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AZIENDE
E PRODOTTI
Olio extra vergine di oliva, in agosto finiscono
le scorte
Il prodotto italiano rappresenta solo
il 20%. Prezzi alle stelle a causa dell’annata nera e della Xylella
fastidiosa
Il 2014 sarà ricordato come l’annata nera dell’olio
extra vergine di oliva italiano sia per il raccolto disastroso dovuto
alle avverse condizioni atmosferiche, sia per la Xylella fastidiosa, il
batterio che per il momento ha colpito una piccola parte degli ulivi pugliesi
(regione da cui proviene oltre il 60% della produzione nazionale).
Nonostante queste difficoltà siamo ancora il primo paese al mondo
esportatore, anche se buona parte della materia prima proviene da Spagna,
Grecia, Tunisia e Marocco. «Quest’anno – spiega Aberto
Grimelli, direttore di Teatronaturale.it - la produzione nazionale si
è dimezzata passando da 400mila a 200mila t. Per soddisfare la
richiesta delle aziende c’è stato un forte incremento delle
importazioni (da 500mila t del 2014 alle 700 mila t di quest’anno).
Alla fine nelle bottiglie troveremo l’80% circa di olio straniero».
Questo aspetto è poco conosciuto dal grande pubblico che pensa
di acquistare olio italiano quando in realtà la stragrande maggioranza
dell’extra vergine venduto sugli scaffali dei supermercati è
composto da una miscela con tanto olio importato, come lascia intendere
in modo non proprio chiaro l’etichetta. I consumatori non lo sanno
e nella maggior parte dei casi pensano di acquistare al supermercato olio
italiano miscelato a quote minori di materia prima spagnola o greca.
I consumatori non hanno percepito bene la gravità della crisi visto
che i prezzi sugli scaffali dei supermercati per il momento sono
aumentati di poco (1,0 -1,5 euro al litro circa), e si trovano ancora
bottiglie vendute a 2,99 euro. Spiegare queste strane dinamiche
sui listini è complicato perché stiamo parlando di un settore
tra i più complessi nel panorama agro-industriale italiano,
caratterizzato negli ultimi 50 anni da continue e frequentissime frodi
commerciali. Eppure a causa della crisi il prezzo all’ingrosso dell’olio
nazionale secondo il borsino riportato settimanalmente da Teatronaturale.it
è di circa 6 euro al kg (il doppio dell’anno scorso, per
intenderci). Anche in Spagna l’annata è andata male per cui
i listini sono saliti del 30-40% arrivando a 3,30 €/l. Nonostante
ciò il prezzo sugli scaffali dei supermercati italiani è
lievitato solo di 1,0-1,5 €. Secondo gli addetti ai lavori il contenimento
dei prezzi è dovuto all’utilizzo da parte delle imprese
degli stock dell’anno scorso.
Le scorte, tuttavia, stanno finendo ed è infatti di questi giorni
la notizia che secondo le migliori previsioni la Spagna in agosto finirà
le giacenze e non ce ne sarà più a sufficienza per importarlo
in Italia. Per questo motivo l’idea è di aumentare progressivamente
i prezzi in modo da favorire una minore acquisto da parte dei consumatori
e quindi poter arrivare sino al nuovo raccolto di ottobre-novembre. La
situazione non è proprio eccellente anche perché gli organi
di controllo registrano un incremento delle frodi. In genere si tratta
di partite di olio spagnolo o greco etichettato come italiano per venderlo
a un prezzo elevato.

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