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EVENTI
Ecco la Carta di Milano: cibo diritto di tutti
Dichiarazione di Maurizio Martina, Ministro
delle Politiche agricole, alimentari e forestali con delega all’Expo
«I popoli, al pari degli individui,
possono quello che sanno». Con questa ispirazione, a pochi giorni
dall’apertura ufficiale di Expo, presentiamo oggi la «Carta
di Milano» l’atto d’impegno che farà da guida
ai sei mesi straordinari che abbiamo di fronte. Sentiamo forte la responsabilità
di animare un dibattito profondo sui contenuti dirompenti che questa Esposizione
ci propone. Perché «Nutrire il pianeta, energia per la vita»
è un titolo importante e la sfida alimentare globale, con le sue
contraddizioni e i suoi paradossi, è la madre di tutte le questioni
geopolitiche cruciali del nostro tempo. E’ una sfida di equità
e giustizia. Di sovranità.
Ce lo dicono drammaticamente, ancora una volta, i fatti di queste ore
nel Mediterraneo e in Africa. La catastrofe umanitaria cui assistiamo
quotidianamente ci impone l’obbligo della verità; nessuno
Stato, per grande e potente che sia, sarà mai in grado di affrontare
da solo un fenomeno di portata epocale come quello delle odierne migrazioni.
E le cause di questi flussi migratori affondano le proprie radici in Paesi
sconvolti dal micidiale connubio di povertà, violenze e guerre,
dittature, carestie e malattie. Una demografia esplosiva caratterizza
l’Africa sub sahariana le cui sofferenze spingono centinaia di migliaia
di giovani a lanciarsi in viaggi della speranza che presto si trasformano
in disperazione.
È allora sulla costruzione di alternative possibili che bisogna
investire tutte le nostre risorse e il nostro impegno. Il 2015 è
l’anno europeo per lo Sviluppo, ma anche quello in cui le Nazioni
Unite aggiornano gli Obiettivi del Millennio con l’elaborazione
dei Sustainable Development Goals. E’ nostro dovere mobilitarci
perché questi atti si traducano in decisioni praticabili e strumenti
operativi da parte delle istituzioni internazionali.
È questo il contesto nel quale, ospitando Expo, promuoviamo la
«Carta di Milano», non come documento intergovernativo fra
addetti ai lavori, ma come vero e proprio strumento di cittadinanza globale.
Per la prima volta nella sua storia una Esposizione universale promuove
un atto d’impegno verso i governi, che tutti i cittadini potranno
sottoscrivere contribuendo alla definizione di precise responsabilità
dei singoli, delle imprese e delle associazioni.
Il fondamento della Carta è tanto ambizioso quanto urgente: il
diritto al cibo deve essere considerato diritto umano fondamentale e occorre,
oggi più che mai, una mobilitazione diffusa per garantire l’equo
accesso al cibo per tutti. Gli impegni proposti altrettanto cruciali:
lotta allo spreco e alle perdite alimentari, difesa del suolo agricolo
e della biodiversità, tutela del reddito di contadini, allevatori
e pescatori, investimento in educazione alimentare e ambientale a partire
dall’infanzia, riconoscimento e valorizzazione, più di quanto
non sia stato fatto sino a qui, del contributo essenziale delle donne
nella produzione agricola e nella nutrizione.
E ancora: investire nella ricerca e in tecnologie con un rapporto nuovo
tra pubblico e privato, favorire l’accesso all’energia pulita
e lavorare per una sempre più corretta gestione delle cruciali
risorse idriche, promuovere il riciclo e il riutilizzo, adottare azioni
per la salvaguardia dell’ecosistema marino, proteggere con legislazioni
adeguate il cibo da contraffazioni e frodi e contrastare il lavoro minorile
e irregolare ancora drammaticamente diffuso.
La Carta potrà essere sottoscritta dal 1° Maggio e rimarrà
un atto aperto che si arricchirà ancora nei sei mesi espositivi
per arrivare alla consegna ufficiale del testo nell’ottobre prossimo,
quando il segretario generale dell’Onu farà tappa a Milano.
Ci siamo mossi nel solco di quanto detto da Papa Francesco quando, proprio
in occasione della prima tappa dell’Expo delle Idee, ha richiamato
la comunità internazionale a passare ora «dalle emergenze
alle priorità».
La sfida da vincere sull’alimentazione così intesa può
unire anche chi si è trovato spesso su fronti opposti nello scacchiere
internazionale: la «diplomazia» di Expo offre opportunità
inedite per lanciare nuove alleanze in favore di progetti di sviluppo
improntati alla sostenibilità.
Continuando a guardare il futuro dalle nostre coste, se ci poniamo la
domanda su come riuscire a sfamare miliardi di persone in modo sostenibile
per la sopravvivenza stessa della Terra, nella Carta troveremo indicazioni
centrali, articolate e certamente non esaustive, ma sicuramente coraggiose.
In questo lavoro ci hanno aiutato molto anche le riflessioni mai scontate
di una personalità straordinaria come Ermanno Olmi, instancabile
difensore della sacralità del cibo.
Interpretando anche così Expo l’Italia può diventare
protagonista nella sfida per la tutela del pianeta, non solo per il destino
che la geografia ci ha assegnato, ma per una precisa scelta strategica,
morale, culturale e politica.
(www.lastampa.it)
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