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Italia campione del mondo
La pasticceria tricolore in vetta alla
Coupe du Monde de la Pâtisserie di Lione: al primo posto dopo 18
anni
L'Italia è tornata sulla vetta del mondo per la pasticceria, dopo
18 anni. Trionfo alla Coupe du Monde de la Pâtisserie di Lione per
la squadra di giacche bianche allenata dal maestro Alessandro Dalmasso,
dell'Accademia Maestri Pasticceri Italiani, con laboratorio e atelier
ad Avigliana (011.9311482) e formata dall'abruzzese Emanuele Forcone,
capitano del terzetto (ha la Zucchero Artistico Accademy a Popoli, vicino
a Vasto), con Fabrizio Donatone (romano) e Francesco Boccia (campano,
con pasticceria di famiglia a Striano, in provincia di Napoli). [ foto
sul podio di Pasticceria Internazionale] La competizione si svolge ogni
due anni dal 1989 e l'Italia non vinceva dal 1997, quando vinse la squadra
di Luigi Biasetto (Padova), Cristian Beduschi (da Cortina) e Luca Mannori
(Prato) con la famosa torta "Setteveli". Per la verità
vi fu un ottimo piazzamento di un altro pasticcere torinese, Fabrizio
Galla (ora alla pasticceria "Farmacia Del Cambio" a Torino),
che vinse nel gennaio 2007 come miglior dessert al cioccolato con la su
"Jessica".
La vittoria di Lione, dopo due giorni di intense prove contro altre 20
squadre di pasticceri da tutto il mondo, è arrivata alle 18:30
di lunedì 26 gennaio. I "tre moschettieri del dessert",
Forcone, Dantone e Boccia, hanno vinto con le loro opere in dieci ore
a disposizione, dedicate a "Peter Pan". Ovvero "Il bambino
che c'è in noi": in effetti ha ragione Iginio Massari, il
fondatore dell'Accademia Maestri Pasticceri Italiani - il più importante
organismo della categoria, che riunisce i 50 migliori creatori di squisite
specialità - nel ricordare che il nostro imprinting, fin dal latte
materno, è dolce e quindi quando ci troviamo di fronte a una torta
o a un beignet parte in noi "l'effetto madeleine". La gara di
Lione è massacrante e il team si è allenato pressi i laboratori
della scuola Cast Alimenti di Brescia, la sede operativa dell'AMPI, sotto
la guida di Dalmasso e i consigli di Massari e del presidente Gino Fabbri,
bolognese, che erano presenti a Lione. In questa edizione il tema era
libero e ciascuna squadra doveva completare, "in diretta", tre
dessert al cioccolato, tre alla frutta, 12 al piatto, una pièce
artistica di zucchero, una in cioccolato e una scultura artistica in ghiaccio:
tutto il loro lavoro è stato visionato, assaggiato e a valutato
dai giurati internazionali.
Come spiega un comunicato dell'AMPI, alla competizione di Lione, voluta
dal Maitre Patissier Gabriel Paillasson "un grande team ha lavorato
dietro le quinte della squadra italiana, il Club de la Coupe du Monde,
Sezione Italia: Livia Chiriotti (Chiriotti Editori) tra i soci fondatori
del Club Italiano, il Maestro AMPI Vittorio Santoro (Direttore di Cast
Alimenti) in veste di segretario, il Maestro Federico Anzellotti (Compait)
e, naturalmente, il Maestro Gino Fabbri Presidente AMPI e Presidente Club
Italia. Dal 2000 il Club de la Coupe du Monde-Italia si impegna
a selezionare, allenare e accompagnare la delegazione italiana a Lione,
ogni due anni, curando anche tutti gli aspetti organizzativi, gestionali
e promozionali. Voluto dal Mellieur Ouvrier de France Gabriel Paillasson,
presidente-fondatore della Coupe du Monde, il Club è presieduto
da Gino Fabbri e i partner fondatori sono Valrhona, Agrimontana, CAST
Alimenti, Conpait e Pasticceria Internazionale. Tra gli sponsor
della “Coupe”, troviamo anche altre Aziende Partner AMPI come
la Bravo Spa, e la Debic".
- Alessandro Dalmasso, lei è l'allenatore
della squadra: come è andata?
"Sono molto felice ed ancora emozionato per il risultato ottenuto.
E' il frutto del lavoro di un anno. La squadra che ha vinto è stata
selezionata un anno fa, a gennaio 2014, al Sigep di Rimini, la fiera del
gelato e della pasticceria. Poi ci siamo allenati presso la Cast di Brescia
per tanti mesi, fino allo sprint finale delle ultime settimane".
- Per lei non era la prima volta a Lione...
"Infatti, sono tornato per la quarta volta alla Coppa del Mondo:
dopo tre podi conquistati dall'Italia, siamo arrivati in vetta, finalmente.
Infatti nel 2009, quando ero concorrente con la squadra italiana, arrivammo
secondi e portai la mia torta al cioccolato "Peccato di gola",
che presentai anche a "CioccolaTò" in quell'anno. Poi
sono diventato allenatore, nel 2011, e la squadra conquistò di
nuovo la medaglia d'argento. Infine, sempre da allenatore, nel 2013 ho
portato tre giovani ragazzi al terzo posto. Ora la medaglia d'oro corona
un lungo sogno. Ha influito positivamente sul nostro team la loro esperienza
nelle passate edizioni, erano molto uniti".
- Perché avete scelto il tema di "Peter Pan"?
"Dovevamo puntare su un'ispirazione che potesse essere compresa in
tutto il mondo, il ritorno all'infanzia ci è parsa una buona idea
e tutti hanno apprezzato. Per me la pasticceria deve essere colorata e
gioiosa, un momento di convivialità che sappia ispirare il ricordo
della fanciullezza".
- Le torte che vincono la Coppa del mondo
diventano famose, come è la vostra?
"La nostra si chiama 'La magia del tempo'. Abbiamo voluto creare
una torta in cioccolato a spicchi, con un orologio fermo sopra: sta a
indicare che per Peter Pan, per chi ha la fanciullezza nel cuore, il tempo
non passa mai. E' un dolce fresco, con un croccante sottile, fatta a spicchi
e facile da tagliare. Al suo interno c'è la frutta esotica, la
frutta secca, segue le tendenze della pasticceria del momento: leggera
e divertente. La faremo assaggiare nei nostri laboratori in Italia".
(Gigi Padovani - www.lastampa.it)
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