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LUOGHI
La Banca della Terra Toscana, unica in Europa
"La Banca della Terra non c'è in nessuna altra regione d'Italia
o d'Europa, dovete essere orgogliosi di questo." Lo ha ribadito l'assessore
all'agricoltura della Regione, Gianni Salvadori, ai giovani che studiano
agraria all'Università di Firenze e negli istituti superiori di
agraria di Siena e Cortona (Capezzine) convenuti a Sarteano. "E'
un'opportunità - ha aggiunto - che avete voi." Poi ha ricordato
come è nata. "L'idea è venuta - ha detto - cinque anni
fa, quando ad un incontro con giovani universitari di agraria a Firenze,
venne fuori che molti di loro non si sarebbero dedicati all'agricoltura
perché non avevano la terra". Il direttore dell'Ente
Terre di Toscana, all'interno del quale è stata creata la "Banca
della Terra", Claudio del Re, ha spiegato che la "Banca"
è una sorta di "catasto on line" (il sito dedicato è
ospitato su quello di ARTEA, l'agenzia della Regione per le erogazioni
in agricoltura) e che il sistema funziona attraverso bandi, che vengono
pubblicati sul sito stesso. La "banca" - ha aggiunto - mette
a disposizione terreni e fabbricati del demanio pubblico, ma è
possibile anche accedere a terreni e fabbricati messi a disposizione da
Enti o Fondazioni (come l'Istituto degli Innocenti di Firenze, che recentemente
ha messo a disposizione un grosso appezzamento in Valdarno) o anche di
privati che conferiscono i loro beni perché non sono in grado di
coltivarli e attraverso questo sistema; possibile incrociare offerta e
domanda. Una ulteriore possibilità è data dai terreni
"incolti", per i quali i Comuni stanno portando avanti il censimento.
Quando le operazioni saranno completate, se i proprietari non saranno
in grado di portare nuovamente a coltivazione quei beni, anche questi
potranno essere messi a disposizione nel sistema della "Banca della
terra" e dati in concessione a chi vorrà farli tornare produttivi.
Le proposte per ottenere la concessione dei terreni e dei fabbricati possono
giungere da chiunque, per i giovani è stabilita la priorità. In
questo momento - ha concluso Del Re - ci rivolgiamo soprattutto ai privati,
visto che il sistema pubblico è ormai rodato, perché sappiano
che esiste questa opportunità con la quale far tornare produttivi
terreni e fabbricati rurali che non sono più in grado di coltivare."
Finora la "Banca della Terra" ha consentito l'aggiudicazione
di terreni e fabbricati su 25 dei 30 bandi pubblicati.
"Io ho un sogno, voglio allevare 120 pecore sulle pendici del Pratomagno,
per fare il formaggio. Non avrei potuto farlo senza la Banca della Terra,
perché non avevo a disposizione proprio la terra, anche se questo
può sembrare paradossale perché quando ci guardiamo intorno
vediamo molti terreni non coltivati". Ha 22 Mattia, la faccia incorniciata
dalla zazzera bionda che di anni ne dimostra anche meno, ma le idee chiare.
"Siamo in tre - racconta durante l'incontro organizzato dalla Regione
al teatro degli Arrischianti di Sarteano - io e due miei soci. Noi partiamo
da noi stessi, non abbiamo un'azienda di famiglia e non avevamo la terra
per questa, che è la nostra idea e la nostra passione, quella di
fare il formaggio in una zona, il Pratomagno, dove negli anni '50 c'erano
ancora circa 20 mila pecore e tantissimi appezzamenti coltivati, e oggi
di pecore non ce ne sono più, nemmeno una." La terra
che Mattia ha ottenuto, grazie alla Banca della terra, appartiene all'Unione
dei Comuni del Pratomagno e si trova sopra l'Anciolina (Loro Ciuffenna-
Arezzo) ora il suo sogno e quello dei suoi soci potrà partire. Anche
Annamaria, una dei due assegnatari del lotto visitato in mattinata sopra
le colline di Sarteano (Siena), non aveva un'azienda agricola di famiglia.
"Ho visto il bando, sono andata a visitare la zona e i fabbricati
e ho pensato che quello sarebbe stato il futuro mio e della mia famiglia."
Nei fabbricati potrà fare agriturismo, ma c'è anche tanta
terra. "Pensiamo al biologico - dice - e anche ad attività
che possano riguardare la scuola, fattoria sociale, far capire ai ragazzi
quanto è importante il ruolo dell'agricoltura." Altre
storie sono quelle di Luca, Niccolò e Jessica. Loro avevano una
storia familiare legata all'agricoltura, ma avevano scelto strade diverse,
come quella del ragioniere o dell'assistente sociale. A farli "svoltare"
sono state le risorse destinate dalla Regione al "primo insediamento"
dei giovani agricoltori e le misure per gli investimenti del Programma
di Sviluppo Rurale. Grazie a quelle risorse hanno rilevato l'azienda (così
il nonno e il babbo possono andare in pensione), rinnovato le attrezzature,
comprato trattori. I due ragazzi producono vino e olio nelle rispettive
aziende, Jessica invece si è dedicata all'allevamento dei maiali.
"E che soddisfazione - racconta - quando vendiamo i salumi che produciamo
e ci dicono bravi!" Un consiglio ai giovani che li ascoltano?
"Credeteci - dicono in coro - superate da soli gli eventuali ostacoli,
affrontate la burocrazia, ma fate in modo che quello che realizzate sia
il vostro sogno, non quello dei vostri genitori."
“Si è trattato di una grande giornata di orgoglio per Sarteano
e la Valdichiana - commenta il sindaco Francesco Landi – luoghi
oggetto di studio per il buon vivere toscano. I due poderi affidati a
giovani agricoltori, ma anche incontro con produttori e le ricchezze di
un territorio unico, sono stati particolarmente istruttivi. Inoltre, la
presenza dell’assessore Salvadori e dei dirigenti regionali è
stato un modo per rispondere alle domande di tanti studenti di agraria,
o imprenditori che hanno ricevuto informazioni pratiche sugli aiuti ed
i prossimi bandi”. La giornata è iniziata con la visita
a due poderi: "Poderuccio" e "Palazzone" situati fra
Sarteano e Chianciano Terme e recentemente dati in concessione a giovani
agricoltori grazie al lavoro dell’Unione dei comuni della Valdichiana,
inseriti nel progetto regionale "Banca della Terra”. Più
tardi il sindaco Landi ha salutato la platea al teatro comunale degli
Arrischianti, prima della fase di informazione e approfondimento. Si è
poi parlato del progetto complessivo di Giovanisì, ovvero i tirocini
in agricoltura, e delle altre opportunità del progetto regionale.
A concludere la mattinata, alla quale ha partecipato anche la consigliera
regionale Rosanna Pugnalini, il saluto dell’assessore regionale
all'agricoltura e foreste Gianni Salvadori, che ha incontrato alcuni produttori
locali. (www.nove.firenze.it)
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