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AZIENDE
E PRODOTTI
Crisi: dimezzato miele italiano, 1 barattolo
su 3 viene dall'estero
La produzione Made in Italy di miele di acacia, castagno, di agrumi e
mille fiori è quasi dimezzata (-50 per cento) si moltiplicano i
furti nelle campagne dove ad essere sottratti sono addirittura gli alveari.
E' quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare che a tagliare il raccolto
è stato il clima ma anche l'arrivo in Italia dell'insetto killer
delle api, Aethina tumida, che mangia il miele, il polline e, soprattutto
la covata annientando la popolazione di api o costringendola ad abbandonare
l'alveare.
Il furto degli alveari oltre a provocare un grave danno economico
rischia di alimentare attività illegali che - sottolinea la Coldiretti
- mettono in pericolo l`agricoltura e la salute pubblica. Un problema
che a seguito di una annata di raccolti scarsi quest'anno purtroppo -
precisa la Coldiretti - ha riguardato anche altri prodotti dell'agricoltura
come l'olio d oliva con campi sotto controllo e carichi che viaggiano
scortati. Anche per combattere questi fenomeni il 19 gennaio è
diventata 'operativa l'anagrafe delle api, con la possibilità,
per gli apicoltori di registrarsi sul portale del Sistema informativo
veterinario accessibile dal portale del ministero della Salute al quale
potranno accedere operatori delle Asl, aziende e allevatori per registrare
la attività, comunicare una nuova apertura, specificare la consistenza
degli apiari e - precisa la Coldiretti - il numero di arnie o le movimentazioni
per compravendite. Una necessità per garantire trasparenza in una
situazione in cui al crollo dei raccolti nazionali ha fatto seguito l'aumento
del 17 per cento delle importazioni dall'estero di miele naturale, sulla
base dei dati Istat relativi ai primi 9 mesi del 2014. Il risultato -
denuncia la Coldiretti - è che in Italia due barattoli di miele
su tre venduti nei negozi e supermercati contengono in realtà miele
straniero. A preoccupare è peraltro il fatto che più di
1/3 del miele importato proviene dall'Ungheria e quasi il 15 per cento
dalla Cina ma anche da Romania, Argentina e Spagna dove sono permesse
coltivazioni Ogm che possono contaminare il polline senza alcuna indicazione
in etichetta. Il miele prodotto sul territorio nazionale dove non sono
ammesse coltivazioni Ogm è tuttavia riconoscibile attraverso l'etichettatura
di origine obbligatoria fortemente sostenuta dalla Coldiretti. Per acquistare
miele italiano è bene verificare sempre l'etichettatura. La parola
Italia deve essere obbligatoriamente presente sulle confezioni di miele
raccolto interamente sul territorio nazionale mentre nel caso in cui il
miele provenga da più Paesi dell'Unione Europea, l'etichetta -
conclude la Coldiretti - deve riportare l'indicazione "miscela di
mieli originari della CE"; se invece proviene da Paesi extracomunitari
deve esserci la scritta "miscela di mieli non originari della CE",
mentre se si tratta di un mix va scritto "miscela di mieli originari
e non originari della CE". L'apicoltura italiana - conclude la Coldiretti
- conta 75mila apicoltori, con 1,1 milioni di alveari e un giro d'affari
stimato di 70 milioni di euro. Per non parlare del servizio di impollinazione
reso all'agricoltura, valutato da 3,5 a 3 miliardi di euro. (AGI) .
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