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SALUTE
E BENESSERE
Alimentazione. Indagine Swg: “Il 68% delle famiglie
europee ha ridotto i consumi di proteine a causa della crisi”
Questo l'esito di un'indagine commissionata
dal Movimento Enough e svolta su un campione di 2000 individui rappresentativo
della popolazione di Italia, Germania, Francia e UK. Alle porte di Expo2015,
arriva l’allarme degli esperti: l’impatto sulla salute e i
relativi costi sanitari potrebbero essere disastrosi. L'appello del Movimento
Enought: "Agire ora per garantire alla popolazione di domani il diritto
di nutrirsi".
Da un’indagine di Swg sul tema dell’accesso al cibo nei Paesi
Europei, commissionata dal Movimento Enough di Elanco e svolta su un campione
di 2000 individui, rappresentativo della popolazione nazionale di Italia,
Germania, Francia e UK, emerge che - a livello di percezione generale
sulle proprie abitudini alimentari e su quelle dei propri concittadini
– circa il 50% degli intervistati ammette di non avere una dieta
equilibrata. In particolare, tra gli alimenti più spesso assenti
dalle diete, o consumati meno di una volta a settimana, spiccano le carni
(di vitello e di manzo, soprattutto, seguite da quella di maiale) e il
pesce. “Si tratta di una carenza non legata solo a scelte e preferenze
individuali, ma dettata soprattutto da ragioni economiche” - commenta
Maurizio Pessato, Presidente Swg - Le criticità maggiori si osservano
in Italia e Francia: in Italia, dove la crisi economica è stata
più forte, la percezione è che si siano ridotti tutti i
consumi di carne, con un picco sulle carni di vitello (79%, in Francia
62%) e di manzo (78%, in Francia 68%)”.
In tutti i Paesi coinvolti nella rilevazione, la maggior parte degli intervistati
ritiene, in generale, che i comportamenti di consumo alimentare siano
profondamente cambiati, con una ridefinizione delle diete con l’uscita
degli alimenti più costosi. Per gli intervistati il tema dell’accesso
al cibo e della sostenibilità alimentare sono una questione seria,
i cui effetti non sono solo in proiezione futura, ma già ben evidenti
allo stato attuale: una convinzione ancora più forte in Italia,
dove riguarda l’84% degli intervistati.L’analisi Swg ha rilevato
nelle opinioni dei cittadini due strade percorribili e complementari,
che si muovono tra il piano individuale e quello globale. Se riduzione
dello spreco di cibo e realizzazione di azioni educative sono tra le priorità
di intervento maggiormente condivise, si riscontra una condivisione anche
sul fronte dell’innovazione tecnologica e del commercio. Complessivamente
due intervistati su 3 sono favorevoli a un maggiore investimento in ricerca
e tecnologia, per ridurre il problema della sostenibilità alimentare,
migliorando l’efficacia delle produzioni agricole e dell’allevamento.
L’impatto di questo cambiamento nei consumi e nelle abitudini alimentari
sulla salute dei cittadini europei è già evidente, soprattutto
se si considera l’obesità come conseguenza della malnutrizione.
In Europa, dagli anni 80, il tasso di obesità è triplicato
e la percentuale di bambini italiani obesi, o in sovrappeso, si attesta
intorno al 35%. La situazione è allarmante anche in termini di
costi, se si pensa che ogni anno quasi tre milioni di cittadini europei
muoiono a causa di malattie dovute a uno stato di sovrappeso; con un aumento
considerevole di malattie croniche (ad es. diabete, ipertensione e cardiopatie),
legate anche all’alimentazione, cui viene destinato il 7% dei budget
sanitari nazionali.
E’ in questo scenario complesso di accesso al cibo e malnutrizione,
diffuso non solo nei Paesi in via di sviluppo ma anche in Europa, che
si introduce il Movimento Enough, ponendo l’accento sulla necessità
di difendere il diritto all’accesso e alla scelta in tema di alimentazione.
L’iniziativa, promossa da Elanco, azienda leader mondiale del settore
dell’animal health, promuove una battaglia a favore della sicurezza
alimentare con l’intento di far sì che le persone in ogni
angolo del mondo possano seguire un’alimentazione adeguata, ricca
di proteine, sia oggi sia nei decenni a venire.
“Si stima che nel 2050 il nostro pianeta avrà 9 miliardi
di abitanti. - dichiara Ramiro Cabral Regional Leader, Europe, Middle
East and Africa (EMEA), Elanco - La sfida del Movimento Enough (#Feedthe9)
si propone di rendere sostenibile e accessibile per queste persone la
produzione di carne, latte o uova, proponendo soluzioni orientate allo
sviluppo e all’innovazione nella produzione agroalimentare. Si tratta
- aggiunge Cabral - di ampliare la produzione di cibo, e in particolare
di proteine, riducendo le risorse impiegate. La collaborazione da parte
di tutti gli attori coinvolti nei processi produttivi e dei policy makers,
unita all’innovazione nelle tecniche produttive, sarà la
chiave per un successo globale”. (www.quotidianosanita.it)
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