti gli esemplari sono contrassegnati
dal bollino con il logo del consorzio.
La Golden Delicious è la più coltivata in Europa e anche
la più venduta, ideale da consumare cruda, al naturale o in macedonie.
Questa mela ha colore giallo più o meno intenso, talvolta con una
leggera sfumatura rossa sul lato più esposto al sole; forma tronco-conica;
polpa fine, soda e croccante; gusto amabile ed equilibrato. Si raccoglie
da metà settembre a fine ottobre in montagna e con un leggero anticipo
in pianura ed è disponibile tutto l’anno grazie alla sua
particolare conservabilità.
La Red Delicious,
nata a fine 1800 negli Stati Uniti e introdotta in Europa nel 1914, è
destinata al consumo a crudo. Ha colore rosso intenso e vellutato con
la buccia di aspetto ceroso; forma tronco-conica, talora svasata al centro
e fondo a cinque punte; polpa fine, croccante e succosa che diventa più
morbida e pastosa con il passare del tempo dalla raccolta e quindi con
la maturazione; gusto intenso e dolce. Si raccoglie intorno a metà
settembre in montagna e 1-2 settimane prima in pianura; disponibile da
ottobre a giugno.
La Renetta Canada è una delle mele più antiche, conosciuta
in Europa fin dal 1600 e da un paio di secoli presente in Val di Non dove
viene coltivata in zone particolarmente vocate in montagna. E’ l’ideale
per la cucina, non solo per la preparazione dei dolci ma anche per le
ricette salate. Il colore è giallo che negli esemplari ben maturi
si ricopre di “grana”, una rugginosità più o
meno estesa; forma sferica, leggermente appiattita e irregolare; polpa
bianca, morbida e pastosa; gusto particolare, aromatico e intenso. Si
raccoglie intorno alla metà di settembre ed è disponibile
da fine settembre a maggio.
LA GASTRONOMIA DEL TERRITORIO
La cucina trentina tradizionale propone piatti non molto elaborati pur
se di gusto intenso e accattivante. Gli ingredienti utilizzati sono semplici,
come il pane raffermo per gli strangolapreti (gnocchi rustici arricchiti
con spinaci) e i canederli (simili a quelli altoatesini), e le patate
che si trasformano in deliziose zuppe
o in gustosissimi tortini (tortel da patate). Dal bosco arrivano i piccoli
frutti, la selvaggina e i funghi.
Una costante è la polenta che, morbida, fritta o grigliata, accompagna
praticamente tutte le vivande, perfino i salumi e i formaggi di cui la
regione è molto ricca. Tra questi spiccano il grana trentino e
la mortandela, un particolarissimo salume a forma di polpetta, ottenuto
con varie parti del maiale e leggermente affumicato, che si può
gustare al naturale o cuocere. Tra i dolci oltre, ovviamente, oltre allo
strudel e alla torta di mele per i quali non manca di certo la materia
prima, va ricordato il brezdel, una soffice ciambella ricoperta di zucchero.
POLENTA E FUNGHI
I funghi sono quelli di bosco,
dai nobili porcini ai vivaci finferli. Ma il territorio è molto
generoso e avendo il tempo e la giusta esperienza si possono raccoglie
molte varietà di funghi, meno note ma ugualmente interessanti dal
punto di vista gastronomico che, mescolate e cotte insieme, costituiscono
il pocio, cioè la base per aromatici e gustosi intingoli per accompagnare
la polenta, la carne e il pesce. La polenta viene preparata nel modo tradizionale,
quindi lasciata rassodare poi tagliata e passata sulla griglia o nell’olio,
caldissimi.
I funghi, invece, si saltano velocemente in padella con poco olio, cipolla
o aglio tritati e una spolverata di prezzemolo, pure tritato, lasciandoli
leggermente croccanti. Spesso si aggiunge anche della salsiccia sbriciolata,
fatta ben asciugare prima di aggiungere i funghi, trasformando così
la portata in un eccellente piatto unico.
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