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FATTI E
PERSONE
Indagine by Wine2Wine: solo il 35% delle cantine italiane
usa l’e-commerce
Ma c’è fiducia nella crescita
del settore, anche grazie al credito di imposta per chi investe nel commercio
on-line, spiega Paolo Dellacà (Financial Consulting Lab)
Il commercio on-line, negli anni,
ha conosciuto un vero e proprio boom: nel 2015, secondo le previsioni
del Netcomm E-commerce Forum, supererà solo in Italia i 15 miliardi
di euro in valore, con una crescita del +15%. Ma, in questo contesto,
l’enogastronomia ancora rappresenta poco più di una coccia
nel mare, visto che il settore, sul web, ha “fatturato” appena
260 milioni di euro nel 2014. Ma che succede, in particolare, sul fronte
del vino? Secondo un’indagine di Wine2Wine, l’Osservatorio
business to business di Vinitaly (www.wine2wine.net), che ha sondato oltre
450 cantine del Belpaese, emerge chiaro che ben il 65% non utilizza l’e-commerce
per vendere le proprie bottiglie. Il 35% di chi ci crede, invece, nel
51% dei casi utilizza il proprio sito, il 22% si appoggia solo a siti
specializzati (i più citati sono, nell’ordine, Svinando,
Wineverse, Tannico, Vinix, Winetowine e Winezon), ed il 27% opera già
su entrambi i fronti.
Tra i motivi per cui la maggioranza delle realtà vinicole italiane
non ha ancora sperimentato l’e-commerce, il 21% dichiara una mancanza
di focus in azienda e know how, il 14% ritiene che questo canale sia in
conflitto con i canali di vendita tradizionali, il 13% dice di non essere
interessato, il 7% dichiara una difficoltà nella gestione dei pagamenti
e delle consegne, e il 6% spiega di non avere bisogno del canale e-commerce
in quanto la propria produzione viene già tutta venduta attraverso
i canali tradizionali. Ma c’è anche un 11% che dichiara di
essere quasi pronto a vendere on-line ed è in fase di affinamento
degli ultimi preparativi.
Certo è che è un canale ancora marginale, se si guarda ai
fatturati: per il 42% delle cantine il business on-line pesa per il 2-3%
sul fatturato complessivo, dal 4% al 10% per il 37%, e solo il 21% delle
cantine vende sul web oltre il 10% delle proprie bottiglie.
Ma, in ogni caso, c’è fiducia nel canale, con li 51% delle
cantine che si aspetta una crescita nell’ordine del 10% o, quantomeno,
una certa stabilità, ed un 38,2% secondo cui l’incremento
sarà tra il 10 ed il 50%. Dal punto di vista geografico, poi sottolinea
l’indagine, le cantine più attive sono quelle di Toscana,
Lombardia, Abruzzo e Sicilia. Sotto la media sono invece i produttori
di Emilia Romagna, Trentino Alto Adige, Veneto e Piemonte.
Un impulso allo sviluppo di questo canale, per i produttori di vino e
per quelli dell’agroalimentare in generale, inoltre, può
arrivare da una delle misure contenute nel decreto “Campolibero”
del Ministero delle Politiche Agricole, ovvero “un credito di imposta
fino a 50.000 euro, e al massimo nella misura del 40% del totale del progetto,
per produttori o consorzi che investiranno nella vendita on-line dei propri
prodotti, a partire dal 2015, e per i prossimi 3 anni”, spiega a
WineNews Paolo Dellacà della Financial Consulting Lab (www.financialclab.it),
società specializzata di consulenza nella finanza agevolata. (www.winenews.it)
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