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FATTI E
PERSONE
Un passo decisivo per proteggere gli impollinatori
europei
Completato a gennaio, il progetto STEP ha accresciuto considerevolmente
le nostre conoscenze delle tendenze riguardanti le popolazioni di impollinatori
in Europa, suggerendo allo stesso tempo misure concrete per la protezione
delle specie più importanti.
Sapevate che tre quarti delle colture mondiali e il 90 % delle piante
selvatiche dipendono dall’impollinazione per crescere? Se insetti
come le api, la cui popolazione è in declino a causa di vari fattori
ambientali, dovessero sparire, il danno in termini di biodiversità,
sicurezza alimentare e crescita economica sarabbe incommensurabile. Prodotti
alimentari di uso quotidiano come il caffé e il cioccolato diventerebbero
ricordi del passato, il che in parte spiega perché alcuni degli
scienziati più rinomati del pianeta stanno lavorando per invertire
questa tendenza.
Per il team di STEP, per affrontare questa sfida sono necessarie informazioni
adeguate sull’estensione e la natura di questo declino, su quali
siano le specie di cui abbiamo più bisogno e perché e sulle
principali forze motrici che influenzano i livelli della popolazione.
“Il progetto STEP ci sta aiutando a capire meglio le cause del declino
degli impollinatori, come la perdita dell’habitat, i cambiamenti
climatici, le malattie, le specie invasive e i pesticidi. I primi risultati
suggeriscono che sia un misto di diverse di queste pressioni sugli impollinatori
ad aver provocato grandi perdite nelle popolazioni di api selvatiche e
api domestiche,” ha spiegato il dott. Potts, coordinatore di STEP,
alcuni mesi dopo l’inizio del progetto.
Il progetto, adesso conclusosi, ha annunciato questa settimana la pubblicazione
dell’“Atlante del rischio climatico e della distribuzione
dei bombi europei”, nel quale i cambiamenti climatici sono identificati
come una delle principali minacce per questo gruppo di impollinatori.
Questa relazione, ultima di una serie di oltre 50 pubblicazioni di STEP,
parla delle probabili conseguenze di diversi scenari di riscaldamento
globale per gli anni 2050 e 2100. Sottolinea che secondo le previsioni
da 14 a 25 specie perderanno quasi tutte le zone a loro adatte dal punto
di vista climatico nello scenario intermedio e più grave rispettivamente
e che strategie di mitigazione forti saranno necessarie per conservare
queste importanti specie e assicurare un’appropriata fornitura dei
servizi di impollinazione.
A ogni problema la sua soluzione
“Il progetto STEP ha generato una notevole quantità di conoscenze
su come proteggere gli impollinatori, salvaguardare l’impollinazione
delle colture e capire meglio come arginare i fattori che la minacciano,”
dice il dott. Potts. Una di queste soluzioni, presentata in un articolo
della DG Ricerca il mese scorso, consisterebbe nella copertura del terreno
confinante con un terreno coltivato con un misto di fiori per attrarre
gli impollinatori e aiutarli a colonizzare nuovi spazi. Il team ha osservato
una crescita del 500 % nell’abbondanza di impollinatori grazie
a questa iniziativa.
Anche la comunicazione ha avuto un ruolo importante nel piano di STEP,
sono state organizzate campagne di sensibilizzazione nelle scuole e nei
supermercati di tutta Europa. Il team ha inoltre partecipato attivamente
a eventi e iniziative internazionali aventi obiettivi simili.
Il progetto ha pubblicato una brochure finale che contiene le sue principali
raccomandazioni a gennaio. Comprende una Lista rossa delle api europee
per aiutare a guidare le attività di salvaguardia a livello nazionale
e continentale e una serie di strumenti e metodologie per aiutare il futuro
monitoraggio e la valutazione degli impollinatori e dei servizi che forniscono
e assistere i pianificatori e i responsabili delle decisioni a gestire
il quadro più ampio. Secondo il team, i responsabili europei delle
decisioni dovrebbero concentrarsi sullo sviluppo di valide prove scientifiche
a sostegno dei provvedimenti politici e pratici mirati alla salvaguardia
dei nostri impollinatori.
(http://cordis.europa.eu)
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