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VINITALY 2005
GLI AUTOCTONI ROSSI DEL VENETO
Autoctono non è forse una parola che suona bene e facile.
E allora parliamo di Amarone, di Valpolicella, o di Bardolino, oppure
di Refosco dal Peduncolo Rosso, di Corvina, di Enantio, di Casetta, di
Raboso. Il discorso si fa subito più chiaro ed evidente: sono i
grandi vini rossi del Veneto, quelli che sono qui da secoli e che qui
e solo qui hanno saputo offrire quei risultati che li hanno portati ai
vertici dell'apprezzamento mondiale. Bastano insomma pochi nomi, alcuni
famosissimi, altri magari meno noti, e la punta della piramide di qualità
dei rossi "autoctoni" del Veneto, la maggiore regione enologica
d'Italia, è già bella che identificata.
E anche variamente imitata un po' dappertutto, persino in altri continenti,
sia nelle metodologie di produzione e nei vitigni, ma talvolta anche nell'assonanza
del nome e nell'"imitazione" della griffe. La vite e il territorio
dove questa vive, però, costituiscono in certi casi un binomio
talmente unico, che si fonde con la tradizione colturale, da rendere appunto
effettivamente inimitabili certi vini. E gli "autoctoni rossi del
Veneto appartengono a questa categoria e anzi hanno costruito su tali
caratteristiche la loro meritata fama.
E per passare dalle parole ai fatti non resta che assaggiarli, e compararli
a piacere: tra di loro, con altri vini autoctoni di altre realtà
territoriali, con i vini dal sapore e dalle sfumature internazionali.
Lo stand allestito al Vinitaly dall' U.VI.VE. (l'Unione tra i Consorzi
vini veneti a DOC) per conto della regione del Veneto, nel Padiglione
n. 4 (settori D4 - E4), offre tutti i giorni agli estimatori
e agli appassionati questa straordinaria opportunità: nell'apposito
spazio espositivo dedicato appunto ai rossi autoctoni veneti vengono,
organizzate degustazioni guidate durante le quali di volta in volta sarà
gustato e analizzato uno di questi campioni, con la presenza di sommelier
e rappresentanti del Consorzio di Tutela che fornisce di volta in volta
il vino. Nella giornata inaugurale di giovedì 7 e in quella conclusiva
di lunedì 11 aprile gli assaggi saranno solo due. Ma che assaggi,
in questi cinque giorni! Non esserci e non gustarseli è proprio
perdere una grande occasione.
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