VINITALY 2007

In treno, in bici, in camper. Città del Vino mette in rete il "turismo lento"

Parte dai Comuni un grande progetto di ospitalità che coinvolge le Strade del Vino e oltre 2 mila strutture ricettive del club "Amici di Città del Vino" . Il piano prevede più piste ciclabili, aree sosta attrezzate per il turismo plein air, treni charter per viaggi enogastronomici, sentieri a piedi o a cavallo, con il coinvolgimento di cantine, b&b e agriturismi

Nel 2006 oltre 150 mila persone hanno viaggiato su uno dei 500 Treni Charter, organizzati da Trenitalia per scopi turistici, culturali o religiosi; altri 700 mila italiani hanno viaggiato in camper e ben 4 milioni di enoturisti sono andati per vigne e cantine. Ancora pochi, ma comunque in crescita del 20 per cento, i turisti che viaggiano in bicicletta nel nostro Paese, un fenomeno particolarmente diffuso in Germania, Austria e Olanda, dove esistono ampie reti di piste ciclabili. Anche il comparto del turismo all'aria aperta è in forte sviluppo: secondo una recente indagine Nielsen in Italia sono quasi tre milioni le persone che hanno impiegato almeno una volta il camper e in Europa la flotta circolante ha ormai superato il milione di unità. Nel nostro Paese le aree di sosta attrezzate e censite nel "Portolano di Plein Air" (una piccola bibbia per camperisti) sono oltre 900 e sono destinate a crescere. Anche il Treno Charter di Trenitalia sta riscuotendo successo: un "treno su misura" appositamente studiato per organizzare viaggi collettivi turistici, di lavoro, per manifestazioni sportive e musicali o per partecipare a eventi religiosi. Tutti tipi di turismo che possono trovare nell'enogastronomia e nell'offerta delle oltre 130 Strade del Vino italiane un grande bagaglio di opportunità per nuovi itinerari, pacchetti e destinazioni.

Per sviluppare nuove forme di turismo "lento, consapevole e amico dell'ambiente" i sindaci delle Città del Vino, che domani a Verona inaugurano insieme al ministro per le Politiche Agricole, Paolo De Castro, il primo Treno del Vino (partenza ore 8 dalla stazione di Verona Porta Nuova), lanciano un grande progetto di ospitalità che mette in rete itinerari enogastronomici, cantine, enoteche, b&b e agriturismi. Un progetto che prevede lo sviluppo di piste ciclabili, aree sosta camper e nuovi pacchetti per turisti plein air, coinvolgendo operatori pubblici, privati e il club degli oltre 2 mila "Amici delle Città del Vino". In occasione del Forum Biteg di Riva del Garda (11-13 maggio) saranno presentati: il primo censimento delle piste ciclabili e delle aree sosta camper nei 550 Comuni associati e un piano di azione generale.

"E' una nuova iniziativa che nasce per mettere in rete forme di turismo oggi scollegate tra loro ma che possono trovare un terreno comune nell'enogastronomia e nel vino. E' un piano ambizioso che prevede - anticipa il presidente di Città del Vino, Valentino Valentini - nuove piste ciclabili, aree sosta camper, percorsi all'aria aperta con visite in cantina, itinerari a piedi e a cavallo, ma anche il riutilizzo a scopi enoturistici di vecchie linee ferroviarie che raggiungono le oltre 200 stazioni dei nostri Comuni. E ancora: la formazione professionale, la certificazione di qualità delle strutture e quella ambientale. L'obiettivo - conclude Valentini - è di far crescere accanto all'enoturismo forme di viaggio lento, sostenibile e compatibile con la qualità e le caratteristiche dei nostri territori agricoli e rurali".

La rete delle Città del Vino (550 Comuni e 21 soci straordinari tra Province, Comunità Montane e Parchi) rappresenta appena il 6,7 % dei Comuni italiani ma ben il 15% dell'offerta ricettiva nazionale, il 22% degli agriturismi, il 70% del vigneto Italia, l'89% dei vini a denominazione d'origine. Dal 1987 (anno di nascita di Città del Vino) nei Comuni associati si è registrato un forte aumento di strutture di accoglienza (+ 60% enoteche, + 101% ristoranti) e di personale (+ 82% nelle enoteche e + 176% nei ristoranti). Inoltre, mentre nel resto del Paese è cresciuta la popolazione delle grandi città, nei territori rurali è cresciuta quella delle Città del Vino (+10% nei borghi, +27% nelle case sparse). Negli ultimi anni si è affermato infine il fenomeno enoturistico che oggi può contare (fonte: V rapporto Città del Vino/Censis) su oltre 2,5 miliardi di ¤ di fatturato e 4 milioni di turisti. Un fenomeno, però, che ancora non riesce a intercettare adeguate risorse e investimenti, basato piuttosto su una gestione "minimalista", ai limiti del volontariato, con appena 5 mila ¤ al mese di spesa media per portare avanti le complesse attività di una singola Strada del Vino. La maggior parte di queste risorse (il 61%) deriva dai bilanci dei Comuni.

Ufficio stampa Città del Vino
Massimiliano Rella 338/9410716


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