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AZIENDE
E PRODOTTI
L'Overview sui mercati agroalimentari
L'approssimarsi delle festività pasquali ma anche le incertezze
sugli sviluppi climatici delle prossime settimane sono i due fattori che
stanno avendo in questa fase i maggiori impatti sui mercati agroalimentari.
Lo rivela l'Ismea nell'Overview di questa settimana che si prospetta ancora
positiva per le fragole, prodotto in questo momento di punta sia per la
buona qualità, confermata nelle diverse zone di produzione, sia
per la domanda che si prevede in ulteriore miglioramento. Per le pere,
in previsione di una graduale sostituzione dell'offerta dell'emisfero
Nord con quella dei Paesi subequatoriali, il collocamento procede in Italia
con una certa rapidità e gli operatori sembrano orientati a smaltire
velocemente le quote residue di prodotto, riservando una minore attenzione
al prezzo. Il mercato appare comunque fluido sul fronte della domanda,
ma leggermente più ingessato per le mele, che tuttavia sembrano
beneficiare di una discreta attività di vendita all'estero, soprattutto
in Germania e nei Paesi scandinavi. Finale di campagna piuttosto complesso
per i kiwi che, a fronte di problemi di conservazione rilevati su una
quota di prodotto stoccato, stanno accusando qualche cedimento in una
politica di rapido smaltimento delle scorte. Prezzi ancora elevati per
gli asparagi che manterranno ancora un andamento positivo questa settimana;
per fagiolini e carote siciliani, le contrattazioni, in questa fase di
esordio, stanno invece avvenendo a prezzi inferiori a quelli della scorsa
annata.
Per gli oli di oliva è probabile qualche correzione al ribasso
per gli extravergine, sia di provenienza greca che spagnola. Sul fonte
degli acquisti, si riscontra una stagionale riduzione degli ordinativi
da parte dei confezionatori, mentre l'offerta, stando alle ultime stime
di Madrid, non dovrebbe determinare in Spagna situazioni di squilibrio
per mancanza di merce fino a fine campagna.
In relazione ai suini e agli ovicaprini saranno le prossime settimane
a dare una più chiara direzione ai listini. La componente climatica
appare tuttavia determinante per gli sviluppi dei consumi, soprattutto
di tagli suini, con il comparto che non sembra ancora beneficiare delle
misure comunitarie di aiuto allo stoccaggio privato. Mantengono un andamento
positivo le carni avicole che potranno spuntare ulteriori aumenti di prezzo
in previsione di una domanda vivace e di un'offerta non pressante. Il
quadro mercantile sembra invece stabilizzarsi per le uova, mentre nel
comparto bovino emerge ancora una forte incertezza degli operatori sulle
possibili evoluzioni dei prezzi. La domanda Nord africana e turca sta
sostenendo ancora le quotazioni dei capi da ristallo francesi, causando
inasprimenti dei costi di approvvigionamento anche per gli allevatori
italiani.
Per i lattiero-caseari i prezzi dovrebbero continuare a muoversi su un
piano orizzontale in queste battute conclusive dell'ultima campagna commerciale
con le quote latte. I dati sull'export 2014 di formaggi e latticini mostrano
una crescita sia in quantità (+3,3% su base annua) che in valore
(+4,8%), grazie soprattutto al buon andamento delle vendite sul mercato
tedesco e in diversi paesi dell'Est Europa.
Infine, per quanto riguarda i cereali, l'evoluzione degli scambi sembra
confermare la debolezza di fondo sui mercati dei frumenti. Si segnalano
in particolare correzioni al ribasso per i grani teneri di forza nord
americani (varietà North-Spring e Manitoba) e una stabilità,
ma con attese di riduzione, per i grani duri, riconducibili a un rialzo
delle stime sulle scorte canadesi e ad una ripresa degli investimenti
del 6% in Canada e del 2,6% negli Stati Uniti (fonte Igc). In Italia il
mercato ha già in parte risentito di questa situazione che potrebbe
ulteriormente condizionare i listini. Resta al contrario sostenuta l'attività
sui mercati risicoli, che evidenziano prezzi al rialzo per gran parte
delle varietà scambiate. (www.ismea.it)
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