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ASPETTANDO
EXPO 2015
A cura di Enza
Bettelli
Olio Extravergine di Oliva Cartoceto DOP
Da
sinistra: Cartoceto, Urbino, Gole di Furlo
La zona di produzione di questo eccellente olio si estende nel territorio
che comprende i comuni di Cartoceto, Saltara, Serrungarina, Mombaroccio
e Fano, tutti nella provincia di Pesaro-Urbino. Un territorio variegato
che va dalle verdi alture dell’interno alle sponde dell’Adriatico.
Cartoceto è una cittadina molto antica, probabilmente fondata dai
Cartaginesi, che fin dai tempi antichi è stata un importante centro
di produzione di olio. Suggestiva la piazza centrale, sulla quale sorge
il trecentesco Palazzo del Popolo e che si affaccia sulla vallata con
gli uliveti. Negli immediati dintorni sorgono la Collegiata di S. Maria
della Misericordia, il Convento di Santa Maria del Soccorso e la Pieve
dei Santi Pietro e Paolo. Proseguendo verso l’interno si arriva
al fiume Metauro che bagna la piana, formando in alcuni tratti le selvagge
e suggestive Gole di Furlo nei pressi di Fossombrone. Il fiume va poi
a gettarsi nell’Adriatico, vicino a Fano, una bella città
che è famosa anche per il suo Carnevale, forse il più antico
d’Italia. Anch’essa affacciata sul mare, ma attraversata da
un altro fiume, il Foglia, è la città di Pesaro, ricca di
monumenti pregevoli e famosa per avere dato i natali a Gioacchino Rossini.
E poi c’è Urbino, uno dei riferimenti più importanti
del Rinascimento italiano, con il suo splendido centro storico patrimonio
Unesco, che affascina con il Palazzo Ducale e il Duomo, ma che offre molti
altri spunti per una visita, tra cui la Casa di Raffaello e l’Orto
Botanico.
IL CONSORZIO
La sede è a Cartoceto e il Consorzio riunisce le aziende produttrici
della zona di Denominazione. Come sempre, scopo del Consorzio è
la tutela, valorizzazione e promozione del prodotto.
L’OLIO EXTRAVERGINE D’OLIVA
Il territorio di Cartoceto
ha sempre rappresentato un’importante risorsa olearia e il prodotto
veniva regolarmente venduto nella piazza del mercato. L’olio, famoso
per la qualità già nel 1500, era noto e richiesto anche
fuori dalla regione.
L’olio extravergine di oliva di Cartoceto è prodotto con
olive (da sole o congiuntamente) di Raggiola, Frantoio e Leccino e, in
quantità minore, di Raggia, Moraiolo o Pendolino. La raccolta delle
olive inizia la seconda decade di ottobre e deve concludersi entro il
25 novembre. L’olio ha aroma fruttato e delicato di oliva verde
con lieve odore erbaceo, colore che va dal verde con riflessi giallo oro
fino al giallo oro con riflessi verdognoli, a seconda che l’olio
sia più o meno giovane. Il gusto è armonico, con sentori
di fruttato verde e un equilibrato mix di dolce, amaro e piccante. Acidità
massima 0,5%. Le olive vengono lavorate entro 48 ore al massimo dalla
raccolta, con mezzi esclusivamente meccanici o fisici per preservare il
più possibile le caratteristiche dei frutti.
LA GASTRONOMIA DEL TERRITORIO
Il prodotto
più pregiato di tutta l’area della DOP sono senz’altro
i tartufi, neri o bianchi, in particolare nella zona di Acqualagna, dove
è abbondante anche la raccolta di funghi. Eccellenti le caciotte
e gli altri formaggi, i salumi e il famoso prosciutto di Carpegna, ma
sono da non perdere anche la saporita porchetta di Fossombrone, la cacciagione,
le trote di torrente. La cucina risente un poco dell’influenza della
vicina Emilia Romagna, ma propone piatti interessanti come il coniglio
o le lumache in porchetta, i piccioni ripieni e l’agnello in fricassea.
Molto ricca anche la cucina di mare, come le seppie ripiene, le triglie
al prosciutto, lo stocco in umido e, naturalmente, una grande varietà
di zuppe e intingoli.
LA RICETTA: IL BRODETTO
L’Adriatico è un mare pescoso con molte varietà di
pesci, grazie anche alla diversità dei fondali che alternano lunghi
tratti sabbiosi ad altri rocciosi. Il brodetto è tipico di tutta
la costiera adriatica e, come per tutte le altre zuppe, si può
dire che non esista una ricetta codificata perché è un piatto
nato sulle barche per utilizzare i pesci meno belli e poco richiesti a
terra. Il brodetto marchigiano richiede 13 tipologie diverse di pesce
(qualcuno sostiene debbano essere 14), che però cambiano a seconda
della stagione e del pescato disponibile.
Pulire,
lavare e sgocciolare con cura 1,5 kg circa di pesci assortiti (scorfano,
triglia, sgombro, scampo, calamaro, merluzzetto, cefalo, san Pietro, polpetto,
ecc.). Tagliare a pezzi i più grossi. Tritare 2 cipolle e abbondante
prezzemolo e fare soffriggere a fuoco basso con olio extravergine. Quando
la cipolla sarà ammorbidita unire anche 400 g di polpa di pomodoro,
salare e pepare e cuocere per 10 minuti circa. Unire lo scorfano e dopo
5 minuti gli altri pesci, cominciando da quelli più consistenti
e tenendo da parte i crostacei. Non appena inizia l’ebollizione
bagnare con circa mezzo bicchiere d’aceto, fare sobbollire a fuoco
vivace per qualche istante, poi abbassare la fiamma e completare la cottura
dei pesci. Unire alla fine i crostacei che richiedono solo pochi minuti
di cottura. Regolare di sale e pepe e servire con pane tostato.
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