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QUALITA'
Consumi: Coldiretti, +454% frodi nel pesce, da sbiancante a doping
Moltiplicano di oltre cinque volte le frodi nella pesca con il valore
dei sequestri dei prodotti ittici effettuati dai carabinieri dei Nas che
aumenta del 454 per cento in un anno e sale all’importo record di
31,6 milioni di euro nel 2014. E’ quanto emerge da una analisi Coldiretti
Impresapesca in occasione dell’incontro “Le frodi: dal mare
alla tavola” organizzato a Slow Fish iniziato a Genova nel “Porto
Antico” con la costituzione del Comitato scientifico Ambiente mare
e acque interne. Nel 2014 l’attività dei carabinieri dei
Nas ha portato alla segnalazione di 77 persone all’autorità
giudiziaria e 426 a quella amministrativa, a seguito dell’attività
operativa nel settore ittico. Le frodi sono spesso accompagnate all’importazione
da Paesi lontani e riguardano tra l’altro - sottolinea Coldiretti
Impresapesca - l’uso di additivi chimici illegali per mascherare
il grado di deterioramento. E’ il caso dell’utilizzo di sostanze
conservanti vietate in Italia come il Cafodos. Una sostanza utilizzata
soprattutto per l’acciuga, gli sgombri e i naselli, che sciolta
in acqua di mare e ghiaccio allunga nel pesce le caratteristiche esteriori
di freschezza (colore canna di fucile, brillantezza, turgidità)
mentre all’interno - spiega la Coldiretti Impresapesca- il pesce
invecchia e marcisce. Ma c’è anche l'acqua ossigenata (a
questo scopo vietata esplicitamente in Italia nel 2010) per rendere più
bianche e brillanti le carni dei molluschi cefalopodi (seppie, calamari,
totani,) e per ritardare la decomposizione di molti prodotti ittici, o
il monossido di carbonio per ringiovanire il tonno proveniente da India
e Vietnam. E c’è pure l'acido borico usato a bordo dei pescherecci
per mantenere il colore rosso dei gamberoni. Per due categorie di prodotti
ittici, come i crostacei e i molluschi, è diffuso - spiega la Coldiretti
Impresapesca - il tentativo fraudolento di far passare prodotti decongelati
come freschi sia sui banchi che nei ristoranti. “Stiamo lavorando
per ripetere nella pesca la stessa esperienza positiva che abbiamo realizzato
con la vendita dei prodotti agricoli attraverso la rete di Campagna Amica,
che può contare già su diecimila riferimenti tra aziende
e mercati, con la commercializzazione diretta dal pescatore al consumatore”
ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo. Per fare
acquisti più sicuri Coldiretti Impresapesca ha elaborato un vademecum
che consiglia di controllare che la carne abbia una consistenza soda ed
elastica, che le branchie abbiano un colore rosso o rosato e che siano
umide e gli occhi non siano secchi o opachi, mentre l’odore non
deve essere forte e sgradevole. Infine meglio non scegliere i pesci già
mutilati della testa e delle pinne mentre - conclude la Coldiretti - per
molluschi e mitili, è essenziale che il guscio sia chiuso.
I CONSIGLI PER SCEGLIERE IL PESCE FRESCO
• Acquistarlo, laddove possibile, direttamente dal produttore
che garantisce la freschezza del pescato.
• Verificare sul bancone l’etichetta di provenienza,
• Verificare che la carne abbia una consistenza soda ed elastica,
che le branchie abbiano un colore rosso o rosato e siano umide e gli occhi
non siano secchi o opachi, mentre l’odore non deve essere forte
e sgradevole.
• Per molluschi e mitili, è essenziale che il guscio
sia chiuso.
• Meglio non scegliere i pesci già mutilati della testa
e delle pinne.
Fonte: Coldiretti ImpresaPesca
(www.coldiretti.it)

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