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TURISMO – MANZATO: VENETO 2008 A QUOTA 60 MILIONI 607 MILA
PRESENZE – IL 60 PER CENTO SONO STRANIERE
(AVN) – Milano, 19 febbraio
2009
60.607.455
pernottamenti, il 58,87 per cento dei quali di ospiti stranieri, generati
da 14.130.065 arrivi, dei quali il 60,42 per cento di turisti provenienti
da Paesi esteri. Sono questi i numeri registrati nel 2008 dal turismo
del Veneto, che con circa un sesto del totale nazionale si conferma di
gran lunga la prima regione italiana dell’industria dell’ospitalità.
“Sono numeri che, pur con un calo dello 0,2 per cento degli arrivi
e dello 0,9 per cento delle presenze rispetto al 2007, segnalano una sostanziale
tenuta del Veneto a fronte di un turismo italiano che appare nel suo complesso
in forte difficoltà – ha sottolineato il vicepresidente della
Giunta regionale Franco Manzato nel presentare i risultati della stagione
appena trascorsa – e in presenza di una crisi economica su scala
mondiale che farà certamente sentire i suoi effetti in un comparto
di spesa non considerato strategico dai consumatori”.
“Non sappiamo né quali saranno le dimensioni di picco né
quanto durerà la crisi in atto – ha aggiunto Manzato –
ma è certo che è proprio questa la fase più cruciale
per la nostra economia dell’ospitalità, italiana e veneta,
sapendo che l’attuale congiuntura prima o poi finirà e i
vantaggi della ripresa arriveranno soprattutto a chi avrà scommesso,
con idee, innovazione, qualità e investimenti, su questo comparto.
Noi, il Veneto, vogliamo essere della partita e stiamo per questo costruendo
politiche e interventi finalizzati ad aggredire la crisi, proprio per
non doverla subire. Per quanto ci riguarda, la nostra attenzione è
rivolta ad un settore economico che per il Veneto vale un fatturato di
12 miliardi di euro, 3258 strutture alberghiere con 209.000 posti letto,
oltre a 1700 B&B con 8500 posti letto, 189 campeggi con oltre 158.000
posti letto, 624 agriturismi, 837 affittacamere e 37.000 unità
abitative. Per fare un confronto con altri segmenti economici, con 416.000
unità di lavoro e un PIL regionale del 5,5 per cento, il settore
turistico genera ricchezza tre volte e mezzo più dell’agricoltura
e 3 volte più del tessile-abbigliamento”.
Sono queste le motivazioni per le quali il Veneto, regione a statuto ordinario,
ha aumentato in maniera consistente il budget per la promozione turistica,
passato dai 12 ai 17 milioni di euro, mentre per il sostegno alla qualificazione
delle strutture ha investito 12 milioni di euro in un apposito fondo di
rotazione. Sotto il profilo dei contenuti, sono state messe assieme le
potenzialità e le risorse di turismo, agricoltura, identità
veneta in modo da far valere la competitività del Veneto come insieme
unitario. E la presenza alla BIT 2009 ha questo ulteriore significato:
proporre un fronte compatto rispetto alla dispersione del passato per
ottimizzare lo sforzo di tutti. “In un Veneto dall’offerta
turistica completa, sempre accompagnata dalla bontà, qualità
e varietà di cucina e produzioni agroalimentari di livello mondiale
– ha afferma Manzato – questo poteva essere definito un processo
ovvio, che però ha dovuto crescere, nella consapevolezza che le
distinzioni e le differenze presenti nel nostro territorio sono un valore
aggiunto che aumenta quando sono messe assieme”.
“Ci siamo anche attrezzati per conoscere nel tempo più breve
i dati dell’andamento turistico – dice ancora Manzato –
e per disporre pressochè in tempo reale di proiezioni per settori
d’offerta, tipologie, localizzazioni che ci consentano di tarare
in continuo la “macchina” dell’offerta e della sua valorizzazione”.
I risultati del 2008, ad esempio, confermano la crescita di interesse
per i soggiorni brevi, dei week end e dell’offerta extralberghiera,
il calo (è la prima volta) degli alberghi a 5 stelle e di lusso,
che si è affiancato all’ormai costante ridimensionamento
delle strutture ricettive di fascia bassa (alberghi a 1 e 2 stelle). Continua
pure la diminuzione delle lunghe ferie di famiglia del passato, che però
continuano ad essere le preferite nel settore balneare, che da solo vale
oltre il 43 per cento dei pernottamenti in Veneto (per una cifra assoluta
di 26.136.962). Si conferma una strutturazione diversa per il turismo
delle città d’arte, formalmente in calo di presenze, determinate
soprattutto da presenze più brevi. Tra le performance positive
del comparto extralberghiero, si è riscontrata una maggiore vivacità
per gli alloggi privati rispetto ai campeggi, che comunque segnano variazioni
complessivamente positive sia negli arrivi che nelle presenze.
Se circa il 60 per cento del turismo veneto in termini di arrivi e presenze
è determinato da ospiti stranieri (58.87 per cento delle presenze
e 60,42 per cento degli arrivi), il 2008 ha fatto registrare variazioni
anche notevoli rispetto ai Paesi di provenienza. I pernottamenti dei tedeschi,
proverbialmente i migliori clienti del Veneto, sono calati del 2,5 per
cento, diminuiti pure gli austriaci (del 7,3 per cento), gli inglesi (–
6,6 per cento) e gli statunitensi (– 18,6 per cento) penalizzati
da un cambio sfavorevole rispetto all’euro. Sono invece cresciuti
del 12,5 per cento gli olandesi, al terzo posto nella graduatoria delle
presenze dopo i mercati di lingua tedesca, del 16,3 per cento i danesi,
del 18 per cento i russi in continua crescita e del 6,1 per cento i paesi
dell’Est europeo. “Questo significa che nella riconsiderazione
in atto a livello mondiale delle spese personali da destinare al turismo
– ha detto ancora Manzato – ci sono mercati che rimangono
aperti e disponibili di fronte ad un’offerta che garantisca qualità
e soddisfazione, anche per le esigenze e le aspettative inespresse, in
un contesto di compatibilità nel rapporto prezzo – qualità.
Non possiamo inoltre dimenticare che la quota forte del nostro turismo,
circa il 40 per cento, è italiana. Ed è a questi ospiti
che soprattutto dedichiamo – conclude il vicepresidente della Giunta
veneta – la presenza del turismo della nostra regione alla BIT 2009”.
Comunicato n. 219-2009 (TUR)
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