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AZIENDE
E PRODOTTI
Europa: petizione contro il foie gras, oltre 300 mila firme
Basta con la produzione di foie gras,
quel “fegato grasso” ottenuto dall’ingozzamento forzato
di oche e anatre. Altro che prelibatezza: è una “pratica
barbara” che fa soffrire gli animali. È quanto chiede una
petizione promossa da un gruppo di associazioni a tutela degli animali,
e firmata da oltre 300 mila cittadini europei, che è stata consegnata
oggi a Bruxelles alla Commissione europea. I promotori chiedono alla Commissione
di agire e porre fine ai sistemi di produzione del foie gras.
Le firme sono state consegnate oggi a Bruxelles da un gruppo di organizzazioni
di protezione animale: la tedesca Albert Schweitzer Foundation for Our
Contemporaries, Compassion in World Farming International, L214 (Francia)
e PETA (GB). Le associazioni chiedono al Presidente della Commissione,
Jean-Claude Junker, e al Presidente del Consiglio dei Ministri dell’Agricoltura,
di agire urgentemente e in maniera incisiva contro l’allevamento
di foie gras in Belgio, Bulgaria, Francia, Ungheria e Spagna.
Sotto accusa è l’alimentazione forzata cui sono costretti
gli animali. “La stessa normativa comunitaria proibisce di “[somministrare]
cibo o liquidi in una maniera…che possa causare sofferenza o lesioni”,
dicono i promotori della petizione, per i quali si tratta di una pratica
barbara che va vietata. Nell’Unione europea sono inoltre illegali
le gabbie individuali ma queste, proseguono le associazioni, sono ancora
usate in Francia, Ungheria e Spagna.
“Gli studi scientifici sull’alimentazione forzata non lasciano
dubbi: è una pratica crudele e deve essere vietata. Lo stesso Comitato
Scientifico della UE sulla Salute ed il Benessere degli Animali ha concluso
che è pratica dannosa per il benessere di oche e anitre, e tuttavia,
a 16 anni dall’entrata in vigore della legge, questi animali stanno
ancora soffrendo”, ha dichiarato il Direttore di PETA Mimi Bekhechi.
Mentre afferma Mahi Klosterhalfen, direttore dell’Albert Schweitzer
Foundation in Germania: “La produzione di foie gras è
fra le più gravi crudeltà sugli animali del nostro tempo,
e bisogna fermarla”.
Consegnando la petizione oggi, le organizzazioni hanno sottolineato come
la strategia dell’Unione europea per la protezione e il benessere
degli animali abbia stabilito la necessità di “avviare azioni
per migliorare la conformità” come uno degli obiettivi della
Commissione per il periodo fra il 2012 e il 2015. “Se l’Unione
europea vuole proteggere la propria reputazione basata su standard più
alti di benessere animale negli allevamenti, deve affrontare con urgenza
il problema della produzione di foie gras”.
In Italia la produzione è proibita ma è consentita la vendita.
Dice Annamaria Pisapia, direttrice di CIWF Italia (associazione che promuove
pratiche di allevamento rispettose del benessere degli animali e dell’ambiente):
“Anche se per fortuna in Italia non si produce foie gras, esso è
purtroppo ancora venduto nel nostro paese e viene ancora presentato come
una prelibatezza in locali “pseudofrancesizzanti”. La realtà
del foie gras è però una sola: sofferenza animale. Come
CIWF Italia – conclude – invitiamo i cittadini italiani a
non comprare questo cibo frutto di una pratica barbara e da superare al
più presto.” (www.helpconsumatori.it)

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