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SALUTE
E BENESSERE
Salute: esperti, cibi su tavole italiane tra i più sicuri
I cibi in Italia sono tra i più
sicuri e controllati al mondo, e le frodi alimentari o l'uso di agenti
chimici nelle coltivazioni non incidono, se non in piccolissima parte,
sulla qualità di quanto portiamo in tavola. E' quanto emerso durante
il panel "Non sai mai cosa ti fanno mangiare", nell'ambito dell'evento
"La sanità in Italia. Falsi miti e vere eccellenze",
organizzato a Roma dal Ministero della Salute. "La tavola degli italiani
è la più sicura al mondo", assicura il comandante del
Nas dei Carabinieri, Cosimo Piccinno, sottolineando che "la sicurezza
alimentare in Italia è un eccellenza, perché esiste un network
importantissimo che garantisce la sicurezza alimentare in tutti quanti
i settori, nonostante piccolissime tranche di frodatori che creano problemi:
è vero che su 40mila controlli che svolgiamo ogni anno registriamo
il 30% di non conformità, ma questo avviene perché sappiamo
già dove colpire grazie all'attività di intelligence. E
solo nel' 8% dei casi si tratta di illeciti penali".
Un mito da sfatare, secondo il presidente di Agrofarma Andrea Barella,
riguarda la paura dei prodotti coltivati con l'ausilio di pesticidi: "gli
iter autorizzativi per il loro impiego in agricoltura sono i più
restrittivi nel mondo e richiedono la garanzia che gli elementi chimici
non passino nei cibi: i controlli mensili del Ministero sui residui negli
alimenti ci dicono che l'Italia è la più virtuosa in Europa
con il 99,5% dei cibi in regola". Anche il presidente di Federalimentari,
Luigi Pio Scordamaglia, conferma che "l'industria alimentare italiana
raggiunge 1,2 miliardi di consumatori nel mondo e questo non sarebbe possibile
se non fosse assicurata la massima sicurezza. Per questo l'industria investe
il 2% del fatturato, circa 2,7 mld, in innovazione e controlli".
Alla sicurezza alimentare contribuisce anche la Federazione degli ordini
veterinari, il cui presidente Gaetano Penocchio evidenzia che "Esiste
un piano nazionale per la ricerca dei residui e i risultati sono eccellenti:
si registra lo 0,11% di non conformità contro lo 0,31% della media
europea". Tali risultati sono possibili perché "tutti
gli attori della filiera sono sensibili e controllati - afferma Giuseppe
Ruocco, direttore generale igiene e sicurezza alimentare del Ministero
- con meno dell'1% di irregolarità. Il compito del Ministero è
di coordinare il piano nazionale integrato dei controlli che viene rimodulato
di anno in anno". (www.agi.it)
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