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FATTI
E PERSONE
Latte: Coldiretti, bene antitrust, +317% prezzi da stalla a scaffale
Il prezzo del latte fresco in Italia moltiplica più di quattro
volte dalla stalla allo scaffale, con un ricarico del 317 per cento con
la spesa media per il latte di alta qualità che è di 1,5
euro al litro sugli scaffali ma viene pagato agli allevatori in media
0,36 centesimi al litro che non riescono più a coprire neanche
i costi per l’alimentazione con la chiusura negli anni della crisi
di una stalla su cinque e la perdita di 32mila posti di lavoro. E’
quanto afferma il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel commentare
positivamente l’avvio dell’indagine conoscitiva sulla filiera
lattiero-casearia da parte dell'Autorità Garante della Concorrenza
e del Mercato che era stata sollecitata proprio dalla stessa Coldiretti
nel corso della manifestazione “un giorno da allevatore” promossa
nelle principali piazze italiane. La Coldiretti e il Codacons avevano
chiesto con un esposto di fare luce sugli abusi di dipendenza economica
a danno dei produttori di latte fresco all’Autorità garante
della Concorrenza e del Mercato (AGCM perché anche in Italia -
sottolinea Moncalvo - si registrano infatti i comportamenti scorretti
nel pagamento del latte agli allevatori che hanno portato prima in Spagna
ed poi anche in Francia alla condanna delle principali industrie lattiero
casearie, molte delle quali, peraltro, operano anche sul territorio nazionale.
In Francia l’Antitrust - riferisce la Coldiretti - ha multato per
un importo di 193 milioni di euro 11 industrie lattiero casearie tra le
quali Lactalis, Laita, Senagral e Andros’s Novandie per pratiche
anticoncorrenziali dopo che il 5 marzo scorso - sottolinea la Coldiretti
- era intervenuto anche l’Antitrust iberico che aveva annunciato
multe per un totale di 88 milioni di euro a gruppi come Danone (23,2 milioni),
Corporation Alimentaria (21,8 milioni), Grupo Lactalis Iberica (11,6 milioni).
Nel nostro paese esiste - sostiene Moncalvo - un evidente squilibrio contrattuale
tra le parti che determina un abuso, da parte dei trasformatori, della
loro maggiore forza economica sul mercato, con imposizione di condizioni
ingiustificatamente gravose. I prezzi praticati dagli operatori a valle
della filiera del latte fresco sono iniqui e gli allevatori - precisa
Moncalvo - manifestano evidenti segni di difficoltà perché
non riescono a coprire neanche i costi di produzione. In questo contesto
un ruolo importante avrà il decreto agricoltura approvato dal Governo
su proposta del Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina che
raccoglie importanti misure sollecitate dalla Coldiretti ed in cui si
dispone, nel rispetto del principio della buona fede e della correttezza,
e per assicurare una maggiore trasparenza nella filiera l’obbligo
di contratti scritti, della durata non inferiore a dodici mesi, in cui
si vincolano gli acquirenti di latte crudo a corrispondere un prezzo che
non vada sotto ai costi medi di produzione del prodotto oggetto del contratto.
Importanti sono anche le misure di rafforzamento del contrasto alle pratiche
sleali di mercato con l’intervento dell’Antitrust attraverso
il monitoraggio dei costi medi di produzione del latte crudo e le segnalazioni
dell’Ispettorato repressione frodi del Mipaaf (ICQRF) ma anche con
l’inasprimento delle sanzioni per violazioni delle prescrizioni
dell’art. 62 che vengono innalzate da 3 mila fino a 50 mila euro.
In un momento difficile per l’economia - conclude Moncalvo -
dobbiamo portare sul mercato il valore aggiunto della trasparenza anche
nelle relazioni commerciali
IL RICARICO DEL PREZZO DEL LATTE DALLA STALLA ALLO SCAFFALE - (Euro/Litro)
Prezzo pagato agli allevatori
0,245 (1984)
0,32 (2000)
0,36 (2015)
Prezzo pagato dai consumatori
0,4 (1984)
1 (2000)
1,5 (2015)
RICARICO
+63% (1984)
+213% (2000)
+317% (2015)
Fonte: Elaborazioni Coldiretti
(www.coldiretti.it)
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