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Nuovo paniere Istat, entrano car sharing e alimenti senza glutine
L’Italia cambia i propri consumi
e l’Istat cerca di andare al passo con i tempi aggiornando il paniere
di riferimento per l’inflazione. La novità di quest’anno
è l’ingresso di pasta e biscotti senza glutine – il
segmento dell’alimentazione specializzata è sempre più
centrale nelle spese degli italiani – e quello dei car sharing e
del bike sharing, che stanno cambiando la mobilità. Da segnalare
l’inserimento nel paniere dell’assistenza fiscale per il calcolo
delle tasse sulla casa: l’Imu-Tasi ha colpito, eccome.
Come ogni anno, l’Istat ha rivisto l’elenco dei prodotti che
compongono il paniere di riferimento della rilevazione dei prezzi al consumo.
L’aggiornamento, spiega l’Istituto, “tiene conto delle
novità emerse nelle abitudini di spesa delle famiglie e arricchisce,
in alcuni casi, la gamma dei prodotti che rappresentano consumi consolidati”.
Nel 2015 il paniere è composto di 1.441 prodotti (erano 1.447 nel
2014), aggregati in 618 posizioni rappresentative (614 nel 2014). Fra
le posizioni che entrano nel paniere si segnalano dunque i Biscotti senza
glutine, la Pasta senza glutine, la Birra analcolica, i Mezzi di trasporto
in condivisione (car sharing e bike sharing) e le Bevande al distributore
automatico. Nella caffetteria al bar entra anche la rilevazione del prezzo
del “Caffè al ginseng al bar” . Come detto, le nuove
norme sulla tassazione della casa hanno il loro peso: così l'”Assistenza
fiscale per il calcolo delle imposte sull’abitazione“ andrà
ad arricchire la posizione rappresentativa Assistenza fiscale alla persona.
Escono invece dal paniere altri prodotti ritenuti non più rappresentativi
di consumi consolidati: per l’Istat quest’anno sono il Navigatore
satellitare, l’Impianto HiFi, il Registratore DVD e il Corso di
informatica.
Il paniere Istat non è però esente da critiche. Una arriva
a stretto giro dall’Unione Nazionale Consumatori, per il quale il
paniere, e i pesi dati alle diverse voci, non tiene conto del crollo dei
consumi reali e finisce per falsare il dato dell’inflazione. “Il
nuovo paniere dell’Istat per il calcolo dell’inflazione non
tiene conto del crollo dei consumi”, dice Massimiliano Dona, segretario
dell’Unione Nazionale Consumatori.
Da un confronto effettuato dall’associazione fra i pesi 2015 sui
quali si calcolerà l’inflazione e l’ultima indagine
Istat sui consumi effettivi delle famiglie, emerge che “i pesi ufficiali
Istat non corrispondono ai consumi reali delle famiglie, perché
non tengono conto della crisi e del crollo delle spese in atto”,
prosegue Dona. La critica mossa dall’associazione: l’Istat
sopravvaluta il peso di spese non obbligate che la recessione ha fatto
crollare, come i servizi ricettivi e di ristorazione o l’abbigliamento
e le calzature, mentre sottovaluta il peso di spese necessarie e obbligate
come quelle per abitazione, acqua, elettricità e combustibili.
Per l’UNC “il fatto che i pesi siano squilibrati rispetto
alla spesa reale dei cittadini significa che il calcolo dell’inflazione
sarà falsato e sottostimato per tutto il 2015”. Il divario
significa dunque che verrà sottostimata la spesa che una famiglia
media deve pagare in più all’anno per l’aumento del
costo della vita. Per quanto riguarda poi le singole voci di novità,
l’Unione Nazionale Consumatori “apprezza l’ingresso
del car sharing e dell’assistenza fiscale per calcolo delle imposte
sulla casa, mentre ha perplessità sull’uscita del navigatore
satellitare”.
Sugli alimenti gluten-free si sofferma invece Coldiretti, che sottolinea
come i prodotti senza glutine abbiano avuto nel 2014 una crescita del
32,1% rispetto all’anno precedente, in controtendenza al calo registrato
alla spesa alimentare complessiva. Basti pensare che il settore dei prodotti
senza glutine vale oggi – sottolinea la Coldiretti – 237 milioni
di euro con una crescita continua annuale a due cifre, mentre crescono
anche i punti vendita specializzati, con un incremento del 10 % all’anno,
come pure la presenza in quelli tradizionali e nei mercati degli agricoltori.
(www.helpconsumatori.it)
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