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QUALITA'
Made in Italy, piano straordinario da 260
milioni
Spazio anche all'agroalimentare nel progetto
del ministero dello Sviluppo economico dedicato all'export. Previste per
la prima volta anche azioni di contrasto all'italian sounding
Valorizzare l’immagine del made in Italy nel mondo. Ampliare il
numero delle imprese, in particolare le Pmi, che operano sul mercato globale.
Espandere le quote italiane del commercio internazionale che hanno visto
la bilancia commerciale chiudersi l’anno scorso con un avanzo record
di 42,9 miliardi di euro (il miglior risultato in Europa dopo la Germania).
Sostenere le iniziative di attrazione degli investimenti esteri in Italia.
Questi i principali obiettivi del Piano per la promozione straordinaria
del made in Italy e l’attrazione degli investimenti in Italia per
il quale sono stati stanziati 260 milioni di euro e il cui decreto di
attuazione è stato appena firmato dal ministro dello Sviluppo economico
Federica Guidi. Il piano è stato presentato il 26 gennaio a Roma
Allarme italian sounding
La contraffazione e la falsificazione dei prodotti alimentari a livello
internazionale costa all’Italia trecentomila posti di lavoro. E’
quanto emerge da una analisi della Coldiretti. L'organizzazione loda le
azioni di contrasto all'italian sounding contenute nel piano del Mise
perché, ricorda, solo nell’agroalimentare sviluppa un fatturato
di oltre 60 miliardi di euro, quasi il doppio dei prodotti originali.
Le esportazioni agroalimentari italiane hanno chiuso il 2014 facendo registrare
il record storico per un valore di 34,3 miliardi, con un aumento del 2,4
per cento rispetto all’anno precedente.
"Con questi risultati sul commercio estero l’agroalimentare
si conferma una leva competitiva determinante per far uscire l’Italia
dalla crisi” ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto
Moncalvo nel sottolineare che “all’estero il vero nemico sono
le imitazioni low cost dei cibi nazionali".
Due prodotti alimentari di tipo italiano su tre in vendita sul mercato
internazionale sono il risultato dell’agropirateria internazionale.
In testa alla classifica dei prodotti più taroccati secondo la
Coldiretti ci sono i formaggi, a partire dal Parmigiano Reggiano e dal
Grana Padano che ad esempio negli Stati Uniti in quasi nove casi su dieci
sono sostituiti dal Parmesan prodotto in Wisconsin o in California. Ma
anche il Provolone, il Gorgonzola, il pecorino Romano, l’Asiago
o la Fontina.
Poi ci sono i nostri salumi più prestigiosi, ma anche gli extravergine
di oliva e le conserve come il pomodoro san Marzano che viene prodotto
in California.
"La trattativa sull'accordo di libero scambio tra Unione Europea
e Stati Uniti, il Transatlantic trade and investment partnership (Ttip)
– sostiene Moncalvo - è un appuntamento determinante anche
per tutelare le produzioni agro-alimentari italiane dalla contraffazione
alimentare e dall'Italian sounding".
A questa realtà se ne aggiunge una ancora più insidiosa:
quale è quella dell’italian sounding di matrice italiana,
che importa materia prima (latte, carni, olio) dai paesi più svariati,
la trasforma e ne ricava prodotti che successivamente vende come italiani
senza lasciare traccia attraverso un meccanismo di dumping che danneggia
e incrina il vero made in Italy, perché non esiste ancora per tutti
gli alimenti l'obbligo di indicare la provenienza in etichetta.
"Sostegno all'export, una strategia vincente"
La notizia della firma da parte del ministro Guidi del decreto attuativo
per la promozione del made in Italy all’estero è stata accolta
favorevolmente anche dalla Uila-Uil.
“E’ una buona notizia anche lo stanziamento di 260 milioni
di euro per il 2015, rispetto ai 130 milioni inizialmente previsti dalla
Legge di Stabilità - ha dichiarato il segretario generale Stefano
Mantegazza - Il sostegno all’export è senz’altro
una strategia vincente per rilanciare l’economia del Paese e, di
conseguenza, l’occupazione”.
(http://agronotizie.imagelinenetwork.com)
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