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PRIMO PIANO
Non solo Xylella, un miliardo di danni dalle malattie provenienti
dall'estero
Non solo la Xylella fastidiosa proveniente dal Costa Rica che sta facendo
strage di ulivi nel Salento, ma ammontano a circa un miliardo di euro
i danni alle coltivazioni Made in Italy provocati dall’invasioni
di parassiti "alieni" provenienti da altri continenti che a
causa dell’intensificarsi degli scambi commerciali sono arrivati
in Italia dove hanno trovato un habitat favorevole a causa dei cambiamenti
climatici, dalla Popillia Japonica alla Drosophila suzukii fino alla Aetina
Tumida. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti in vista
dell' Expo dalla quale si evidenzia che a rischio ci sono i simboli dell’agricoltura
italiana, dall’ulivo al pomodoro, dagli agrumi al castagno, dalle
ciliegie ai mirtilli, ma anche le piante ornamentali come le palme e perfino
le api.
Se sono iniziati gli abbattimenti degli ulivi colpiti dalla Xyella e sono
in atto le attività di potatura, trinciatura, sarchiatura e aratura
dei terreni, necessarie per creare un ambiente sfavorevole alla sputacchina,
l’ insetto vettore del batterio, l’ultimo arrivata - sottolinea
la Coldiretti - è la Popillia japonica che originaria dal Giappone
ed è stata trovata in Italia per la prima volta in Lombardia dove
si teme per l’attacco ai pomodori di cui ha già fatto strage
negli Usa ,dove secondo il dipartimento di Agricoltura per gli interventi
di controllo si spende più di 460 milioni di dollari all`anno.
Si tratta di un coleottero le cui larve a fine maggio si trasformeranno
in scarabeidi, lunghi circa 12 millimetri, con torace verde - dorato brillante
che possono attaccare 295 specie vegetali, di cui almeno cento di forte
interesse economico, come il mais, la vite, il pomodoro, i meli, i fiori.
Se si teme per il futuro del pomodoro italiano le castagne hanno invece
già pagato un conto salatissimo con la produzione che è
scesa al minimo storico ben al di sotto dei 18 milioni di chili registrati
lo scorso anno e pari ad appena 1/3 di quella di 10 anni fa.
La colpa è del cinipide galligeno del castagno, il Dryocosmus kuriphilus,
proveniente dalla Cina che provoca nella pianta la formazione di galle,
cioè ingrossamenti delle gemme di varie forme e dimensioni contro
il quale è stata avviata una capillare guerra biologica attraverso
lo sviluppo e accurata diffusione dell’insetto Torymus sinensis,
che è un antagonista naturale, anche se ci vorrà molto tempo
per ottenere un adeguato contenimento. E danni incalcolabili sta anche
facendo la Drosophila Suzukii il moscerino killer molto difficile da sconfiggere
che ha attaccato ciliegie, mirtilli e uva soprattutto in Veneto
La produzione Made in Italy di miele di acacia, castagno, di agrumi e
mille fiori è quasi dimezzata nel 2014 anche per l’arrivo
in Italia dell’insetto killer delle api che mangia il miele, il
polline e, soprattutto la covata annientando la popolazione di api o costringendola
ad abbandonare l'alveare. Si tratta del coleottero Aethina Tumida della
famiglia dei Nititulidi che aveva già invaso il Nord America alla
fine degli anni '90 provocando ingenti danni, diretti ed indiretti, poiché
a seguito del venir meno delle api sul territorio, si prevedono conseguenze
anche per gli agricoltori per la carenza d’impollinazione delle
colture agrarie. E se gli agrumi della Sicilia sono stati gravemente attaccati
dalla Tristeza (Citrus Tristeza Virus) che ha indebolito oltre il 30 per
cento delle coltivazioni, centinaia di migliaia di piante di kiwi del
Lazio e Piemonte sono state letteralmente sterminate dalla batteriosi
del kiwi (Pseudomonas syringae pv. Actinidiae), mentre melo e pero in
Emilia sono stati colpiti dal colpo di fuoco batterico (Erwinia amylovora).
Ma c’è anche il punteruolo rosso Rhynchophorus ferrugineus
originario dell’Asia che ha fatto strage di decine di migliaia di
palme dopo essere comparso in Italia per la prima volta nel 2004 e da
allora si è dimostrato un vero flagello che ha interessato il verde
pubblico e privato in Sicilia, Campania, Calabria, Lazio, Liguria, Abruzzo
e Molise.
Per difendere il patrimonio del Made in Italy agroalimentare è
necessario rafforzare gli strumenti di intervento per sostenere i produttori
fortemente danneggiati ma è anche necessario potenziare la ricerca
per la prevenzione. Fondamentali sono certamente i controlli sulle importazioni
e la lotta al commercio irresponsabile come conferma la Relazione annuale
di Europhyt, il sistema comunitario di notifica fitosanitaria che opera
nei 28 stati membri UE più la Svizzera.
Nell’ultimo anno sono state intercettate ben 6957 partite di piante,
parti di piante, prodotti ortofrutticoli e materiali di imballaggio in
legno, delle quali il 95 per cento provenienti da Paesi extracomunitari,
che non rispettavano le normative fitosanitarie comunitarie, secondo una
analisi della Coldiretti. In 2483 partite, circa un terzo dei casi, sono
stati trovati insetti, funghi, batteri o virus. I prodotti ortofrutticoli
rientrano tra le categorie più a rischio con prodotti come i mango,
zucca, basilico, melanzana, guava e peperone, provenienti da India, Pakistan,
Ghana, Repubblica Dominicana, Cambogia, Sri Lanka, Kenya e Bangladesh.
(www.ilpuntocoldiretti.it)
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