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EVENTI
Dal Puzzone al Marcetto, all'Expo in scena top ten
della 'puzza che piace'
Dal puzzone di Moena al marcetto teramano,
ma ci sono anche il Bruss del Piemonte e lo Strachitunt della Lombardia
fino alla ricotta Asquanta della Puglia e il Blu di pecora dell’Abruzzo
nella top ten della “puzza che piace” che per la prima volta
e stata messa in mostra all’Expo a partire da sabato 9 maggio 2015
nel Padiglione Coldiretti, ingresso sud, inizio del Cardo sul lato opposto
all’albero della vita. Nell’Olimpo delle specialità
Made in Italy più puzzolenti ci sono cibi fortemente rappresentativi
della cultura, della tradizione e del territorio nazionale caratterizzati
da un odore potente e pungente che ne esalta la distintività, ma
che è anche il risultato di specifiche proprietà come l’aglio
di Sulmona, la cipolla di Cannara, la colatura di alici della Campania
o il pregiato tartufo.
Con questa iniziativa, alla presenza del presidente nazionale Roberto
Moncalvo, la Coldiretti all’Expo dà il via alle gallerie
dei “prodotti alimentari perfetti” nella loro specificità,
che a rotazione settimanale saranno protagonisti nel padiglione “No
farmers no party” per far conoscere la grande diversità del
vero Made in Italy alimentare che è stato salvato dall’omologazione
grazie all’impegno degli agricoltori italiani. “Il nostro
Paese – ricorda lo stesso Moncalvo - è l’unico che
può vantare la leadership europea con 271 prodotti a denominazione
di origine (Dop/Igp), che può contare su 4.813 prodotti tradizionali
censiti dalle regioni, su 415 vini Doc/Docg, su quasi ventunomila agriturismi,
sul maggior numero di produttori biologici nell’Unione e che garantisce
livelli di sicurezza da record con un numero di prodotti agroalimentari
con residui chimici oltre il limite di appena lo 0,2 per cento”.
A prevalere nella speciale lista della “puzza che piace” sono
senza dubbio i formaggi, ma non mancano i prodotti vegetali e quelli a
base di pesce come la colatura di alici che è ’ una salsa
liquida di colore ambrato e dal forte odore penetrante che richiama un
prodotto tipico dei Romani, che producevano una salsa molto simile chiamata
“garum”.
Il marcetto teramano è una crema di pecorino mentre non lascia
dubbi sulle proprietà caratteristiche il puzzone di Moena, prodotto
soprattutto dalla vacche della Val di Fassa, la cui crosta rimane sempre
unta e favorisce il riprodursi di una flora batterica, che gli conferisce
il sapore inconfondibile e il colore rossiccio caratteristico. Se il blu
di pecora abruzzese è uno straordinario pecorino erborinato da
consumare con pane casereccio e noci, l’odore e il sapore che caratterizzano
lo Strachítunt sono dovuti alla presenza di una microflora di batteri
lattici, che producendo una notevole quantità di gas, favoriscono
la formazione di sacche d’aria nel formaggio, le quali sono indispensabili
per lo sviluppo di lieviti e muffe, responsabili del tipico sapore. Il
Bruss è una crema prodotta con pezzi di formaggio riciclato e ricotte
inacidite messi a macerare in recipienti di terracotta, che un tempo venivano
esposti al sole e a cui viene aggiunto latte ovino mentre la ricotta Asquanta
è di consistenza morbida, cremosa e spalmabile deve il suo nome
al termine dialettale pugliese che significa "forte", "scottante",
perché molto piccante ed ha un odore pungente ed intenso di latte
di pecora. (www.adnkronos.com)
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