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ASPETTANDO
EXPO 2015
A cura di Enza
Bettelli
Franciacorta DOCG
La zona di produzione di questi splendidi
vini è caratterizzata da dolci colline e si trova nella provincia
di Brescia, delimitata a nord dalle sponde del Lago d’Iseo, a est
dalle tipiche colline rocciose e moreniche, a sud da una fascia pianeggiante
e subcollinare di natura alluvionale che si estende fino alla strada statale
Brescia-Bergamo e a ovest dal fiume Oglio. Si tratta di un territorio
molto particolare che ha come punto di riferimento il Lago d’Iseo,
il cui bacino si è formato durante le ultime glaciazioni, scavato
da un ghiacciaio che, scivolando verso il basso dalla Valle Camonica,
ha creato contemporaneamente anche gli attuali cordoni di colline moreniche.
La vite trova in tutto il territorio l’ambiente ideale e la sua
coltivazione risale a tempi davvero remoti, come testimoniano i ritrovamenti
di vinaccioli preistorici e le citazioni di Virgilio, Plinio e Columella.
Anche dal punto di vista paesaggistico
la Franciacorta offre ai visitatori molti spunti di grande bellezza, a
cominciare dallo stesso Lago d’Iseo, le cui sponde sono punteggiate
da caratteristici paesi e con al centro tre suggestivi isolotti: Montisola,
il più grande, San Paolo e Loreto. La storia del lago e dei suoi
abitanti è documentata in due interessanti musei, il Museo della
Rete a Siviano e il Museo della Memoria a Montisola, dove sono custoditi
reti, strumenti, foto, barche e altre testimonianze della vita dei pescatori
del lago. Addirittura affascinante la Riserva Naturale delle Torbiere
del Sebino, situata sulla sponda meridionale del Lago d’Iseo, chiamata
“zona umida di importanza internazionale” da dove un tempo
venivano escavate torba e argilla. I suoi circa 350 metri quadrati hanno
un paesaggio piuttosto variato poiché comprendono specchi d’acqua
con canneti, campi coltivati, ma anche strade e abitazioni.
Sulla terraferma, si trovano spunti di
visita ugualmente interessanti, come per esempio l'Abbazia Olivetana di
Rodengo Saiano (Brescia), uno dei più imponenti e pregevoli complessi
monastici d'Italia, fondata nel X secolo dai monaci cluniacensi, passata
nel XV secolo all'ordine Benedettino Olivetano. Nell’Abbazia sono
custodite opere di grandi pittori della Scuola Bresciana del '500 e del
'600 come Foppa, Romanino, Moretto, Gambara, Cossali. Da non perdere la
visita al vicino Museo del Ferro, ma nemmeno le incisioni rupestri della
Valle Camonica, patrimonio Unesco, e una visita a Brescia, anche solo
per ammirare gli affreschi del Museo Santa Giulia, anch’esso patrimonio
Unesco.
E per coniugare bellezze paesaggistiche, valori culturali e bontà
per il palato, basta percorrere la Strada del Franciacorta (www.franciacorta.net)
che attraversa il territorio toccando luoghi storici e panoramici e le
numerose cantine che sono l’orgoglio della regione.
IL CONSORZIO
Il Consorzio per la tutela del Franciacorta è stato fondato nel
1990 a Corte Franca da un gruppo di viticoltori. Dal 1993 la sede del
Consorzio è a Erbusco e riunisce oltre cento aziende, cioè
la quasi totalità di quelle presenti sul territorio, con rappresentati
di viticoltori, vinificatori e imbottigliatori che lavorano alla filiera
produttiva non solo del Franciacorta DOCG ma anche del Curtafranca DOC
e del Sebino IGT. Il Consorzio si occupa della tutela e della valorizzazione
del vino, della comunicazione del prodotto e del suo territorio, ma è
anche molto attivo per quanto riguarda la sperimentazione per raggiungere
livelli qualitativi sempre più alti.
IL VINO
Il Franciacorta è il primo e unico brut italiano prodotto solo
con rifermentazione in bottiglia (metodo classico) al quale è stata
attribuita la DOCG, Denominazione di Origine Controllata e Garantita,
già nel 1995.
Le tipologie
- Franciacorta, prodotto con uve Chardonnay e/o Pinot nero, con possibilità
di aggiunta di Pinot bianco, 18 mesi minimo di rifermentazione in bottiglia
e commercializzato non prima di 25 mesi dalla vendemmia. Ha colore giallo
paglierino con riflessi verde chiaro o dorati, perlage fine e persistente,
bouquet molto ricco con note di agrumi e frutta secca, sapore fine e armonico.
- Franciacorta Satèn, un Blanc de
blancs prodotto prevalentemente con Chardonnay e Pinot bianco fino a 50%
massimo. Colore giallo paglierino, anche intenso e con riflessi verdi,
perlage finissimo, persistente e cremoso. Il bouquet è molto ricco
con toni decisi di frutta matura, accompagnati da quelli di fiori bianchi
e frutta secca. Gusto morbido e setoso.
- Franciacorta Rosé, di uve Chardonnay
e Pinot bianco con minimo 25% di Pinot nero, vinificazione separata delle
uve bianche da quelle nere. Spesso si procede con Pinot nero a vinificazione
in rosato. Il suo bouquet ha note intense di piccoli frutti rossi.
- Franciacorta Millesimato, ottenuto dai
vini base per almeno l’85% di una sola annata, che gli conferiscono
le caratteristiche della vendemmia da cui provengono. E’ commercializzato
dopo almeno 37 mesi dalla vendemmia.
- Franciacorta Riserva, cioè un
Millesimato lasciato riposare per almeno 60 mesi sui lieviti e messo in
commercio dopo 67 mesi dalla vendemmia.
I vini Franciacorta vengono prodotti nelle
tipologie Non dosato, Extra Brut, Brut, Extra Dry, Sec o Dry, Demi-sec,
tranne il Satèn che è solo brut e il Riserva che è
Non dosato, Extra Brut o Brut.
LA GASTRONOMIA DEL TERRITORIO
La Franciacorta non è solo vino, e terra e lago forniscono gli
ingredienti principali per i piatti più tipici. La carne di maiale
viene utilizzata sia sotto forma di ottimi salumi sia fresca infilzata
sullo spiedo insieme agli uccellini per realizzare quella che è
la ricetta più semplice e allo stesso tempo più tipica del
Bresciano. Gli allevamenti di bovini sono ugualmente rinomati e forniscono
il latte per eccellenti formaggi e la carne per numerose preparazioni,
delle quali la più famosa è il manzo all’olio di Rovato,
una ricetta che sembra risalga addirittura al Cinquecento. Le acque del
Lago d’Iseo sono sempre state generose di tinche, persici, anguille,
alborelle e agoni, questi messi anche ad essiccare e conservati poi in
latte. Alla tradizione peschereccia del Sebino appartengono molti piatti,
come risotto di pesce persico, terrina di luccio, insalata o zuppa di
pesce di lago, oltre alla tinca ripiena servita con la polenta, specialità
di Clusane. In Franciacorta i campi sono estesi ma vi sono anche molti
frutteti, tra cui i pregiati pescheti di Collebeato conosciuti intutta
Italia. Da queste pesche si ricavano confetture, distillati e la persicata,
una pasta dolce e morbida che viene tagliata a cubetti e rivestita di
zucchero.
LA TINCA RIPIENA
Le ricette tradizionali
lacustri sono numerose poiché saporite anche se poco costose. La
tinca è uno dei pesci più pregiati del Lago d’Iseo,
ma per la buona riuscita del piatto bisogna che sia stata pescata in acque
pulite, e per capirne la provenienza bisogna osservarne le branchie. Se
sono rosse e pulite ha vissuto in acque correnti, mentre le branchie grigie
e con tracce di fango sono dei pesci pescati in acque stagnanti.
Per questa ricetta sono adatte le tinche da porzione (250-300 g), dalla
carne gustosa, tenera e non troppo grassa. Dopo averle pulite con cura,
bisogna aprirle lungo il ventre e asportare la lisca centrale, senza però
dividere i filetti. Mescolare pangrattato non troppo secco, grana padano
grattugiato, prezzemolo tritato, cannella, noce moscata e chiodi di garofano
in polvere. Inserire un po’ di composto tra i due filetti e ricomporre
i pesci, quindi allinearli nella pirofila unta con olio, unire qualche
foglia di alloro, cospargere con altro composto di pangrattato e formaggio
e completare con abbondante burro diviso a fiocchetti. Cuocere in forno
caldo a 160-170°C finché i pesci saranno cotti, circa 20 minuti.
Servire con la polenta, irrorando bene con il fondo di cottura.
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