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Insetti, ne mangiamo 1783 specie. E loro predano un quinto del
nostro cibo
Mangiamo 1.783 specie di insetti e facciamo bene: contengono
molte proteine e vitamine del gruppo B. Non avete capito male: mangiamo.
O meglio, due miliardi di persone in 124 Paesi del mondo li mangiano.
Sono per lo più abitanti dell’Asia, del Sud America, dell’Africa
e dell’Australia. Si cibano di cavallette, grilli e formiche.
Ma se noi umani cominciamo a mangiare insetti, loro da tempo sono predatori
del nostro cibo.
”Dal 10% al 20% del cibo del mondo viene perso per colpa degli insetti
e i danni più gravi sono nelle aree più povere del mondo”,
sottolineano Pio Federico Roversi e Valeria Francardi, ricercatori
del Centro ricerche agricoltura (Cra) per l’agrobiologia di Firenze,
che hanno stilato una sorta di atlante dei ‘buoni e cattivi’
tra gli insetti, che rappresentano oltre il 65% del totale della biodiversità
tra circa 9 milioni di specie animali.
Spiegano i due ricercatori: ”Con riferimento alla sola Italia le
stime per difetto già parlano di circa 500 milioni di euro persi
dal settore agricolo per fattori diversi, insetti inclusi, per mancata
produzione in castagneti, oliveti, agrumeti, senza dimenticare l’apicoltura
costretta a convivere con la Varroa e di recente con altri aggressori
alieni come il Piccolo coleottero degli alveari e la Vespa velutina”.
Anche il pinolo, ingrediente essenziale del pesto ligure, è una
produzione di nicchia italiana messa ko dalla Cimice americana delle conifere,
ma i laboratori Cra, con un progetto del ministero delle Politiche agricole,
hanno individuato e introdotto in Italia un nemico naturale che si riproduce
nelle uova dell’insetto ”cattivo”.
Tuttavia, ricordano i ricercatori Roversi e Francardi: ӏ
folta la schiera di insetti buoni senza i quali scomparirebbero mele,
arance, ciliegie, e le orchidee. Se improvvisamente scomparissero gli
insetti demolitori incaricati di avviare la degradazione della sostanza
organica formata dalla mole di foglie e rami che nelle foreste ogni anno
cade al suolo, stimata per le faggete italiane in oltre 2,7 tonnellate,
questi boschi scomparirebbero nel volgere di qualche decennio, seppelliti
sotto una montagna di detriti vegetali”.
Utile persino lo scheletro degli insetti: formato principalmente da chitina,
da cui si può ottenere chitosano, impiegato nei farmaci e per purificare
l’acqua da pericolosi inquinanti. Pagella buona anche per gli insetti
predatori o parassitoidi che impediscono ad altre specie di distruggere
i raccolti o rendere taluni ambienti invivibili. (www.blitzquotidiano.it)
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