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FATTI
E PERSONE
ISTAT: in calo i piccoli negozi, salgono i
discount
“Il calo delle vendite al dettaglio reso noto oggi dall’Istat
dimostra che siamo ben lontani da una ripresa dei consumi” ha dichiarato
Massimiliano Dona (segui @massidona su Twitter), segretario generale dell’Unione
Nazionale Consumatori.
A febbraio le vendite al dettaglio, infatti, hanno fatto registrare un
calo dello 0,2% rispetto a gennaio, segnando una diminuzione sia delle
vendite di prodotti alimentari (-0,2%) che di quelle non alimentari (-0,1%).
“Anche l’impercettibile segno positivo rispetto a febbraio
2014, +0,1%, è purtroppo privo di effetti significativi, considerato
che i dati incorporano sia la dinamica delle quantità che dei prezzi.
Come dimostra lo studio dell’UNC, per recuperare il crollo degli
anni precedenti ci vorrebbero secoli, con questo ritmo. Rispetto agli
alimentari, inoltre, anche su base tendenziale scendono ancora sia le
vendite dei piccoli esercizi (-1%) che degli ipermercati (-1,5%). Unici
dati positivi quelli di supermercati e discount” ha proseguito Dona.
Secondo uno studio dell’Unione Nazionale Consumatori, dal 2008 al
2014 le vendite delle imprese operanti su piccole superfici sono diminuite
dell’11,9%, segnando un calo del 13,2% per i prodotti alimentari
e dell’11,5% per quelli non alimentari. Dal 2014 al 2011, in appena
3 anni, le vendite dei piccoli negozi segnano una contrazione del 7,8%
(-8,1% per gli alimentari e – 7,7% per i non alimentari).
Per quanto riguarda la grande distribuzione, analizzando i dati degli
esercizi non specializzati a prevalenza alimentare, i risultati sono impressionanti.
I discount dal 2006 al 2014 hanno segnato un aumento delle vendite del
19,1%. Dal 2008 al 2014 l’incremento è del 9,1%. Aumento
che va scapito degli ipermercati (superficie di vendita superiore a 2.500
metri quadrati) che, nello stesso periodo di riferimento, segnano una
contrazione del 7,2%. Reggono, invece i supermercati (superficie di vendita
tra 400 e 2.500 metri quadrati) che hanno una variazione negativa dello
0,2%.
“Il dato positivo dei discount dimostra le difficoltà in
cui versano le famiglie, costrette ad abbandonare le marche famose della
produzione alimentare italiana, per passare a prodotti meno noti ma più
economici” ha dichiarato Massimiliano Dona, segretario dell’Unione
Nazionale Consumatori. “Mentre il crollo delle vendite dei piccoli
esercizi ha determinato la chiusura di migliaia di negozi di vicinato,
creando seri problemi ad alcune categorie sociali, come gli anziani, abituati
a fare acquisti sottocasa. Un fatto che ci preoccupa particolarmente”
ha concluso l’avv. Dona. (www.consumatori.it)
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