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QUALITA'
Ogm: su nuove regole Ue per autorizzazione monta polemica
Contrari industria, ambientalisti
e maggioranza Stati membri
Non è ancora stata presentata ufficialmente, ma a Bruxelles già
suscita polemica la proposta di nuove regole per l'autorizzazione degli
Ogm in Europa. La soluzione che verrà messa sul tavolo dall'esecutivo
Ue guidato da Juncker non sembra gradita proprio a nessuno: ambientalisti,
industria alimentare e dei mangimi, industria Usa del biotech e soprattutto
la maggioranza degli Stati membri.
Stando alla bozza del nuovo iter per consentire l'import e la trasformazione
del biotech, spetterà infatti ai singoli Paesi l'ultima parola
in merito all'introduzione sul territorio nazionale di cibi o mangimi
Ogm, anche se autorizzati a livello Ue. Una soluzione simile a quella
adottata per la coltivazione, ma che in questo contesto invece suscita
serie perplessità, soprattutto per il rispetto delle regole del
mercato unico, della libera circolazione delle merci e degli accordi commerciali
con i Paesi terzi. Secondo la bozza saranno gli Stati membri ad avviare
una eventuale richiesta di divieto su una parte o su tutto il proprio
territorio per ciascun Ogm autorizzato a livello Ue e a dover trovare
una "giustificazione" caso per caso, che non potrà mai
essere legata ai rischi per la salute o per l'ambiente, perché
questi sono già contemplati dalla procedura di autorizzazione a
monte, che rimane la stessa. I diretti interessati, gli Stati membri,
non sono affatto entusiasti di questa soluzione.
Per la maggioranza "la tendenza rispetto alla proposta è negativa"
riferiscono fonti Ue.
Le regole attuali richiedono dagli Stati membri una maggioranza qualificata,
a cui però non si è mai arrivati. Di conseguenza la responsabilità
della decisione passa sempre all'esecutivo Ue, da cui molti a questo punto
si aspettano luce verde ai 19 Ogm in attesa di autorizzazione. Il che
preoccupa gli ambientalisti, a partire da Jorgo Riss, direttore di Greenpace
Ue "Juncker ha promesso che avrebbe riformato l'iter delle decisioni
Ue per gli Ogm per renderle più democratiche, invece potrebbe finire
per approvare più Ogm con la scusa del libero scambio, mettendo
da parte le preoccupazioni dei cittadini Ue e i rischi per l'ambiente".
La levata di scudi, anche se per motivazioni opposte, alla fine è
generale. Juncker deve "respingere ogni tentativo di rinazionalizzare
il mercato Ue delle autorizzazioni" ha chiesto Pekka Pesonen, segretario
generale del Copa-Cogeca, a nome della filiera degli agricoltori e delle
imprese per gli alimenti e mangimi. La revisione della procedura "ha
introdotto un ulteriore livello di incertezza e di rischio" scrive
alla Commissione europea la US Biotech Crops Alliance, a nome di gran
parte dell'industria agro-alimentare statunitense. Non a caso "il
90% della soia di cui l'Ue ha bisogno ogni anno per allevamenti e vacche
da latte arriva da Usa, Argentina, Brasile" avverte Paolo De Castro,
coordinatore dei socialisti in commissione agricoltura all'Europarlamento,
secondo cui "un impedimento metterebbe in discussione la produzione
dei mangimi, spero che la Commissione Ue rifletta bene". Toccherà
all'esecutivo Ue chiarire una volta per tute i termini della sua proposta,
attesa probabilmente per mercoledì prossimo o al massimo per il
29 aprile. (www.ansa.it)
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