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Nitrati, Martina: bisogna incidere sulle vere
fonti di inquinamento e non scaricare colpe solo sulla zootecnia. Il 10
febbraio riunione per nuove azioni operative
Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali comunica
che il Ministro Maurizio Martina ha partecipato questa mattina al convegno
"La contaminazione da nitrati delle acque: applicazione di un modello
isotopico nelle regioni del Bacino del Po, della Pianura Veneta e del
Friuli Venezia Giulia" che si è tenuto presso la sede Unicef
a Roma. Nel corso del convegno è stato presentato lo studio realizzato
da Ispra su incarico del Mipaaf, finalizzato all'individuazione delle
diverse fonti di inquinamento da nitrati nelle acque. Lo studio ha evidenziato
la prevalenza della fonte di inquinamento da fertilizzanti minerali, rispetto
a quella zootecnica, erroneamente considerata sino ad oggi la principale
causa della contaminazione da nitrati e la prevalenza delle sorgenti di
inquinamento multiple, vale a dire quelle in cui concorrono il settore
civile/industriale, i fertilizzanti minerali utilizzati in agricoltura
ed il settore zootecnico. La metodologia messa a punto da Ispra e i risultati
raggiunti consentono l'apertura di un dibattito scientifico, da portare
anche a livello comunitario, in modo da affrontare il problema della direttiva
nitrati in maniera da incidere sulle reali fonti di inquinamento delle
acque. "Sul tema nitrati - ha spiegato il Ministro Martina - stiamo
lavorando con una forte collaborazione con il Ministero dell'Ambiente
e i risultati dello studio dell'Ispra aprono nuove possibilità
d'intervento. In questi anni è stato troppo forte il carico di
responsabilità addossato all'agricoltura e alla zootecnia rispetto
all'inquinamento da nitrati. È ora di riequilibrare. Le analisi
dell'Ispra ci aiutano a riconoscere effettivamente meglio le fonti principali
da cui partire per gestire la questione sui nitrati e aggiornarla. Sulla
contaminazione delle acque, infatti, bisogna comprendere che la zootecnia
non può essere l'unico settore sulla quale incide pesantemente
una direttiva comunitaria risalente a vent'anni fa. L'esigenza di tutelare
risorse come acqua e terra è una priorità, così come
dobbiamo salvaguardare la produzione agricola. Abbiamo firmato il decreto
sugli effluenti, che si aspettava da molti anni, e che ci rende credibili
nel dire che in Italia è avviato un percorso per la riduzione dell'impatto
ambientale. Il prossimo 10 febbraio riuniremo il tavolo di lavoro con
il Ministro Galletti, le Regioni interessate e le organizzazioni per decidere
i prossimi step operativi anche in ambito europeo". (www.adnkronos.com)
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