FATTI
E PERSONE L’Italia ha perso nel 2014
oltre 1,25 miliardi di export in Russia per effetto del crollo del rublo
che ha reso meno convenienti gli acquisti ma anche a causa per l’effetto
dell’embargo e delle tensioni politiche che hanno frenato gli scambi.
E’ quanto emerge dal bilancio definitivo tracciato dalla Coldiretti
delle perdite subite dal Made in Italy negli scambi commerciali con la
Russia nel 2014 sulla base dei dati Istat dai quali si evidenzia un crollo
delle esportazioni dell’11,6 per cento rispetto all’anno precedente.
Se i settori più colpiti sono chiaramente quelli interessati dall’embargo
che ha sancito a partire dall’8 agosto il divieto all’ingresso
di una lista di prodotti agroalimentari che comprende frutta e verdura,
formaggi, carne e salumi ma anche pesce, perdite di quote di mercato considerevoli
- sottolinea la Coldiretti - si registrano anche in altri importanti comparti,
dal tessile all’arredamento fino ai mezzi di trasporto. Nell’agroalimentare
si sommano anche i danni indiretti dovuti alla perdita di immagine
e di mercato provocata dalla diffusione in Russia di prodotti di imitazione
che non hanno nulla a che fare con il Made in Italy Lo stop alle
importazioni di frutta, verdura, salumi e formaggi dall’Italia ha
infatti provocato in Russia - conclude la Coldiretti - un vero boom nella
produzione locale di prodotti Made in Italy taroccati, dal salame Italia
alla mozzarella “Casa Italia”, dall’insalata “Buona
Italia” alla Robiola Unagrande, ma anche la mortadella Milano o
il parmesan Pirpacchi tutti rigorosamente realizzati nel Paese di Putin.
(www.coldiretti.it)
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