SALUTE E BENESSERE

Vino, bere responsabile

Unione Italiana Vini e Mipaaf in prima linea per vincere sfida culturale: no proibizione, si moderazione
 
Il Presidente Zonin: ‘Il vino è storia e tradizione. Se studiato fin dalle scuole medie può formare i giovani a consumo moderato e riscoperta del gusto”.
 
“Il vino fa parte della cultura europea da millenni e in Italia rappresenta forse la più nobile e antica tradizione legata alla terra. Un patrimonio storico e sociale che non ha confronti e che contribuisce al buon nome dell’Italia a livello internazionale. Per questo motivo Unione Italiana Vini promuove insieme a tutto il settore vitivinicolo europeo un progetto e un movimento informativo/formativo per diffondere i veri valori legati al mondo del vino che non possono prescindere da un consumo consapevole e responsabile”.
 
Con queste parole Domenico Zonin, presidente di Unione Italiana Vini (UIV) – interviene alla tavola rotonda dal titolo: “L’alcool tra ragione e sentimento” tenutasi oggi presso la sala Cavour del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, promossa dal tavolo di lavoro “vino e salute” dell’UIV nell’ambito del progetto europeo Wine in Moderation per ottemperarne l’impegno nel contribuire a realizzare sinergie tra i diversi profili scientifici che si occupano di vino, salute e società nella UE; di stimolare e rendere disponibili le informazioni su aspetti sanitari, sociali e culturali del consumo di vino in Europa; di condividere le "migliori pratiche" in tutti i paesi e tra le organizzazioni professionali. Medici e antropologi, nutrizionisti ed esperti si sono confrontati sulle molteplici implicazioni – culturali e sociali, fisiologiche, psicologiche e nutrizionali – chiamate in causa dall’atto del bere vino (e, in genere, bevande alcoliche). Tra i relatori: Giorgio Calabrese, dietologo e docente universitario, Marco Faccini, dirigente ospedaliero e titolare di alta specialità alcologica, i docenti universitari Ernesto Di Renzo, antropologo, e Laura Di Renzo, specialista in scienza dell’alimentazione, Michele Contel, segretario generale dell’Osservatorio permanente sui giovani e l'alcool, e Stylianos Filopoulos, Direttore Generale della Wine in Moderation AISBL.
 
“Si tratta di una sfida sul piano culturale – spiega Zonin. Al Ministro Martina, chiediamo di farsi portavoce presso il Governo, della necessità di inserire all’interno dei percorsi scolastici delle scuole medie e delle superiori tra le materie di insegnamento, la storia del vino declinata come prezioso fattore di cultura, per trasferire ai giovani il suo valore storico, sociale ed economico, oltre che l’aspetto organolettico, per promuovere una nuova modalità di consumo legata alla riscoperta del gusto e non, come sta avvenendo ora  tra i giovani, alla ricerca dello sballo”.
 
“Con questo evento - aggiunge Sandro Sartor, coordinatore del tavolo di lavoro “vino e salute” dell’UIV e sostenitore del progetto Wine in Moderation – abbiamo voluto dimostrare che è possibile e costruttivo parlare in modo oggettivo e sereno delle relazioni tra una corretta educazione alimentare e un consumo moderato e consapevole di vino, superando i preconcetti legati ad esso legati”.
 
“Anche per questi motivi – prosegue il Presidente Zonin – Unione Italiana Vini ha scelto di coniare un proprio simbolo di riconoscimento che presentiamo ufficialmente oggi e che verrà usato nelle nostre campagne di comunicazione istituzionale, proprio a ribadire il nostro costante impegno nel promuovere al meglio modelli di consumo moderato e responsabile delle bevande alcoliche per diffondere la cultura del vino come  arte di vivere centrata sull’ amore per il gusto, la diversità, la qualità, perfettamente in linea con gli obiettivi del progetto europeo Wine in Moderation (WIM) di cui siamo capofila per l’Italia”.
 
“Ringrazio Sandro Sartor per l’impegno profuso da sempre – conclude Domenico Zonin – e ringrazio altresì a nome di tutta l’Unione Italiana Vini il Ministro Martina che, anche in questa occasione, ci accompagna nel percorso culturale che stiamo compiendo per sconfiggere abusi e devianze, lontane dal nostro modo di vivere il vino e dannose per l’intero mercato”.


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Marco Barabanti
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