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ENTI E
MINISTERI
Testo Unico del Vino
Parte da Vinitaly l’iter parlamentare
per la semplificazione delle norme che regolano la vita delle imprese
del vino italiano. Con il plauso della filiera, e la speranza di chiudere
la partita nelle Commissioni entro Expo
81 articoli di partenza, da ridurre ancora, per semplificare la vita delle
imprese del vino italiano, armonizzare le leggi italiane ed europee, tutelando
comunque in primis la qualità e la tipicità che fino ad
oggi sono stati vincenti nel mondo, ma con un confronto con la filiera
del vino costante, per un percorso che, si auspica, si chiuda prima della
fine di Expo: parte oggi, da Vinitaly l’iter parlamentare del “Testo
Unico del Vino”. “C’è già il testo che
abbiamo depositato in Commissione, ora lo confronteremo con l’ultima
versione che le organizzazioni di filiera (tranne Federvini, che non è
contraria ma chiede ulteriori approfondimenti, su alcuni aspetti, ndr)
ci hanno consegnato pochi giorni fa, e poi partirà il lavoro in
Commissione”, spiega a WineNews il presidente della Commissione
Agricoltura alla Camera Luca Sani.
“Tanti gli aspetti che il testo va ad armonizzare, mettendo insieme
le leggi italiane e anche il modus operandi europeo, per dare una svolta
su tutti gli aspetti della filiera, dalla vigna alla cantina al mercato,
passando per il registro dematerializzato, quello unico dei controlli,
la definizione legale di “vitigno autoctono” e così
via, cercando il giusto equilibrio tra semplificazione e e tutela della
qualità e dei consumatori”, ha detto il relatore e vicepresidente
della Commissione Massimo Fiorio. “Dobbiamo fare prima di tutto
bene, ma anche presto, per dare un segnale vero di cambiamento e di spinta
ad una filiera che è già eccellente, come quella del vino”,
ha aggiunto il Ministro Maurizio Martina.
La speranza, visto che ci sono le condizioni politiche perché si
realizzi, è che si possa procedere con i lavori in Commissione,
accelerando i tempi rispetto al dibattito parlamentare, utilizzando così
lo strumento dell’allegato e del decreto ministeriale, invece di
quello parlamentare.
“Il confronto con la filiera è stato decisivo fino ad ora,
e continuerà”, ha detto Sani, “ma le leggi poi si fanno
in Parlamento”, facendo capire che l’intenzione è quella
di rivedere quello che c’è da rivedere, ma di non rimettere
in discussione troppi aspetti, e di chiudere la partita, possibilmente,
entro la fine di Expo.
“Il disegno di legge “Disposizioni generali di semplificazione
in materia di vino e prodotti vitivinicoli’ rappresenta uno straordinario
risultato, frutto dell’intesa raggiunta tra le organizzazioni rappresentative
della filiera e molto atteso dagli operatori. L’attenzione e la
sensibilità che Camera, Senato e Ministero hanno rivolto al testo
è senz’altro un segnale importante per le imprese, a testimonianza
del valore che il settore vitivinicolo ricopre nell’economia del
Paese. Il Testo Unico a cui si è arrivati dopo mesi di confronto
costruttivo tra le sigle della filiera vitivinicola nazionale riordina,
semplifica e innova il quadro normativo che disciplina l’attività
nel settore del vino nazionale”, è il commento della filiera
vitivinicola, che si legge in un comuinicato congiunto firmato da Confagricoltura,
Cia, Alleanza delle cooperative agroalimentari, Unione Italiana vini,
Federdoc e Assoenologi.
“Il testo - si legge - riordina la materia dei controlli in una
prospettiva di maggiore efficienza ed efficacia, riducendo il carico burocratico
ed i costi per i produttori; differenzia i piani di controllo in base
alla classificazione qualitativa dei vini Docg, Doc e Igt, in modo da
essere coerenti con il pregio delle diverse produzioni e favorisce la
stipula di convenzioni fra gli enti di vigilanza per razionalizzare i
controlli ispettivi. Forti novità sono previste sul fronte della
lotta alla contraffazione per difendere, in Italia e nel mondo, le eccellenze
e con esse il reddito dei produttori e dei consumatori. Novità
sono incluse anche nell’impianto sanzionatorio in quanto il nuovo
testo privilegia, per le inadempienze, la possibilità di risoluzioni
preventive delle irregolarità con diverse modalità fra cui
il ravvedimento operoso. Il Testo Unico propone, infine, un’ulteriore
sburocratizzazione a seguito dell’implementazione delle procedure
informatiche nel Sian e innovazioni in materia di produzione ed etichettatura”.
Insomma, la partita non è ancora chiusa, ma il dato è tratto.
(www.winenews.it)
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