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AZIENDE
E PRODOTTI
Vino, l’Amarone conquista le «5 stelle» con l’annata
2011
Sono quasi 13 milioni bottiglie vendute
nel 2014. L’evento del Consorzio alla Gran Guardia
L’Amarone 2011 conquista le «5 stelle» ed entra ufficialmente
nell’albo d’oro delle migliori annate. Il giudizio è
stato svelato nel corso del convegno di apertura di Anteprima Amarone,
l’evento al Palazzo della Gran Guardia del Consorzio di tutela vini
Valpolicella, che ufficializza l’entrata sul mercato dell’annata
2011 del grande Rosso veronese, dopo i tre anni di affinamento. «L’Amarone
2011 premia un tessuto imprenditoriale costantemente vocato alla qualità»
ha dichiarato Christian Marchesini, presidente del Consorzio tutela vini
Valpolicella. «Se l’ingrediente segreto di questa annata è
di natura meteorologica - ha aggiunto - ugualmente importante è
la capacità delle nostre aziende di assecondare la tradizione e
la natura, esaltandole con la ricerca e il costante impegno verso l’eccellenza.
Un valore, questo, diffuso in tutte le zone di produzione. Non sono io
a dirlo ma l’Amarone 2011».
Sono 12.759.505 le bottiglie di Amarone vendute nel 2014, mentre sono
12.649.600 quelle che debutteranno sul mercato; l’80% di queste
andrà in giro per il mondo. Di cruciale importanza l’elemento
atmosferico, scoperto dalla commissione che nel dicembre dello scorso
anno ha guidato la degustazione esplorativa dell’Amarone 2011. L’improvviso
calo termico «registrato nella notte tra il 6 e il 7 ottobre 2011
(da 20 a 12 ), nel momento in cui le uve erano state appena messe a riposo,
e il suo perdurare nelle settimane successive, ha determinato un rallentamento
dell’appassimento con positivi effetti sulla fisiologia di questa
seconda maturazione» ha evidenziato Diego Tomasi, del Centro di
Ricerca per la Viticoltura Cra-Vit di Conegliano Veneto che ha condotto
la commissione esplorativa. Dai 40 vini esplorativi degustati alla cieca
e provenienti da sei diverse sottozone, emerge - è stato sottolineato
nel convegno - un livello di eccellenza qualitativa comune con «differenze
tra vallate più sfumate rispetto ad annate precedenti, segno di
un andamento stagionale che ha permesso di esaltare ovunque l’interazione
tra i vitigni autoctoni e l’ambiente». (http://corrieredelveneto.corriere.it)
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