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SALUTE
E BENESSERE
Contrordine, bere vino rosso aiuta a bruciare grassi
Gli alcolici sono spesso i primi a sparire dalla tavola di chi
si mette a dieta. Ma ora da un nuovo studio condotto negli Usa arriva
una buona notizia per gli amanti del vino rosso. Questa bevanda, come
anche il succo d'uva rossa, aiuta a bruciare i grassi. La ricerca, condotta
da scienziati di tre atenei americani, fra cui Neil Shay dell'University
of Oregon, hanno scoperto che bere quantità moderate di vino rosso
o di succo d'uva rossa aiuta le persone obese a gestire il loro peso.
Il team - si legge sul 'Journal of Nutritional Biochemistry' - ha esposto
cellule di fegato umano coltivate in laboratorio e cellule di grasso agli
estratti di quattro sostanze chimiche naturali trovate nell'uva della
Vitis Rotundifolia, una varietà comune dai chicchi rosso scuro.
Ebbene, la crescita delle cellule di grasso è "significativamente
rallentata", mentre anche il tasso di formazione delle nuove cellule
grasse ha subito una brusca frenata. Soprattutto, il metabolismo degli
acidi grassi nelle cellule del fegato è accelerato.
Questi risultati sono stati attribuiti in particolare all'acido ellagico,
prezioso antitumorale e antiossidante naturale presente in alcuni tipi
di frutta. Attenzione, però, perché la ricerca non deve
spingere a eccedere con l'alcol nella speranza di dimagrire.
"Non abbiamo scoperto che questo composto migliora o accelera la
perdita di peso - precisa Shay al 'Telegraph' - Ma che, potenziando il
metabolismo dei grassi, specialmente nel fegato, può migliorarne
il funzionamento nelle persone in sovrappeso. Se potessimo sviluppare
una strategia alimentare per ridurre il pericoloso accumulo di grasso
nel fegato usando alimenti come i grappoli d'uva, questa potrebbe essere
una buona notizia".
La scoperta, oltretutto, è coerente con i risultati di un altro
studio del team di Shay sugli effetti dei grappoli di Pinot nero sui topi
in sovrappeso. Gli animali che avevano mangiato estratti di questa uva,
infatti, avevano meno grasso nel fegato e livelli più bassi di
zucchero nel sangue rispetto ai compagni. (www.adnkronos.com)
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