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Gran Bretagna, il riscaldamento dei mari mette
a rischio il futuro dei fish&chips
La platessa, la sogliola limanda e l'eglefino
- tranquilli: è solo pesce - stanno facendo preoccupare molto seriamente
un pezzo di Inghilterra. Il riscaldamento del Mare del Nord potrebbe presto
togliere centinaia di tonnellate di materia prima ai Fish&Chips, uno
dei simboli del Paese, costringendoli a trovare altri pesci da friggere
e da servire - insieme alle patatine - ai milioni di britannici che ne
sono ghiotti.
La migrazione sottomarina delle sogliole limanda e degli eglefini (in
inglese Haddock, altrimenti chiamati "asinelli") potrebbe avere
- va detto - anche un aspetto positivo. Secondo alcuni studi i Fish&Chips
sono probabilmente la principale causa di obesità tra le donne
e i bambini della cosiddetta working class, la fascia più bassa
della popolazione, rappresentando qualcosa di simile a quello che è
la birra per cittadini britannici maschi che ogni sera vanno al pub a
rimepirsi di pinte.
Ma l'alllarme, per ora, fa passare in secondo piano certi ragionamenti.
Il surriscaldamento del Mare del Nord, secondo uno studio delle università
inglesi di Exeter e Bristol, pubblicato sulla rivista “Nature Climate
Change”, ridurrà l'habitat di alcune specie. A quanto pare
il merluzzo (Cod, in inglese), altro pilastro dei Fish&Chips, dovrebbe
cavarsela. Le altre specie invece sarebbero costrette a migrare a settentrione
in cerca di acque più fresche. Ma siccome a settentrione trovrebbero
temperature troppo basse e fondali non adatti gli scienziati si sono convinti
che la quantità disponibile di alcune specie si ridurrà
drasticamente.
La “plaice” (platessa), la “sole” (sogliola) e
l'“haddock” (eglefino) sono un punto fermo di un certo tipo
di alimentazione. Anche perché tutti e tre, in Inghiltera e nei
mari del nord, sono molto più corpulenti che da noi. Ne vengono
fuori filetti enormi e dorati, accompagnati da valanghe di patatine (o
da una spruzzata di aceto per chi preferisce la tradizione). I Fish&Chips,
senza il terzetto, non sarebbero più gli stessi. «Nei prossimi
decenni vedremo un vero e proprio cambio della guardia - ha spiegato ai
giornali un ricercatore dell'università di Exeter - Le specie d'acqua
fredda saranno fatte fuori e sostituite da pesci di acque più calde.
Dobbiamo prepararci a guardare al sud dell'Europa per la nostra ispirazione
gastronomica». Il docente, molto seriamente, ha lanciato una specie
di monito. «Dobbiamo andare oltre l'eglefino!». Nuove frontiere
aspettano la Gran Bretagna. (Luca Lippera - www.ilmessaggero.it)
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