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EVENTI
A Tavola con i “Rafioli di Leonardo”
Dal
3 al 10 maggio nella grandiosa Villa Castelbarco di Vaprio d’Adda
(Mi), su iniziativa del Comune e progetto a cura dell’architetto
Rosmary Pirotta, si svolgono una serie di eventi riuniti sotto il titolo
“Incontro Oriente-Occidente: a tavola con Leonardo”. Un evento
che vuole essere culturale (grazie ad una mostra complessa e interessante)
ma anche un momento ludico di aggregazione e per una migliore conoscenza
del territorio e delle sue tradizioni, in particolare legate al periodo
del Rinascimento.
Né mancherà l’aspetto gastronomico, perché
per tutto il periodo della manifestazione, nello spazio dedicato, sarà
proposto il “Il rafiolo di Leonardo”, realizzato con ricetta
originale del 1500 dal Raviolificio Lombardini di Canonica d’Adda
(Bg) (www.mammagaia.it)
e proposto con un sugo inedito. Domenica 3 maggio, ore 10, nello spazio
gastronomico si svolgerà una gara ai fornelli tra Scuole alberghiere.
Tutto nasce dal fatto che il grande Leonardo da Vinci soggiornò
nella Villa Melzi d’Eril di Vaprio in più periodi mentre
era al servizio degli Sforza nel Castello Sforzesco di Milano. Tra il
1511 e il 1513 Leonardo si occupa della bonifica del fiume Adda, procede
ai suoi studi sui vortici delle acque, progetta il restauro della Villa
Melzi d’Eril (mai eseguito) e, soprattutto, è maestro d’arte
di Francesco Melzi d’Eril , che lo accompagnerà poi nei suoi
viaggi e lo assisterà sino alla morte in Francia, ereditando tanti
manoscritti e libri del grande inventore.
«Il rafiolo di Leonardo - spiegano i fratelli Luca e Stefano Lombardini,
titolari del pastificio omonimo di Canonica - nasce in onore del grande
personaggio da Vinci, che non disdegnava la buona cucina, ridando vita
a una ricetta del suo tempo che è abbiamo trovato negli scritti
del cuoco romano Bartolomeo Scappi (1500-1577) che fu sovrintendente della
cucine vaticane dei Papi Pio IV e Pio V. Al culmine della carriera, pubblicò
il più grande trattato di cucina del tempo, che includeva oltre
mille ricette e trattava degli strumenti di cucina e di tutto ciò
che doveva conoscere un cuoco rinascimentale di alto livello. Lì,
tra le paste ripiene, abbiamo rispolverato i rafioli, dedicandoli a Leonardo.
Il ripieno è a base di formaggi, verdure e spezie, tra cui cannella,
pepe e altre. La pasta è preparata con due uova per ogni chilogrammo.
di farina, come era a quel tempo».
Il
servizio catering di ristorazione e bar “In Sapore di Rinascimento”
, attivo tutti i giorni in orario continuato, sino a 60 minuti prima della
chiusura, sarà gestito dal Gruppo Nazionale Alpini di Vaprio d’Adda
(t.bonetti@tiscali.it ). Qui
saranno in vendita le confezioni da 250 grammi del “Rafiolo di Leonardo”
e naturalmente lo si potrà provare appena cucinato
Un altro aspetto interessante dell’iniziativa è l’aver
dedicato attenzione alla cosmesi naturale, con ricette applicate alla
cura della persona a base di bava di lumache. Viene presentato al pubblico
il particolare “Unguento di Leonardo”: nel Rinascimento la
bava di lumaca era un bene prezioso in quanto, oltre che essere utilizzata
come siero di mantenimento della pelle, era indispensabile come emolliente
nei medicinali, come cicatrizzante sulle ferite da guerra, come addensante
per il cibo, come emulsionate nei colori per gli affreschi delle tempere
grasse (dott.ssa Laura Bruno: www.centisia.it).
E’ ospitato un piccolo allevamento di lumache per la produzione
della preziosa bava. L’allevatore presenta anche l’opportunità
ai giovani di intraprendere il progetto: “Salva le lumache dalle
pentole” (Roberto Bredice: www.lachioccioladelchianti.it).
Un particolarissimo percorso olfattivo di “odori” (catturati
in bombolette spray all’odore di pane, arrosto, agrodolce) accoglie
il visitatore nel ricordare i sapori caldi del Rinascimento. Nel percorso
delle fragranze viene presentata una collezione in edizione limitata di
due profumazioni: “Leonardo” e “L’Ultima Cena”
(Katia e Michele: www.fragranzaromatica.com).
Un altro motivo di interesse è la realizzazione di piatti in terra
grezza ispirati all’epoca (www.vannigritti.it).
Le vetrate ispirate al periodo sono di Ambrogio Bonetti (Bonetti64@gmail.com).
Tavoli e arredi d’epoca e una pala religiosa del 1500 sono distribuite
nello spazio. Il giovane e intraprendente Andrea Moreschi di Azzago d’Adda
si distingue nel settore per il suo archivio storico che vede inclusi
speciali raccolte di legni, vetri, ferri e accessori di varie epoche:
a partire dal 1500 e destinati al restauro dell’edilizia per dimore
storiche. Qui Moreschi vuole lanciare un messaggio di apertura ai suoi
coetanei per un nuovo mestiere d’arte: il “fascino del recupero”
(moreschi.trading@tiscali.it).
Un piccolo angolo è riservata alla manualità del lavoro
a maglia, che nel Rinascimento si esprimeva soprattutto con la realizzazione
al tondo,con aghi circolari, per la realizzazione di calzari e cappucci
: i corsi sono condotti da “Gogiando,com” dell’artista
Arianna Bonalumi ( www.gogiando.com ).
Non mancherà la possibilità di navigazione sul battello
che percorre le vie d’acqua del fiume, con Claudio Corso di “Adda
Insieme” che raccoglierà prenotazioni per effettuare percorsi
storici guidati lungo le sponde dell’Adda (www.addainsieme.it
).
di Roberto Vitali - ASA
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