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VINITALY 2005
È DEL 1939 LA PIÙ VECCHIA BOTTIGLIA DI AMARONE
Negrar (Verona), 8 apr. - E' del 1939 la più vecchia
bottiglia che riporti il nome "Amarone", per la precisione "Amarone
Extra". L'aveva prodottA la Cantina Sociale Valpolicella, all'epoca
a Villa Mosconi di Novare di Negrar, edificio raffigurato in etichetta.
La stessa cantina possiede anche due bottiglie più "giovani",
del 1940, annata che era considerata fino a qualche giorno fa la più
vecchia testimonianza enologica del "nuovo" vino Amarone. Perche
c'è anche una prova antecedente di carattere commerciale: una bolla
di consegna, pure della medesima cantina, che riporta la fornitura di
fiaschi da due litri di vino "Amarone", data 1938. Prima di
allora, insomma, a meno che non emergano altri "reperti" finora
sconosciuti l'Amarone ufficialmente non esisteva con questo nome. La bottiglia
in questione è stata mostrata alla stampa e agli operatori ieri
sera, prima giornata del 39° Vinitaly di Verona, proprio nella sede
dell'attuale Cantina Valpolicella dal presidente della cooperativa Ettore
Righetti. La cantina, che è anche la maggiore produttrice di Amarone
di tutta la DOC, vanta insomma la primogenitura del nome di un vino che
peraltro si faceva da circa una cinquantina d'anni, frutto non si sa esattamente
se di un errore "tecnico" dovuto alla fermentazione di tutto
lo zucchero del tradizionale Recioto, "narrato" nel VI secolo
come "Acinatico" da Flavio Aurelio Cassiodoro, segretario del
re ostrogoto Teodorico e poi ministro della figlia Amalasunta. Alla fine
dell'800, non a caso, si parlava di "recioto scapà",
un vino del quale era scappato il controllo fermentativo. Ma quelli erano
anche anni di grande rinnovamento vitivinicolo e tecnico, come ha spiegato
il giornalista Guido Montaldo, e quindi è probabile che l'errore
iniziale, se mai ci fu, sia stato poi studiato e "perfezionato".
Di sicuro un vino rosso non dolce di oltre 13 gradi è citato nei
mercuriali dei primi del '900. Ma il nome di Amarone è appunto
successivo e conobbe l'ufficialità come "Recioto Amarone"
con la prima DOC Valpolicella per diventare infine "semplicemente"
Amarone con una modifica del disciplinare, per evitare confusioni. Da
allora la fama di questo vino ha continuato a crescere. Oggi è
tranquillamente considerato uno dei vini al vertice della enologia mondiale
e lo stesso presidente del Veneto Giancarlo Galan ne parla come il più
buon vino del mondo. Non a caso nella giornata inaugurale il premio Cangrande
di benemerito dell'enologia regionale è andato ad un produttore
di Amarone: Romano dal Forno, mentre gli assaggi programmati nello stand
ufficiale della Regione al Vinitaly, realizzato dall'Uvive (l'Unione tra
i consorzi dei vini veneti a DOC) sono stati tutti prenotati. Sempre nello
stand della Regione del Veneto, presenti tra gli altri l'assessore regionale
all'agricoltura Giancarlo Conta e il Ministro Gianni Alemanno, è
stata presentata l'edizione 2005 delle Olimpiadi dei formaggi di Montagna,
in programma a Verona e in Lessinia dal 20 al 23 ottobre prossimo. La
"competizione" è stata infatti assegnata dall'Associazione
Caseus Montanus al Consorzio di Tutela del formaggio Monte Veronese DOP,
che aveva presentato la propria candidatura con sostegno concreto e convinto
della stessa Regione. Vi parteciperanno formaggi a latte crudo prodotti
oltre i 600 metri di altitudine provenienti da ogni angolo del mondo.
Il Ministro ha assicurato la sua presenza all'iniziativa.
DDZ
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