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AZIENDE
E PRODOTTI
Italpizza torna italiana, accordo con Fai per ingredienti agricoli
"doc"
Cambia il vento nell'agroalimentare italiano.
Per la prima volta dall’inizio della crisi un'industria alimentare
passata in mani straniere torna in Italia e si allea con l'agricoltura
per un prodotto certificato tutto italiano. Succede con Italpizza, gruppo
leader nella produzione di pizze surgelate che, dopo essere passato agli
inglesi del gruppo Bakkavor nel 2008, ha riattraversato la Manica ed è
tornata in Italia dove ha raggiunto un accordo con Fai, la Filiera Agricola
Italiana costituita da Coldiretti, per la realizzazione della prima pizza
tutta tricolore fatta con ingredienti certificati italiani, dalla farina
al pomodoro, dall'olio alla mozzarella.
L'accordo è stato presentato a Bologna in un incontro con il presidente
nazionale di Coldiretti, Roberto Moncalvo, intervenuto a Bologna con la
giunta nazionale dell'organizzazione in un tour in vista di Expo. Oggi
in Italia quasi due pizze su tre (63 per cento), secondo una indagine
Coldirettti sono ottenute da un mix di farina, pomodoro, mozzarelle e
olio provenienti da migliaia di chilometri di distanza senza alcuna indicazione
per i consumatori, che hanno rinunciato del tutto ad andare in pizzeria
(25 per cento) o hanno ridotto la presenza (40 per cento) rispetto a prima
della crisi. Di fatto la pizzeria non è più il principale
luogo di consumo perché molti italiani scelgono di prepararla e
gustarla tra le mura domestiche.
È a questa tendenza che risponde l’alleanza Italpizza/Fai,
che garantisce l’origine italiana degli ingredienti fondamentali
per una buona pizza. Alla globalizzazione anonima di pomodoro cinese o
americano, della mozzarella ottenuta non dal latte, ma fatta con semilavorati
industriali, le cosiddette cagliate provenienti dall’Est Europa,
dell’olio di oliva tunisino o spagnolo, se non addirittura olio
di semi al posto dell’extravergine italiano, della farina ucraina
o tedesca, l’accordo ItalPizza e Fai risponde con prodotti tutti
provenienti dalle campagne e dalle stalle italiane, lavorati e trasformati
da strutture in diretto collegamento con i produttori agricoli locali,
secondo la mission della Filiera Agricola Italiana promossa da Coldiretti
per organizzare e promuovere sui mercati le produzioni delle filiera agroalimentari
italiane, garantendo la tracciabilità, la sostenibilità
ambientale e l’equa distribuzione del valore tra i soggetti della
filiera agricola e alimentare nazionale.
L’accordo è stato possibile grazie al ritorno in mani italiane
di Italpizza, industria che era stata ceduta all’inizio della crisi,
nel 2008, al gruppo inglese Bakkavor e che, dalla seconda metà
del 2014, è stata riacquisita dal fondatore e amministratore delegato,
Cristian Pederzini, che ne tornerà proprietario unico a breve.
Si tratta di una scelta che ha garantito il posto di lavoro dei 450 addetti
che lavorano nello stabilimento di Modena producendo 65 milioni di pizze
ogni anno (290 mila al giorno) distribuite in 48 Paesi.
“Garantire l’italianità degli ingredienti di uno dei
prodotti alimentari italiani più conosciuto al mondo – ha
detto il presidente nazionale di Coldiretti, Roberto Moncalvo –
significa salvaguardare l’originalità tricolore del prodotto
e anche le formidabili opportunità occupazionali sia nelle campagne,
sia nell’indotto della trasformazione e distribuzione. Inoltre significa
difendere un pezzo della nostra storia e la sua distintività nei
confronti della concorrenza sleale”.
“Italpizza ha una tecnologia unica che rappresenta la vera tradizione
Italiana della pizza – ha detto il fondatore e amministratore delegato
Cristian Pederzini – e grazie a questa tecnologia è
diventata azienda leader qualitativa Italiana nel mondo. L’alleanza
con Fai ha lo scopo di rafforzare l’Italianità del nostro
prodotto differenziandoci dai produttori stranieri che tuttora mantengono
la leadership di mercato sul territorio. Credo pienamente in questo progetto
che contribuirà a diffondere l’eccellenza Italiana presso
la grande distribuzione”.
L’italianità della pizza è un fattore importante poiché
il 39 per cento degli italiani ritiene che la pizza sia il simbolo culinario
dell’Italia secondo un sondaggio del sito http://www.coldiretti.it/,
mentre secondo un sondaggio on line della Società Dante Alighieri
la pizza è la parola italiana più conosciuta all'estero
con l'8 per cento, seguita dal cappuccino (7 per cento), dagli spaghetti
(7 per cento) e dall'espresso (6 per cento). (www.ilpuntocoldiretti.it)
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