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SOSTE GOLOSE
Taranto, tra industria e tradizioni
Spesso si fa fatica a credere che in città
fortemente industrializzate come Taranto, si possa comunque condurre una
vita fatta di tradizioni e cose semplici. Bene, soprattutto negli ultimi
anni, i tarantini si sono riappropriati della loro città, un tempo
culla della Magna Grecia. Il turismo archeologico è stato rivalutato
e pubblicizzato attraverso canali appropriati, il museo nazionale, ristrutturato
di recente, ha registrato un incremento esponenziale di visitatori anche
stranieri, mentre nella città vecchia, detta isola, in quanto separata
dalla terra ferma da un antico ponte di pietra e dal famoso ponte girevole,
tra gli strettissimi vicoli, è possibile ammirare diversi siti
archeologici oltre a splendidi palazzi e chiese del ‘700 che fanno
da sfondo ai famosi riti della settimana santa, ripresi da diverse tv
anche estere.
Il castello Aragonese, vero gioiello architettonico, si trova al centro,
tra mar grande e mar piccolo, ecco perché Taranto è chiamata
la città dei due mari. Proprio in questo castello, ogni anno, a
maggio, si svolge il tradizionale matrimonio della Regina della città
con abiti dell’epoca. Sempre nello stesso periodo, la processione
a mare del patrono, S. Cataldo e poi il palio, una gara di barche con
i colori tipici delle contrade. Dal ponte girevole incomincia la passeggiata
sul magnifico lungomare alberato, definito da molti turisti ancor più
bello di quelli posti nella fascia della Costa Azzurra, in quanto si trova
qualche metro sopra il livello del mare. Qui, dove sono stati girati alcuni
film, si gode di una vista impareggiabile ed è possibile notare
moltissime vele, maestose navi militari e a volte sommergibili, grazie
alla presenza della Marina Militare. Quando è sera, il sole ormai
rosso all’orizzonte, il faro acceso che illumina a tratti le due
piccole isole nella rada di mar grande, con il lungomare in versione notturna
e i locali aperti, anche i tarantini rimangono incantati da tale spettacolo.
Proseguendo per una manciata di chilometri, si arriva a Lama, che con
Talsano e capo S. Vito formano la zona costiera detta delle TRE TERRE.
A Lama, piccola frazione posta su un lieve promontorio dove insistono
antiche dimore, ora ristrutturate, è possibile godere di un vero
momento di tranquillità nell’osteria-pizzeria “Le Vecchie
Cantine”. La regia è tutta al femminile e si nota immediatamente
per la cura nei particolari quasi maniacale. La struttura ha molti anni,
ma comunque, con la ristrutturazione, è stato lasciato sapientemente
il fascino della storia, con lampioni e portoncini in ferro battuto. Entrando,
non si può fare a meno di notare la calorosa accoglienza della
patron Loredana Stasi e dei suoi collaboratori. Giovanissima, all’inizio
ha dovuto affrontare non poche difficoltà, ma oggi, in questo grazioso
locale, si servono tutte cose rigorosamente fatte in casa, dagli antipasti
ai dolci, con prezzi accessibilissimi, tra casse e bottiglie di vino sparse
qua e là, insieme a guide e libri del settore e una carta dei vini
di tutto rispetto, che non è solo scenografia, ma adeguata conoscenza
del servizio offerto, coniugata ad una eredità culturale di una
cucina genuina e di qualità, . La pizza, infine, oltre alla cottura
in forno a legna , ha una marcia in più, lievitazione lunga, mozzarella
freschissima e olio extravergine d’oliva pugliesi, un’ incanto.
Loredana Stasi, con il suo intuito e impegno quotidiano, adesso è
una ristoratrice molto apprezzata, un’icona dell’ enogastronomia
locale.
Francesco Danza
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