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IN PRIMO
PIANO
Biodiversità: a rischio oltre 2.000 razze animali e varietà
vegetali. Il loro recupero vale almeno un miliardo di euro e la salvaguardia
dell'identità del territorio
Il prossimo 17 febbraio a Urbino il convegno promosso dalla Cia nell'ambito
del ciclo di iniziative "Verso il territorio come destino" sul
tema delle filiere zootecniche dell'Appennino.
La biodiversità si sta progressivamente riducendo. In un secolo
si sono estinte trecentomila varietà vegetali.
Nel nostro Paese, sono a rischio di estinzione, ad esempio, oltre 2.000
varietà tra animali e vegetali. Solamente negli ultimi cinquant'anni
abbiamo perso almeno ottanta razze tra bovini, caprini, ovini, suini ed
equini. Molte razze antiche e varietà locali sono a rischio scomparsa,
perché soppiantate dalle varietà più produttive adatte
ai sistemi di allevamento e coltivazione intensivi e alle regole del mercato
globale.
La scomparsa di una varietà o di una razza è una perdita
per l'intero territorio, poiché significa la scomparsa di un pezzo
di storia, della nostra cultura, della nostra memoria, dei saperi sviluppati
dagli agricoltori e dalle comunità locali di uno specifico territorio.
Custodire e portare a produzione una pianta "rara", così
come allevare un animale in via d'estinzione, vuol dire quindi salvare
un patrimonio economico (si quantifica in miliardi di euro), sociale e
culturale straordinario, fatto di eredità contadine e artigiane
non scritte, ma ricche e complesse.
La Cia-Confederazione italiana agricoltori, su questo tema, promuove e
rilancia da anni la figura dell'"agricoltore custode", adoperandosi
per valorizzare l'opera di questi imprenditori impegnati per la difesa
della biodiversità e ne porta avanti le istanze.
All'interno di questo quadro di riferimento si inserisce il convegno "La
biodiversità per le filiere zootecniche dell'Appennino" che
si terrà martedì 17 febbraio ad Urbino, presso il Palazzo
del Collegio Raffaello in Piazza della Repubblica, 13 con inizio alle
ore 9:30.
Un'iniziativa promossa dalla Cia-Confederazione italiana agricoltori che
si inserisce nel palinsesto del più ampio progetto nazionale "Verso
il territorio come destino". Si tratta di una serie di incontri pubblici,
i cui contenuti alimenteranno il documento che l'organizzazione agricola
consegnerà a Expo 2015 come contributo per la stesura della "Carta
di Milano".
Il convegno di Urbino sarà aperto dal saluto del sindaco, Maurizio
Gambini e concluso dal presidente nazionale della Cia, Dino
Scanavino. Interverranno tra gli altri, Mauro Malaspina e Sonia
Ricci, rispettivamente assessori all'Agricoltura delle Marche e del Lazio,
oltre che Stefano Mengoli, presidente del Consorzio di Tutela del
Vitellone bianco dell'Appenino centrale. I lavori verranno moderati dallo
scrittore Paolo Rumiz. (www.cia.it)
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