IN PRIMO
PIANO I lavoratori irregolari sono tra i 3 e i 3,8 milioni, con un sommerso che viaggia tra i 25 e i 35 miliardi di euro. "Bisogna cambiare passo" afferma il leader della Cgil, Susanna Camusso Tweet Renzi contro l'evasione: "È finito il tempo dei furbi. Stangare chi viola ma più semplicità" Corte dei Conti, l'economia sommersa al 21% del Pil e tasse 4 volte la media Ue L'economia non osservata, che racchiude l'economia sommersa, informale ed illegale, vale tra i 250 e i 290 miliardi di euro l'anno. È quanto emerge da uno studio presentato in Cgil e realizzato dall'associazione Bruno Trentin insieme all'Istituto di ricerca Techne e al Cer. Il primato va all'economia sommersa, stimata in 160-185 miliardi. Per quanto riguarda invece i lavoratori, gli irregolari sono tra i 3 e i 3,8 milioni, con un sommerso che viaggia tra i 25 e i 35 miliardi di euro. "Forse bisogna cambiare passo", afferma il leader della Cgil, Susanna Camusso. Il valore non dichiarato per l'economia informale (beni e servizi legali ma prodotti e scambiati ad esempio in ambito familiare e non contabilizzati) si aggira invece sui 20-25 miliardi, mentre l'economia illegale viaggia sui 70-80 miliardi e comprende droga, prostituzione, giochi clandestini, contrabbando e contraffazione fino all'usura, che tra le attività 'vanta' la quota più alta (19-22 miliardi) insieme alla produzione e vendita di stupefacenti (21-23 miliardi). Tra 3 e 3,8 milioni i lavoratori irregolari. Camusso: "Cambiare passo" Il lavoro irregolare riguarda tra i 3 e i 3,8 milioni di 'occupati', con un sommerso che viaggia tra i 25 e i 35 miliardi di euro. "Forse bisogna cambiare passo", afferma il leader della Cgil, Susanna Camusso, commentando i dati dello studio sull'economia non osservata. "Il lavoro grigio e il lavoro nero sono una condizione di estorsione nei confronti di chi ha bisogno", ha sottolineato Camusso, sostenendo che per questo "vanno costruiti strumenti di sostegno e va creato lavoro legale con occupazione di qualità". I comparti Guardando ai comparti in cui economia sommersa e informale (insieme valgono 180-210 miliardi) sono 'distribuiti', la quota prevalente risulta nei servizi (120-135 miliardi), seguita da industria e costruzioni (58-70 miliardi) e, a distanza, dall'agricoltura (2-5 miliardi). Per area geografica, invece, in testa si piazza il nord (70-80 miliardi), poi il mezzogiorno (65-75 miliardi) e ultimo il centro (45-55 miliardi). La spesa media Lo studio mette a confronto anche la spesa media mensile di una famiglia di quattro persone: tra cibo, vestiti, casa, cure, mobilità, istruzione e divertimento, la spesa sul circuito ufficiale raggiunge i 2.845 euro, sul circuito non ufficiale arriva a 1.735 euro al mese, con una differenza quindi di 1.100 euro e dunque un risparmio del 39%. (www.rainews.it)
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