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IN
PRIMO PIANO
‘Best Practices’, il mondo unito attorno al cibo
Dall'Africa all'Asia, dall'Europa all'America,
tanti i progetti premiati da Expo a favore della sostenibilità
alimentare. E cinque verranno illustrati con un video.
Tante proposte sostenibili, che hanno come
comun denominatore il tema centrale di Expo, ovvero quello del cibo. Dall’Africa
all’Asia, dal continente americano all’Europa, sono state
scelte le ‘Best Practices’ tra le 786 arrivate per Expo 2015.
Il progetto rientra nel programma ‘Feeding Knowledge’, lanciato
dall’organizzazione dell’evento universale che ha lo scopo
di far conoscere e diffondere le migliori soluzioni scientifiche in tema
di sicurezza alimentare e sviluppo sostenibile, affinché possano
diventare un modello per tutte le nazioni del mondo, a livello ambientale,
sociale e produttivo. Cinque di queste, realizzate in Mongolia, Niger,
Guatemala, Tanzania e Italia saranno illustrate con un video mentre altre
13 saranno invece raccontate attraverso alcuni scatti fotografici
nel Padiglione Zero, il più grande Padiglione tematico nella storia
delle Esposizioni Universali, sviluppato in collaborazione con le Nazioni
Unite. La medaglia d’oro è andata al Continente Nero, con
ben sette progetti vincenti. Seguono l’Asia con sei, il continente
americano con tre e l’Europa con due.UNA RETE DI ESPERIENZE
L’annuncio è stato dato dal Principe Alberto di Monaco, presidente
della Giuria Internazionale, e il Ministro delle Politiche agricole alimentari
e forestali con delega per Expo 2015, Maurizio Martina, vicepresidente
della Giuria Internazionale che ha affermato: «Il progetto sulle
‘Best Sustainable Development Practices’ tocca il cuore del
grande tema espositivo ovvero quello di nutrire il pianeta innanzitutto
attraverso la conoscenza delle buone pratiche, dei progetti concreti,
delle azioni utili. Il nostro compito sarà quello di valorizzare
questa straordinaria rete di esperienze e aiutare loro a continuare nel
tempo questi percorsi sostenibili».
IN MONGOLIA LA GESTIONE SOSTENIBILE DEI
PASCOLI
Il ministero dell’Industria e dell’Agricoltura mongolo ha
presentato il progetto ‘Gruppi di pastori per una gestione sostenibile
dei pascoli in Mongolia’, attività principale della sicurezza
alimentare del Paese. Qui più di 210 mila famiglie rurali (un terzo
della popolazione totale) stanno mantenendo circa 40 milioni di animali
che comprende ovini, caprini, bovini, yak, cavalli e cammelli. Il problema
principale è la degradazione dei pascoli e la mancanza di norme
che tutelino il territorio. Dal 2006, il Gold Project Verde ha facilitato
le azioni collettive tra pastori nomadi in modo da poter prevenire questa
situazione. Pascoli a rotazione, le pratiche di riposo, la fienagione
e l’alimentazione durante l’inverno sono tra le misure introdotte.
I risultati sono stati un aumento della produttività e un adattamento
della dimensione gregge per la capacità di carico dei pascoli.
Nel 2013 sono stati riabilitati un totale di 3,4 milioni di ettari di
superficie degradata grazie al lavoro di 700 famiglie.
NIGER, MIGLIORARE L’AGRICOLTURA
In Niger, in un contesto di insicurezza alimentare e suoli poveri, il
governo ha avviato nel 2008 un progetto di intensificazione dell’agricoltura
che mira a migliorare la produzione attraverso una maggiore accessibilità
e la responsabilizzazione delle organizzazioni di agricoltori, anche attraverso
la modalità delle cooperative.
CENTRO AMERICA E CARAIBI A DIFESA DEL CAFFÈ
Il progetto ‘Network regionali a supporto dei piccoli produttori
di caffè’, realizzato in Guatemala e ideato dal ministero
degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale d’Italia
e dall’associazione Nazionale del Caffè del Guatemala coinvolge
sei Paesi centroamericani e dei Caraibi e mira a migliorare il tenore
di vita di piccoli coltivatori di caffè di qualità, riducendone
la vulnerabilità socio-economica e rafforzando la sostenibilità
e redditività della loro attività attraverso il rispetto
dei sistemi tradizionali e l’introduzione di pratiche colturali
a basso impatto ambientale.
TANZANIA, LA POVERTÀ SI COMBATTE
CON IL LATTE
‘Africa Milk Project: ama la tua terra, vinci la povertà,
bevi il tuo latte’ è il progetto sviluppato in Tanzania dall’Associazione
tanzaniana di allevatori NjoLIFA, dalla ONG CEFA e da Granarolo Group.
Se all’inizio il progetto voleva migliorare la vita delle comunità
rurali e sviluppare l’economia del distretto, oggi è un’impresa
che fa utili. Ogni mattina l’azienda riceve 3.200 litri di latte
da circa 800 allevatori della zona (in totale 5 mila persone) che possiedono
per lo più due o tre vacche da latte. Una volta consegnato ‘a
mano’ o raccolto con un furgone, viene pastorizzato. Una volta
la settimana e a prezzo contenuto una certa quantità è distribuita
in 58 scuole del distretto, raggiungendo un bacino di utenza che è
stato, fino al 2013, di 25 mila scolari. Il calcio contenuto nel latte
è alimento fondamentale della dieta dei bambini. In parte il latte
è venduto, e, in piccola quantità, donato a ospedali e orfanotrofi
nei dintorni. Il rimanente diventa yogurt, distribuito nei mercati locali,
e formaggio, che viene venduto nelle città più importanti
e nell’isola di Zanzibar. I proventi dalla vendita hanno reso il
progetto sostenibile.
ITALIA, LA BANCA DEL CIBO PER AIUTARE I
POVERI
Una delle ‘Best Practices’ sviluppata in Italia è ‘Il
cibo risorsa per assicurare assistenza e inclusione agli indigenti’,
realizzato e concretizzato dalla NGO – Fondazione della Banca del
Cibo – e dalla Federazione Europea delle Banche del Cibo. La prima
struttura è stata fondata nel 1967 a Phoenix, Arizona da John van
Hengel che, durante il volontariato in una mensa e osservando una madre
con dieci figli, pensò a un luogo dove il cibo in eccesso può
essere conservato e messa a disposizione dei poveri. Il modello si sviluppò
in Canada e in Europa e successivamente in tutto il mondo. La Fondazione
Banco Alimentare Onlus è nata in Italia nel 1989 e con l’aiuto
di una rete di 21 banche alimentari in tutto il Paese è in grado
di recuperare e distribuire eccedenze alimentari di 8.898 organizzazioni
di beneficenza che aiutano quasi due milioni di poveri ogni anno.
(http://expo2015notizie.its)
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